14 gennaio 2012

La Giunta Comunale di Piedimonte Matese ha approvato la delibera che riguarda il rischio di chiusura delle sedi dei giudici di pace

Ufficio Giudice di Pace Piedimonte Matese

PIEDIMONTE MATESE. La Giunta Comunale di Piedimonte Matese ha approvato ieri pomeriggio la delibera che riguarda il rischio di chiusura delle sedi dei giudici di pace, una in città e l’altra a Capriati al Volturno, effetto della recente manovra finanziaria varata del governo Monti che prevede appunto l’annullamento degli uffici giudiziari distaccati con il loro conseguente accorpamento alla sede centrale, nel nostro caso rappresentato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. La delibera in questione contiene la richiesta al Consiglio dei Ministri del mantenimento degli uffici del giudice di pace nei due comuni, inclusa la disponibilità a farsi eventualmente carico, in forma associata agli altri ventitré centri del circondario, delle spese necessarie al funzionamento dell’attività degli uffici, la cui assenza comporterebbe, come facilmente intuibile, non pochi disagi tanto ai professionisti del Foro quanto ai cittadini del territorio matesino. Il documento, che individua in Piedimonte e Capriati i capifila dell’iniziativa, sarà quindi votato anche dalle giunte degli altri comuni, e costituisce pertanto lo strumento di una strategia condivisa, adottata da amministratori comunali e avvocati nel corso dell’incontro tenutosi la settimana scorsa nel municipio di Piedimonte, quando su invito del primo cittadino Vincenzo Cappello e del presidente dell'Associazione degli avvocati di Piedimonte Luigi Cimino, si riunirono sindaci e avvocati, con la presenza del presidente dell’Ordine di Santa Maria Elio Sticco, per valutare la questione e individuare possibili soluzioni per garantire la permanenza degli uffici presso le odierne sedi. Un tentativo che contempla anche un colloquio presso il Ministero di Grazia e Giustizia a cui prenderanno parte i sindaci Cappello e Viccione (Capriati), e i presidenti Cimino e Sticco; un’occasione per valutare i costi che lo Stato sostiene per mantenere le funzioni delle due sedi giudiziarie e discutere della situazione che rischia di generare problemi all’ampia utenza matesina.

Michele Menditto