31 luglio 2010

Villaggio della Solidarietà presso la sala del Consiglio Comunale di Parete.



PARETE. “Far sedere ad uno stesso tavolo sindacati e associazioni degli agricoltori per analizzare la situazione e proporre soluzioni” queste, nelle parole del presidente dell’Arci Biagio Napolano, le intenzioni degli organizzatori del dibattito che si è svolto nell’ambito della seconda edizione del Villaggio della Solidarietà presso la sala del Consiglio Comunale di Parete nella mattinata di venerdì 30 luglio. Sigle sindacali, rappresentate da CGIL e CISL, datori di lavoro, rappresentati dalla Confederazione Italiana Agricoltori hanno dato vita al dibattito introdotto dalla professoressa Arcidiacono dell’Università Federico II che ha analizzato la capacità del Villaggio della Solidarietà di creare una cerniera tra le due comunità che vivono il territorio: quella italiana e quella straniera. È toccato al sindaco di Parete alzare la posta in gioco lanciando una sfida a tutti i sindaci dell’area a creare un marchio di qualità per i prodotti agricoli della zona per certificare l’impiego di lavoro in condizioni di dignità durante tutte le fasi di produzione. Nello Zerillo, presidente di Nero e non solo! O.n.l.u.s., ha poi lanciato un allarme contro lo sfruttamento e le truffe ai danni degli immigrati senza documenti, in particolare attraverso lo strumento dei decreti flussi e dell’emersione. Molteplici le proposte da parte di Luigi Di Gaetano che è intervenuto a nome della CIA, sottolineando che le associazioni degli agricoltori sono dalla stessa parte dei sindacati nel volere assicurare condizioni di vita dignitose per i braccianti agricoli, attraverso l’istituzione di un albo dei lavoratori agricoli disponibili presso il Comune, attraverso maggiori controlli sulle case affittate agli immigrati a prezzi eccessivi. Le conclusioni sono state affidate a Camilla Barnabei, segretaria generale della CGIL Caserta, che ha denunciato i meccanismi criminali che gestiscono i movimenti degli stranieri fin dall’ingresso in Italia, meccanismi nei quali i cittadini stranieri sono l’anello debole, a causa anche di un quadro legislativo sfavorevole.





Alessandro Dorelli