22 aprile 2012

Il CUB, sigla del Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta, è l'emblema delle storture.


CASERTA. Da anni in provincia di Caserta il ciclo integrato dei rifiuti è sinonimo di crisi emergenziale con aspetti inquietanti che partono dalle questioni ambientali e giungono a quelle occupazionali passando tra precari equilibri di una miriade di ambigui interessi. Il CUB, sigla del Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta, è l'emblema delle storture, poiché invece di rappresentare un'opportunità, in quanto ente pubblico, nato per rendere un servizio pubblico essenziale, ma senza esigenza di lucro, è diventato una grande zavorra clamorosamente affondata dai poteri politici locali che, attraverso la leva dei canoni di servizio artatamente distratti in altre attività, hanno utilizzato il CUB solo per convenienza facendolo finire in liquidazione. In questo esercizio di scempio, oggi, un posto d'onore spetta anche alla Provincia di Caserta che arrogantemente, pur competente per legge, ha un atteggiamento per niente solidale alle problematiche occupazionali. Infatti, attraverso la Gisec spa, la società provinciale che gestisce l'impiantistica di smaltimento rifiuti in provincia di Caserta, ma dovrebbe subentrare al CUB, per la raccolta dei rifiuti urbani, sta portando avanti un progetto di suddivisioni in 5 ambiti gestionali ottimali del territorio casertano prevedendo la diretta partecipazione in quota minoritaria, ma sostanziale, almeno il 40%. Il progetto però nasce monco perché sono bastate poche riunioni per capire che la Provincia vuole continuare come fatto con il CUB, a prendere solo la parte buona evitando accuratamente di farsi carico degli oneri. Infatti, ha abbozzato uno statuto dove chiede la gestione politica e tecnica degli ambiti, ma senza mettere in campo le dovute risorse economiche per far decollare il progetto. A questo punto, agli scaltri Sindaci è bastato poco per capire che è meglio correre da soli e continuare a tentare la fuga dal CUB magari portandosi in dote una quota minima del Personale del CUB. Tra l'altro, la stessa Provincia, insieme ad alcune indegne amministrazioni comunali, già segnalate alla Corte dei Conti Regionale per danno erariale, hanno fatto scuola. Infatti la Gisec per il capitolo dell'impiantistica, nonostante le sollecitazioni sindacali, non ha preso in carico la quota parte del personale amministrativo come previsto per legge. Intanto, la situazione del CUB, tra il disinteresse generale diventa rapidamente ingestibile, cresce la rabbia dei lavoratori, abbandonati da tutte le istituzioni, che vivono un percorso drammatico, zeppo di tensioni per arrivare mediamente a percepire 1 stipendio, decurtato finanche degli assegni familiari, privo di copertura previdenziali, ogni 3 mesi. In questo contesto avvertiamo che il CUB è mina vagante e da un momento all'altro, potrà drammaticamente trasformarsi in luogo di forte conflitto sociale facilmente strumentalizzabile da chicchessia. Quindi le scriventi OO.SS. fanno appello al Presidente della Provicia di Caserta, on.le Zinzi, affinché si attivi personalmente per un proficuo tavolo di concertazione prima che sia troppo tardi senza sottovalutazioni come già avvenuto con l'ACMS.
Nel contempo si comunica che nei prossimi giorni sarà proclamata apposita giornata di Sciopero con corteo e manifestazione di protesta da tenersi sotto il Palazzo della Provincia di Caserta

Le segreterie provinciali di Caserta