13 febbraio 2012

SANTORO PROPONE IL PASSAGGIO DEI COMUNI DELL’ALTO CASERTANO AL MOLISE.


BAIA  LATINA. Il momento di crisi economica  che stiamo vivendo impone una cooperazione tra gli Enti di minori dimensioni che deve tendere alla riduzione dei centri gestionali, rendendo gli stessi più funzionali attraverso la confluenza delle risorse umane, finanziarie e strumentali, pur mantenendo intatta la struttura politica attuale. Seguendo il principio basilare  di garantire la sopravvivenza  del patrimonio che le piccole comunità costituiscono, alcuni comuni dell’alto casertano, su impulso del Sindaco di Baia Latina Michele Santoro, hanno considerato durante un’incontro di intraprendere un percorso unitario di sviluppo, con lo scopo di contribuire alla promozione del progresso delle popolazioni dell'Alto Casertano, nel campo storico, umanistico, economico, etno – culturale, archeologico, ambientale, paesaggistico e giuridico in relazione alle potenzialità del territorio. Saranno favorite la creazione di opportunità di finanziamenti per le attività progettate e condotte in particolare da giovani, al fine di rimuovere i rischi del depauperamento di risorse umane innovative per agevolare lo svolgimento di un adeguato ruolo delle molteplici competenze presenti sul territorio anche con l'obiettivo di realizzare un reale collegamento tra mondo delle Istituzioni, della cultura e processo di sviluppo. Intendiamo con il nostro progetto, ha commentato Santoro,  sostenere interventi in materia di ricerca in armonia con gli indirizzi della programmazione nazionale ed europea, coerentemente con accordi ed iniziative a carattere interregionale. Per il raggiungimento di tali fini, le Parti sono consapevoli della opportunità di uno strumento di programmazione con il quale adeguare la propria attività agli indirizzi della politica nazionale e regionale, ai piani e progetti elaborati dal Governo e dalle Regioni, in armonia con i programmi e le direttive europee, concorrendo con proprie proposte alla programmazione nazionale nel rispetto della vigente normativa. Il livello intermedio di governo, conclude Michele Santoro, costituito dalla Regione Campania e dalla Provincia di Caserta, inoltre, si è dimostrato sordo alle esigenze manifestate in più occasioni dai Comuni, trascurando in particolare le politiche di valorizzazione culturale e storica dei piccoli centri dell’entroterra casertano, che potrebbero a ragione assicurare i livelli minimi di esistenza delle nostre Comunità; pertanto, le Parti si danno reciprocamente atto che il passaggio delle realtà locali in un territorio demograficamente più omogeneo, a realtà storicamente e culturalmente affini a quelle dell’Alto Casertano, come ritengono sia la Regione Molise, possono concretamente segnare il cambio di rotta dei piccoli Comuni, che potranno misurarsi con una realtà istituzionale sicuramente più snella ed attenta alle nostre tante, piccole necessità.
Pietro Rossi