08 settembre 2011

Migrandata II, un significativo successo scientifico per la ricerca.


Dott. Rosario Balestrieri
CASTELLO DEL MATESE. Si è chiuso con successo il campo di inanellamento dell'avifauna Migrandata, giunto alla seconda edizione. Il campo, promosso dal CEDA della Legambiente Matese nell'ambito del Programma INFEA della Regione Campania, ha visto impegnati sulle rive del Lago Matese per 10 giorni un nutrito gruppo di volontari, naturalisti, studenti universitari ed ornitologi, con il significativo contributo dell'Associazione ARDEA onlus . Per fare un primo bilancio del progetto abbiamo rivolto alcune domande al  Dott. Rosario Balestrieri esperto ornitologo e inanellatore ISPRA .
-       Cosa ricorderà di Migrandate II   Dott. Balestrieri ?
-       Mi volano in mente migliaia di rondini e decine di persone che come le pagine di un libro sfogliato velocemente si sovrappongono chiudendosi in un volume da custodire nella biblioteca della memoria nel reparto dei bei ricordi.
-  Dove si è tenuto il Campo di inallenamento dell’avifauna?
-       Il palcoscenico che ha ospitato Migrandata è stato il meraviglioso Matese, in particolare la piccola porzione del Lago Matese (loc. Scennerato) che si affaccia su un ondeggiante canneto dominato dal Miletto e da la Gallinola. La bellezza del luogo non è solo nell’imponente paesaggio, dove tutto ti sembra immenso, dal cielo ai monti riflessi nel lago, dai faggi sotto cui ti puoi stendere alle vacche che ti passano accanto. La bellezza di questo palcoscenico è anche nei dettagli: le ragnatele all’alba che nella notte sembrano aver voluto raccogliere perle d’acqua per poter catturare l’arcobaleno alle prime luci; l’odore del terreno umido e i colori delle libellule che spesso sembrano fiorire sul verde su cui si posano, chi c’è stato sa di cosa sto parlando.
-       Come considera i risultati ottenuti da Migrandata II?
-       I  numeri evidenziano un significativo successo scientifico della ricerca: in questi 10 giorni sono stati, infatti, inanellati 4002 uccelli (rispetto ai circa 1500 del 2010) di 34 specie diverse (21 specie rilevate già nel 2010 e 13 specie nuove per il campo 2011), tra cui spiccano il Falco lodolaio, il Tarabusino e la Cannaiola verdognola, le cui osservazioni in Campania sono molto rare. E' stata anche avvistata una specie nuova per il Parco del Matese: la Schiribilla.
L’ottimo risultato, ha ribadito il Dott. Balestrieri, è stato ottenuto grazie all’impegno del Coordinatore Organizzativo Dott. Giovanni Capobianco e dei tanti volontari. Il progetto è stato reso possibile grazie anche al contributo dell'Assessorato all’Ecologia della Regione Campania, del Parco Regionale del Matese, dei Comuni di Castello Matese, Piedimonte Matese e San Gregorio Matese, a cui va aggiunto il supporto tecnico-logistico del centro Dechatlon di Marcianise, dell'associazione Sci Club Fondo Matese e della Protezione Civile di Piedimonte Matese.
Pietro Rossi