28 novembre 2011

AMOROSO (GRANDE SUD): ORA BASTA! I CLANDESTINI DEVONO ANDARE VIA!!


Paride Amoroso
"L'ultima aggressione di qualche giorno al semaforo sul Viale Carlo III da parte dei lavavetri, è la goccia che ha fatto traboccare il vaso." Queste le dure parole di Paride Amoroso, coordinatore Provinciale di Caserta, nonché membro del direttivo Regionale di Grande Sud, partito del leader Gianfranco Miccichè.  Amoroso in questa nota vuole rendere pubblica la condizione di disagio che i cittadini casertani stanno affrontando da anni e la totale indifferenza delle istituzioni nei confronti dei clandestini che fanno il buono ed il cattivo tempo sul Viale Carlo III. "Non è più tollerabile questa situazione - continua Amoroso -  e dopo che abbiamo scritto più volte al Prefetto (senza mai avere una risposta concreta) chiediamo l'intervento del Ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, affinché si attivi per una rapida soluzione della problematica. Qui non si tratta di caccia ai clandestini – tiene a precisare Amoroso –  i quali sono le prime vittime di un’organizzazione criminale che ottiene ottimi introiti sfruttando la miseria ed il disagio sociale di quanti arrivano in Italia non avendo altre alternative. Questo é un problema di conflitto sociale. Non può esserci integrazione se non vi é ordine. E’ arrivato il momento di smetterla con le ipocrisie,  altrimenti rischiamo che da qui a qualche giorno dietro le frontiere ci siano migliaia e migliaia di persone pronte ad imbarcarsi per l’Italia. E allora sarà troppo tardi. La ricetta è semplice ed efficace: RIMPATRIO! Tutti i clandestini ai semafori - spiega Amoroso - vanno identificati e poi messi su charter e riportati subito indietro, rendendo la cosa pubblica tramite i media, facendo capire a chi volesse intraprendere lo stesso percorso che si torna subito indietro. Senza se e senza ma. Non è possibile che gli immigrati vengano a vivere nelle nostre città poi comincino a comportarsi come Ras di quartiere o terroristi dovrebbero rispettare le regole e invece prima fanno finta di non capire poi, se redarguiti, passano alla minacce. Inoltre, il fenomeno ha raggiunto una gravità imponente a cui si aggiunge la piaga della prostituzione fin sotto le nostre abitazioni. Queste persone - conclude Amoroso - difficilmente troveranno lavoro in Italia e quindi li attende un futuro di illegalità. Occorre quindi agire con forza e intelligenza, per evitare un disastro umanitario e sociale".  

C.S.