01 aprile 2012

IL SINDACO DI ALIFE AVECONE ASSICURA CHE IL PATTO DI STABILITA’ 2011 E’ STATO RISPETTATO.


Giuseppe Avecone
Alife – Il Sindaco della Città di Alife, Giuseppe Avecone, e tutta l’Amministrazione comunale, comunicano che il patto di stabilità 2011 è stato rispettato. Solo una attenta e oculata gestione di spesa ha consentito all’Amministrazione comunale di Alife di rispettare un così importante appuntamento finanziario. In data 30 marzo 2012 è stato spedito al Ministero dell’Economia e delle Finanze il certificato attestante il rispetto del patto di stabilità, a firma del Sindaco, del Dirigente ff. del settore Finanze e del Revisore dei Conti del Comune.  Non è sempre facile capire che cos’è un patto di stabilità interno e a cosa andrebbe incontro il comune che non rispetta tale patto. Il patto di stabilità, introdotto nella nostra legislazione nel 1998 (trattato di Maastricht) è l’accordo che lo Stato italiano ha assunto in sede comunitaria con gli altri Stati europei, in base al quale le autonomie locali: Regioni, Provincie e Comuni, devono contribuire a ridurre il debito pubblico osservando, di anno in anno, regole sempre più restrittive, regole che non consentono la realizzazione della programmata attività a favore della cittadinanza. Al Sindaco di Alife Giuseppe Avecone abbiamo chiesto: Cosa succederebbe al Comune e, di riflesso ai cittadini, se non si rispettasse il Patto di Stabilità? Se non rispettassimo il patto di stabilità, ha commentato il Sindaco Avecone, incorreremmo in una serie di sanzioni molto pesanti, fra le quali: riduzione dei trasferimenti ordinari dovuti dal Ministero al Comune (cioè soldi che lo Stato versa al Comune annualmente). Una conseguente forte riduzione delle spese correnti. In caso di mancato rispetto del patto, il Comune avrebbe dovuto  azzerare le spese per le manutenzioni ordinarie (strade, verde pubblico, ecc.) e ridurre drasticamente l’erogazione dei servizi assistenziali o il sostegno a tante iniziative associative. Il divieto di assunzione di personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia di contratto o la risoluzione di alcuni contratti in essere che comporterebbe un pesantissimo rallentamento dell’attività amministrativa anche in termini di risposte alle legittime istanze dei cittadini. Il divieto di ricorre all’assunzione di qualsiasi mutuo per la realizzazione di nuove opere pubbliche (strade, scuole, marciapiedi, ecc.).
Pietro Rossi