E come previsto il Ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani non arrivo' in fiera sicuramente per impegni ben piu' gravosi di quelli presi con le aziende che puntando sulle energie rinnovabili e in particolare sul fotovoltaico. Si dice nei corridoi popolani che il ministro abbia avuto paura di affrontare la tenera Prestigiacomo,ma piu' di tutto la furibonda mandria degli operatori del fotovoltaico vessati da un terrorismo mediatico prima e dal blocco delle erogazioni bancarie poi. Il Partito delle Aziende, neonato si,ma che non fa sconti a nessuno, vorrebbe poter capire da chi e' preposto a questo, come si puo' in un momento di crisi cosi' pesante ed infinita fermare un settore in pieno sviluppo che impegnava molte famiglie e molte aziende. Da notizie apprese dalle agenzie di stampa, tutto comincia con gli insensati rinvii ed i continui annunci della firma del decreto sul nuovo conto energia.
Che ci volessero dei cambiamenti nei parametri di erogazione degli incentivi, che favorivano piu' che altro le speculazioni degli investitori esteri con soldi pagati dai contribuenti italiani nella bolletta dell'energia elettrica, noi del PDA, eravamo piu' che favorevoli ad accettare ed appoggiare il cambiamento di rotta, ma questo si poteva fare nei tempi e nei modi che anche solo il buon senso insegna.
Fare uscite mediatiche improvvisate e mai certe, ha solo partorito il blocco totale delle erogazioni bancarie sui progetti di installazione di impianti gia' in essere e la cancellazione di nuove richieste ,poiche' non vi e' un parametro certo che deve poter far valutare il rientro dell'investimento, che la Banca esige come garanzia certa.
A cosa e' servito tutto questo bailame se stiamo ancora aspettando di capire cosa hanno deciso i nostri governatori? non si poteva lasciare gli annunci al momento della decisione certa in modo da non fermare un settore intero, dando anche del tempo per adeguarsi alla nuova normativa?
Questo non decidere e' costato ad aziende leader del settore tagli enormi al personale, perdite pesanti dovute a magazzini da pagare con un mercato fermo, confusione nell'offerta data dalla mancanza di domanda e per fare degli esempi pratici citiamo Compuprint del Piemonte ha licenziato 250 dipendenti su 275, Solon con 100 persone in cassa integrazione e 270 pagate senza poter fare niente, ferrania solis ha bloccato 60 assunzioni, a Carminate del brenta mille addetti colpiti da esuberi e mobilita', per non parlare di tutto il contesto sconosciuto del settore che brilla di luce riflessa, come le aziende di montaggio, gli operatori elettrici,agenti di commercio ed autonomi che avevano trovato in questo settore la salvezza e che ora sono sprofondati nell'incertazza piu' totale.
ARRIVA PROPRIO ORA L'AGENZIA CHE ANNUNCIA UN ALTRO SLITTAMENTO DA PARTE DEL MINISTRO ROMANI.
Ecco perche' il Partito delle Aziende mettera' nel proprio programma politico in fase di ultimazione, la divisione a tutti i livelli dell'incarico politico da quello amministrativo, per non dare la possibilita' agli incompetenti di poter essere artefici di cosi brillanti decisioni che ricadono sempre sui piccoli imprenditori e ai cittadini e che sono frutto di una lontananza dai propri elettori e segno purtroppo di un buon senso che manca da molto tempo.
il Presidente Fabrizio Frosio
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