21 gennaio 2011

E’ BUFERA SUGLI EQUILIBRI AMMINISTRATIVI. CAMBIO TUONA CONTRO IL PRIMO CITTADINO.


FONTEGRECA. Mala gestio” amministrativa del sindaco, atti di acquiescente servilismo, conflitti di interessi si impongono all’attenzione dell’opinione pubblica. Il vice sindaco p.t., avv. Elisabetta Cambio (nella foto), si dichiara delusa, attonita ed indignata di fronte all’atteggiamento posto in essere dal Sindaco, Antonio Montoro, irrispettoso di ruoli e funzioni istituzionali, di ogni principio democratico rappresentativo e partecipativo che non segue una logica di condivisione dei poteri ma unicamente quella di un acquiescente servilismo politico. La vicenda nasce qualche giorno fa da un decreto sindacale a firma del vice sindaco avente ad oggetto la riorganizzazione degli orari di servizio dei due agenti di P.M. locale che, oltre a possedere tutte le convalide normative del caso di che trattasi, veniva rafforzato dal preventivo assenso verbale del Primo Cittadino, assente nella fattispecie prospettatasi, di fronte alla gestione di una situazione di emergenza e di palese difficoltà la quale, al fine di evitare disservizi alla collettività, necessitava della regolamentazione degli orari di servizio dei due agenti municipali articolati durante l’arco dell’intera giornata. Il provvedimento scatenava le ire e le illazioni di qualche consigliere, legato ad uno dei due agenti di P.M. da rapporti di stretta affinità, che con terminologia, modi ed atteggiamenti indecorosi ed oltraggiosi di ruoli, competenze e funzioni istituzionali inveiva, in palese conflitto di interessi, anche contro il Sindaco affinchè il medesimo, di suo pugno, modificasse le precedenti disposizioni sindacali nel senso di una migliore comodità per l’agente “tutelato” da svolgersi in orari esclusivamente antimeridiani e tendenti a non riconoscere i poteri che la legge attribuisce al Sindaco facente funzioni. “Il sindaco ha tristemente convalidato senza opposizione alcuna e senza confronto politico tale ripugnante pratica di pressione psicologica” – riferisce l’avv. Cambio - al tal punto che adottava immediatamente il provvedimento preteso dal consigliere interessato non ratificando il mio operato, trasparente ed imparziale, derivato dall’ampia fiducia elargita dal medesimo non solo in occasione della risoluzione della problematica nascente ma soprattutto con il conferimento, a monte, della delega a vice sindaco, foriera di un corretto e democratico iter istituzionale”. L’avvocato scrive al Sindaco ed ai consiglieri di maggioranza una lettera aperta con la quale espone le motivazioni di un modus operandi inaccettabile, sconcertante, privo di prospettive, purtroppo recidivo e che segna il passo, blocca l’entusiasmo, impedisce di pensare bene e di sperare il meglio asserendo che tali gravi fatti sono inammissibili e che denotano un utilizzo del potere sindacale distorto ed accentratore non condivisibile ma riconducibile ad una pratica amministrativa inadeguata, fatta di consorterie politiche litigiose legate a clientelismi di turno. Dichiara il vice sindaco: “E’ necessario un corso di civilizzazione istituzionale che riscopra il senso di responsabilità amministrativa, di contegno, di rispetto delle istituzioni e del principio di legalità, di condivisione del potere, di crescita trasparente e collegiale, affinchè la res pubblica sia amministrata nel pieno rispetto dell’interesse collettivo e di una necessaria etica pubblica, sulla scorta del consenso elettorale ricevuto. Gli atti e le azioni del Sindaco non devono acquisire l’emblema di strumenti dispotici ed abusivi di potere finalizzati alla pratica di una politica vuota, indirizzata a se stessa o agli egoismi di singoli amministratori da cui mi dissocio completamente. A mio avviso, tali accadimenti aprono una fase destabilizzante la compattezza amministrativa e che incrina seriamente il rapporto fiduciario all’interno della coalizione di maggioranza presentando molte incognite per il futuro”.
Pietro Rossi