20 febbraio 2011

ALLA PRESENZA DEL VESCOVO DI CERBO INAUGURATA L’AREA ANTISTANTE L’EPITAFFIO A PIEDIMONTE MATESE.





PIEDIMONTE MATESE. L’amministrazione comunale di Piedimonte Matese guidata dal sindaco Vincenzo Cappello, ha da tempo attivato una serie di programmi per la trasformazione ed il miglioramento di parti della città in stato di abbandonato, uno di questi è stato dedicato al recupero dell’area antistante l’Epitaffio alle porte della città. Con l’inaugurazione ufficiale e il taglio del nastro alla presenza del Vescovo di Alife-Caiazzo Mons. Valentino Di Cerbo, del Parroco Don Emilio Salvatore, di autorità civili e militari il Sindaco Vincenzo Cappello ha consegnato alla Città il rinnovato spazio, che ha assunto una nuova veste più funzionale e decorosa, adatta a quello che è il principale punto di ingresso in Paese. Il Sindaco Cappello nel suo saluto ha ricordato la storia dell’Epitaffio e i mutamenti nel tempo, dal primo intervento di restauro che fu operato nel 1997 ad opera dell’Associazione “Memorie Storiche” guidata dalla Prof.ssa Scolastica Grillo mamma dell’Avv. Carlo Grillo presente alla manifestazione, sodalizio di cui facevano parte anche tre degli attuali assessori Costantino Leuci, Benny Iannitti e Attilio Costarella. Questo luogo, ha ribadito il Parroco Don Emilio Salvatore durante la cerimonia di inaugurazione, rappresenta la soglia ideale alla città di Piedimonte Matese. Da una parte vi sono infatti i segni della storia civile, simboleggiati dall’Epitaffio, traccia del nobile passato della nostra gente, e dall’altra l’icona spirituale, l’immagine della Vergine Immacolata, regina di Piedimonte, che ci accoglie nella sua città. Ogni volta che oltrepassiamo la soglia di ingresso in Piedimonte, siamo richiamati, guardandoli, a recuperare le radici civili cristiane della nostra identità, da comprendere, custodire e trasmettere alle nuove generazioni. Il Vescovo Mons. Valentino Di Cerbo, durante la sua benedizione dei luoghi, ha invocato la protezione della città di Piedimonte Matese alla Vergine Immacolata pregando per la nostra terra, perché nello sviluppo scientifico e tecnologico, non vada perduto il bene di una stabile armonia fra i cittadini, fra gli uomini e l’ambiente naturale. Ha inoltre rivolto un pensiero agli amministratori, affinchè illuminati dalla sapienza che viene dall’alto e sorretti dalla concordia di tutto il corpo sociale, possano adempiere il loro compito di custodi dei diritti e delle libertà comuni.

Pietro Rossi