05 marzo 2012

Da Caiazzo e San Potito Sannitico spelologi sugli scudi.


Con la Mostra “I colori del buio” degli speleologi Natalino Russo di Caiazzo e Ivan Martino. Due casertani, Natalino Russo, nato a Caserta ma vissuto a Caiazzo, e Ivan Martino, di San Potito Sannitico, ambedue esperti speleologi, fotografi, naturalisti, da sempre giramondo al seguito di spedizioni geografiche, sono tra i protagonisti della mostra “I colori del buio. Esplorando il pianeta sotterraneo”, inaugurata qualche giorno fa e ospitata fino al 25 marzo nella Sala Zanardelli del complesso Vittoriano a Roma in piazza dell’Ara Coeli. L’esposizione è promossa e curata dall’Associazione la Venta, che da vent’anni svolge ricerche multidisciplinari in tutto il pianeta, prevalentemente in ambienti sotterranei, e che ha organizzato oltre 60 spedizioni esplorative in molte regioni remote: dall’Antartide alla Patagonia, dal Myanmar al Messico, dall’Asia al Venezuela. Oltre a Natalino Russo e Ivan Martino fa parte della Venta un altro campano, Italo Giulivo, avellinese, che è stato anche presidente del sodalizio. I Colori del buio è un viaggio attraverso i più importanti progetti di ricerca del gruppo La Venta, maturati in due decenni di spedizioni in contesti straordinari, tra foreste pluviali, ghiacciai, montagne, deserti e intricati labirinti sotterranei. Filo conduttore della mostra sono i differenti elementi che compongono la superficie terrestre e i vari ambienti climatici, nei quali si aprono grotte molto diverse tra loro. Obiettivo è spiegare come, dove e perché si esplora il mondo sotterraneo, e cosa vi si trova: dalla speleologia subacquea ai lunghi campi sotterranei necessari per esplorare le grotte, paragonabili, per complessità e rischi, alle spedizioni su montagne di ottomila metri. L’esposizione, articolata su due piani, copre una superficie di oltre 300 mq e si avvale di spettacolari foto, video e ricostruzioni sceniche. 55 pannelli retroilluminati con oltre 100 immagini a colori, nove monitor di grande formato con clip video, ricostruzioni sceniche, sala video e otto sale tematiche accompagnano il visitatore in un viaggio attraverso diversi ambienti della Terra, dalle montagne carsiche ai ghiacciai, dalle foreste pluviali ai deserti. Natalino Russo è nato a Caserta nel 1972; dopo l’infanzia a Caiazzo si iscrive al corso di Scienze Naturali a Napoli. Dopo la laurea, consegue una borsa di dottorato di ricerca. Intanto viaggia in lungo e in largo, seguendo spedizioni ed esplorazioni speleologiche. Dopo alcuni anni nel mondo accademico, decide di dedicarsi esclusivamente e professionalmente ai viaggi, avviando collaborazioni con case editrici come il Touring Club Italiano, Bollati Boringhieri, con diverse testate, tra cui PleinAir, Rivista della Montagna, Alp, Focus, Qui Touring, L’Appennino Meridionale, e con alcuni quotidiani. Nel 2001 collabora al volume Le aree carsiche gessose d’Italia, edito dalla Società Speleologica Italiana occupandosi dei capitoli dedicati alla Campania e alla Basilicata. Nel 2006 pubblica il primo romanzo di viaggio, dal titolo La via di Santiago, ambientato sul noto Camino de Santiago e narra la vicenda di un pellegrino che, spinto dalla curiosità, si mette in cammino e per strada incontra personaggi che non fanno altro che mettere in crisi il suo modo di viaggiare.
Ivan Martino è nato a San Potito Sannitico nel 1973 e sin da piccolo inizia a frequentare le montagne. A 17 anni partecipa al primo corso di speleologia organizzato dal Gruppo Speleologico del Matese e viene contagiato da una grande passione che lo porterà in breve tempo a frequentare grotte non solo sul Matese ma in tutta Italia e all’estero, partecipando a spedizioni internazionali in Spagna, Messico, Cuba, Argentina e Cile. Membro del Soccorso Alpino e Speleologico dal 1993 al 2003, è socio dell’Associazione La Venta Exploring Team. Si interessa di canyoning, partecipa alle prime discese integrali di tutte le forre del Matese e ne percorre molte in Francia e Spagna. Contemporaneamente coltiva l’interesse per la mountain-bike, l’escursionismo e negli ultimi anni per il volo libero, prima in deltaplano e poi in parapendio. Attraverso il suo “Campo Base Matese” organizza stage tecnici di introduzione e corsi specifici a stretto contatto con la natura e in assoluta sicurezza, assistiti da un esperto staff tecnico.
Fonte: teleradionews