09 ottobre 2010

Grande successo sul fronte rifiuti al comune di Pietramelara: in soli 2 giorni raccolti 6000 kg di rifiuti elettronici.

PIETRAMELARA. E’ bastato davvero poco, in termini di tempi e di energie, perché il comune di Pietramelara desse una svolta significativa al problema della gestione dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Grazie alla cooperativa sociale AltroSud di Sparanise, impegnata nel settore raccolta e riciclo dei rifiuti elettronici, il 6 e 7 ottobre sono stati raccolti ed avviati al corretto smaltimento ben 6000 kg tra monitor e televisori e 800 kg di rifiuti non pericolosi (computer, stampanti, piccoli elettrodomestici…) L’operazione ha avuto buon esito grazie alla disponibilità degli amministratori, in primo luogo il sindaco Luigi Leonardo e l’Assessore all’Ambiente Fernando Masella, attenti al rispetto delle modalità più idonee per la soluzione del problema dello smaltimento dei RAEE, al di là delle solite scorciatoie ed accelerazioni dettate dall’emergenza. Elemento da non trascurare anche la collaborazione dell’Ufficio Tecnico e della Protezione Civile, presenti ed attivi per tutta la durata dell’iniziativa. Determinante, in fine, la sensibilità della cittadinanza, che ha risposto numerosa cogliendo l’opportunità di disfarsi finalmente di veri e propri cimiteri elettronici, ma anche di dimostrare coscienza civica nel rispetto dell’ambiente, della salute, del bene comune. Non è la prima volta che la cooperativa AltroSud opera questi interventi. Nata nell’intento di contribuire a migliorare il territorio su cui è attiva, AltroSud aveva già promosso una campagna per favorire una cultura rispettosa dell’ambiente, partecipando nei mesi scorsi alla Fiera delle Idee al Belvedere di San Leucio con il progetto di educazione ambientale “RAEE educational”, e organizzando a Sparanise una conferenza con video-proiezione sulla gestione dei rifiuti e un punto di raccolta RAEE a scopo dimostrativo. Molto resta da fare in direzione di comportamenti ecosostenibili, superando vecchie abitudini e resistenze culturali. L’auspicio è che il “modello Pietramelara” possa replicarsi un po’ ovunque, ottenendo la stessa attenzione da tutti i soggetti coinvolti, partendo dalle amministrazioni locali fino ad arrivare alla popolazione. Raccogliere e smaltire in maniera adeguata i rifiuti elettronici è fondamentale in quanto essi contaminano l’ambiente di sostanze tossiche (piombo, mercurio, cadmio, zinco, bromo). Ad esempio nei frigoriferi, congelatori e condizionatori sono contenuti CFC e HCFC che danneggiano la fascia di ozono, causano tumori alla pelle, malattie agli occhi e indeboliscono il sistema immunitario. Termostati, sensori o interruttori contengono mercurio, che provoca danni al cervello, al coordinamento ed al bilanciamento. Batterie, pile, tubi catodici contengono nickel e cadmio, che causano nell’uomo disfunzioni renali, disturbi della crescita e della fertilità, reazioni allergiche, nonchè tossicità acuta e cronica in animali terrestri ed acquatici. Il cloruro di cadmio è cancerogeno, come lo è anche il piombo, presente in pile, batterie, tubi catodici.

C.S.