06 luglio 2010

L'On. Zinzi e l'Assessore Provinciale Puoti disertano il Convegno sulle opportunità turistiche di sviluppo.


PIEDIMONTE MATESE. Come era certo, ma senza che nessuno per questione di correttezza si era azzardato a scriverlo prima per non passare per il solito “Bastian Contrario”, oggi al Convegno sulla prova mondiale di parapendio il presidente della Provincia Domenico Zinzi e il suo assessore provinciale “tecnico” Carlo Puoti non sono ne intervenuti e ne tampoco si sono limitati alla solita, canonica, telefonata di scuse per “sopraggiunti improcrastinabili impegni istituzionali”. Cioè l’Alto Casertano per loro, evidentemente, non vale 2 centesimi ovvero la spesa di una telefonata con contratto “CONSIP” quello per intenderci che viene sottoscritto dalle cariche istituzionali, per dire “Vagliò nu’ vaenimm’” (tradotto in marcianisano). Eppure il numero di Vincenzo Cappello, Domenico Zinzi lo dovrebbe avere, visto che lo chiama spesso per chiedergli di passare dal Pd all’Udc e visto che proprio Zinzi si è formato in casa Cappello, dallo zio Dante. Scommetteremmo un milione contro un euro, che se il “Patriarca” era oggi sindaco, Zinzi sarebbe venuto a piedi da Caserta a Piedimonte Matese. Questo non per svilire la figura del nipote Vincenzo, che anzi sul piano delle iniziative non è da meno, ma per dare l’idea del debito politico e morale che proprio Zinzi ha nei confronti della famiglia Cappello. Ma questo è un altro discorso. Tornando al convegno, il presidente della Comunità Montana del Matese, Fabrizio Pepe, nell’introdurre i lavori, laconicamente parlando dei pregi del territorio che Zinzi o non Zinzi sono comunque insiti in questa area, ha affermato: “Dispiace che il presidente dell’Amministrazione Provinciale non sia intervenuto, perché avrebbe avuto modo di rendersi conto che qui il territorio ‘pulsa’ è vivo e vegeto”. Sandro De Franciscis “l’Esule di Tuoro” come ebbe a definirlo Gianluigi Guarino in uno dei tanti suoi articoli elucubrati e mirati, almeno il trenino azzurro qualche volta l’aveva preso per venire a Piedimonte Matese. Questo invece in tre mesi, il Matese lo sta trattando un po’ come Rocky Balboa trattava Ivan Drago, cioè lo sta facendo mollo mollo! Ha trasferito, anzi è più giusto dire che lo ha fatto il suo braccio armato Picaro, tutto il Comando di Polizia Provinciale da Piedimonte a Caserta. I vivai della regione invece, quasi arbitrariamente Caldoro li ha chiusi e il primo interlocutore della regione, cioè proprio la provincia, nemmeno si è sognata di intervenire. Giustamente però non si può pretendere tanto da un presidente di Provincia part –time, atteso che domani martedì parte per Roma, visto il suo doppio incarico Presidente –Parlamentare, e quindi non sa nemmeno cosa sono i vivai e cos’è il parapendio a San Potito Sannitico. E allora che fare? Attendere ancora cinque anni, Brancaccio permettendo, perché se fosse per Stellato Zinzi già avrebbe il posto confermato anche per il prossimo quinquennio 2015 -2020 e sperare intanto che qualche figura che voglia fare il presidente “per la Provincia” e non “della Provincia” venga fuori…