11 novembre 2010

Bianca del Vecchio al Congresso Nazionale del partito Comunisti Sinistra Popolare.


RUVIANO. La triste realtà politico-amministrativa della mia zona, con la quale mi devo cimentare pressoché quotidianamente, rispecchia in larga parte la altrettanto triste realtà della Regione Campania. La disoccupazione è aumentata, la precarietà è rimasta immutata. Per le strade della Campania montagne di rifiuti tutt’ora attentano alla salute della gente, nonostante che il governo di destra si vada vantando di aver risolto il problema. La Camorra, sempre più feroce, continua a spadroneggiare e ad ammazzare la gente, mentre numerosi comuni, sono stati sciolti per associazione camorristica. Il clientelismo, l’affarismo e la corruzione continuano ad inquinare la vita politica e sociale. Alcune fabbriche hanno chiuso o sono in via di smantellamento, mentre le poche rimaste continuano senza sosta ad espellere manodopera. I morti sul lavoro sono ormai nei notiziari quotidiani. Ritengo che questa triste realtà sia il vergognoso risultato del modo di fare della classe politica locale. La beffa più grande è stata fatta sicuramente dal Signor Mastella e consorte. Tutti sapete bene quello che è avvenuto a livello Nazionale, ma forse non sapete molto di quanto è successo a livello Regionale, e anche nelle più piccole realtà Provinciali e locali. Ho avuto a che fare con ex esponenti dell’UDEUR, ora, “Popolari per il Sud”, e vi posso garantire che il loro modo di agire e il loro modo di gestire la cosa pubblica sono veramente vergognosi. Proprio perché lavoro nella provincia di Benevento, vero e proprio feudo di Mastella, e proprio perché lavoro nella sanità, roccaforte del malaffare di ex esponenti dell’UDEUR, posso dirvi con dettaglio quante malefatte ho visto consumare sotto i miei occhi. Per dirne una: l’ASL BN1 è allo sfascio ed è stata commissariata; i principali dirigenti, voluti da Mastella, sono stati pesantemente indagati, molti sono stati rimossi e altri agli arresti domiciliari.
Nella vicina provincia di Benevento, le malefatte di Mastella, sono sulla bocca di tutti, e sono tanto gravi quanto eclatanti, al punto che sembra di essere ancora all’epoca di Don Rodrigo, quando persino per sposarsi, ci voleva il suo consenso, e chissà a quale prezzo!Adesso, rispetto a secoli fa, la ritorsione e il ricatto non è più sulla possibilità di sposarsi; riguarda, invece, una necessità ancora più impellente. La necessità di avere un lavoro, di avere un guadagno, di avere una vita decente. Su tutto questo gioca Mastella da anni; e se non vai da lui, o chi per esso, a portare voti,a portare bustarelle, o ad offrire “doni in natura”, la risposta sarà sempre: “questo matrimonio non sa da fare”. Queste esperienze sono state vissute in prima persona da chi vi parla e da altri poveri colleghi. Ma non tutti si sono piegati né si sono venduti! Per questo, nonostante vi fosse carenza di personale infermieristico, siamo stati sempre esclusi dalla possibilità di svolgere il nostro lavoro. Ci hanno sbattuto in faccia tutte le porte. E non tutti hanno avuto la forza, come me, di emigrare, o di fare il pendolare, per andare a raccattare onestamente un lavoro dignitoso. Attualmente, se lavoro vicino alla mia zona, lo devo alla ulteriore necessità di personale qualificato e, soprattutto, alla mia esperienza sul campo e al mio nutrito curriculum. Cosicché, alla fine, non hanno potuto più escludermi. Ci dobbiamo domandare come sia possibile che la Signora Mastella-Lonardo, indagata e confinata a Roma, invece di dimettersi, continuava ostinatamente a presiedere il Consiglio Regionale, lamentandosi persino di tordi subiti e di procurata malattia. Sembra di essere tornati a duemila anni fa, quando l’imperatore Tiberio, dall’isola di Capri, continuava a governare Roma. Ora, pare sia successo l’inverso, ma con una piccola differenza: Tiberio era in soggiorno volontario di sicurezza, non era al soggiorno obbligato e non era indagato.Dobbiamo fare molta attenzione, perché, da qualche tempo, Mastella e i suoi, hanno intrapreso un’opera di penetrazione nel territorio casertano, con potenti mezzi e individui senza scrupoli. Il nuovo ma sempre più losco partito di Mastella, vuole fare della Provincia di Caserta il suo nuovo feudo. A questo dobbiamo opporci con grande vigore, e non dobbiamo consentire che nella nostra Provincia succeda quello che si è verificato nel vicino Beneventano.Noi comunisti di Ruviano siamo pronti già da un pezzo, caro Sgueglia, che vinca il migliore, “ La legalità”.

c.s.