09 ottobre 2011

Il Presidente Picciano accanto alle famiglie delle vittime del lavoro

Dott. Michele Picciano
Campobasso. In qualità di Presidente del Consiglio regionale del Molise, Michele Picciano si associa, a nome suo personale e dell’intero consesso molisano, alle celebrazioni per la 61a Giornata nazionale delle vittime del lavoro. Istituzionalizzata con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri nel 1998, la seconda domenica di ottobre è una delle date simbolo della lotta agli infortuni mortali sul lavoro: “L’occasione – interviene il Presidente Picciano – per sensibilizzare alla cultura della sicurezza in ambito lavorativo e, parallelamente, per onorare la memoria di chi è deceduto facendo il proprio mestiere. Morire lavorando è inaccettabile – continua – anche perché troppo spesso situazioni di palese spregio per le regole vengono sopportate, se non incentivate dai più, erroneamente persuasi che i pochi benefici economici possano valere il rischio di un ambiente di lavoro carente sotto il profilo della sicurezza”.È quanto accaduto a Barletta, ad esempio, dove il crollo di una palazzina ha provocato la morte di quattro operaie, lavoratrici irregolari in un maglificio. “Una tragedia nella quale i vizi del Meridione si moltiplicano – argomenta Picciano – toccando il culmine nella disperazione di una superstite, avvilita perché nuovamente disoccupata. Senza diritti, purtroppo, non si hanno prospettive, e la vita stessa diventa accessoria, qualcosa di scarificabile sull’altare di un lavoro pericoloso e mal retribuito”. Commentando i dati Inail del primo semestre 2011 che esplicano una riduzione degli incidenti sul lavoro, definita incoraggiante dallo stesso Ente, il Presidente del Consiglio regionale del Molise registra “con cauto ottimismo i molti infortuni in meno rispetto allo stesso periodo del 2010. Restano però stabili gli incidenti mortali – continua – e non può rallegrare la contrazione record, con la quale si è scesi per la prima volta dal dopoguerra sotto la soglia dei 1000 decessi”. Secondo Michele Picciano “è fondamentale innalzare ancora il numero dei controlli e, parallelamente, implementare le azioni di sensibilizzazione e prevenzione. L’obiettivo zero vittime sul lavoro non è una chimera, ma passa anche e soprattutto attraverso la coscienza dei propri diritti e l’affermazione di rapporti lavorativi solidi e sani, in primis sul piano umano”.