10 ottobre 2010

Nona Giornata Nazionale A.I.D.O. di informazione ed autofinanziamento a Piedimonte Matese.

PIEDIMONTE MATESE. Domenica 10 ottobre a Piedimonte Matese si è svolta la nona giornata nazionale di informazione e autofinanziamento, promossa dall’Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (A.I.D.O.) sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. I volontari dell’A.I.D.O. di Piedimonte Matese guidati dall’instancabile Dott. Guglielmo Venditti, sono stati presenti in Piazza Carmine con un proprio stand per incontrare i cittadini, dare loro informazioni sull’importanza della donazione come valore sociale e come opportunità per salvare la vita a chi non ha altre possibilità di sopravvivenza, offrire una piantina di Anthurium andreanum. Le offerte ricevute saranno finalizzate a ulteriori campagne informative e alla ricerca sui trapianti. L’obiettivo è sviluppare il senso civico e la partecipazione che sono alla base della cultura della donazione. I dati delle donazioni e del trapianto nel 2010 indicano un non aumento dell’attività. Oggi la terapia del trapianto, nonostante il modello organizzativo adottato che ha portato negli ultimi dieci anni importanti risultati in termini di qualità e quantità, non è un diritto per tutti. La lista di attesa è superiore a 9.500 pazienti e i trapianti previsti per il 2010 non arrivano a 3000. Come a tenuto a precisare il Dott. Guglielmo Venditti, permangono ancora alcune criticità come la non identificazione di tutti i potenziali donatori, dovuta principalmente a carenze strutturali nelle rianimazioni (limitati posti letto) e alla non stabilizzazione del personale, la non applicazione in modo corretto del modello organizzativo, suggerito dalla legge 91/99 e dalle linee guida del Centro Nazionale Trapianti, in tutte le aree del Paese, per cui si hanno disparità nel tasso di donazione: da 34 a 5 per milione di popolazione, la diversità di attenzione e di impegno che le Aziende Unità Sanitarie Locali e Ospedaliere e gli stessi operatori sanitari dedicano al prelievo, l’attività trapiantologica si fonda su una rete e diventa possibile solo grazie alla collaborazione dei centri trapianto, dei centri di coordinamento e delle rianimazioni. Bisogna sconfiggere il trend in aumento della percentuale di opposizione alla donazione, dovuto sia a una certa sfiducia verso il sistema sanitario, sia alla mancanza di una informazione permanente e coordinata.




Pietro Rossi