27 settembre 2010

Ipocrisia italiana.


PIEDIMONTE MATESE. Come ho scritto qualche tempo fa la Cina è molto vicina con i suoi insediamenti commerciali e con le sue invasioni spropositate. Queste invasioni creano problemi sociali ed economici soprattutto per le nostre piccole e medie imprese che già con se non riescono ad arrivare a fine mese, ma tutto questo sembra non importare al Governo italiano visto che la Cina è il nostro miglior partner commerciale. L’ipocrisia sta nel fatto che se in Tanzania condannano a morte una persona, si mobilita tutto il mondo, se in Iran condannano a morte un’altra persona si mobilita mezzo mondo, mentre se in Cina ammazzano cinquemila (5000) donne all’anno non succede proprio niente. Voglio ricordare che ogni anno i nostri “partner” annoverano più esecuzioni che in tutte le altre nazioni del mondo, da dati ufficiali, perché siccome in Cina le cifre reali sulla pena di morte sono segreto di Stato le autorità dicono quello che vogliono, infatti si dovrebbe parlare di almeno 10mila esecuzioni all’anno per reati che vanno dalla prostituzione, alla frode e al furto d’auto. Quindi se si paventa un’esecuzione negli Stati Uniti partiamo con articoli di giornale e con petizioni allarmanti dimenticandoci subito del Dalai Lama che è già passato di moda e delle camere mobili di esecuzioni che in Cina erano ricavate da furgoni Iveco. Finendo dico che tutti noi dovremmo incominciare a prepararci e a purificarci nel modo più etico possibile, altrimenti, che Dio c’è ne libera, non potremo mai dare lezioni di comportamento a nessuno, ma continuare a genufletterci agli Stati canaglia.

D’Abbraccio Giuseppe (NELLA FOTO)