19 luglio 2010

Ciro Costagliola già consigliere dell’Ordine Nazionale degli Agonomi vince la causa per diffamazione contro la rivista Spazio Rurale.


Il Tribunale di Roma, I Sez. Civile, G.U. Anna Mauro, con sentenza del 10/12/09 ha deciso: “dichiara che l’articolo pubblicato sul n. 10 del mensile Spazio Rurale dell’ottobre 2004 dal titolo “Una battaglia di libertà” ha carattere diffamatorio e lesivo dell’onore e reputazione dell’attore; condanna il convenuto al pagamento nei confronti dell’attore, a titolo del risarcimento del danno morale, della somma di € 7.000; e spese di lite (€ 5.581).” Il dr. Ciro Costagliola (nella foto)aveva conservato la carica di Consigliere CONAF fino al D.M. di commissariamento dell’Ente emesso dal Sottosegretario alla Giustizia On. Michele Vietti in data 04.06.04; il commissariamento aveva trovato causa nella personale condizione di indagata dell’allora Presidente Dina Porazzini nel procedimento penale n.32258/03 aperto presso la Procura della Repubblica di Roma, procedimento che ha poi portato alla condanna definitiva della Porazzini per falso ideologico di mesi 6 di reclusione, pena sospesa (Sent. Cass. V Sezione del 09/02/2008 R.G. 26710/2007).
In pieno clima di elezioni per il rinnovo del Conaf ove si vedevano contrapposti i due schieramenti storici, quello di Ciro Costagliola contro quello della presidente Dina Porazzini rimossa per la prima volta nella storia dell’Ordine dal Ministero vigilante, arriva gratuitamente e non richiesta a tutti gli agronomi italiani una rivista fino ad allora sconosciuta nell’ambiente: Spazio Rurale (n.10 ottobre 2004) con un articolo del Direttore Responsabile Vittorio Barreca il cui tono e contenuti sono il senso compiuto di un’aggressione personale, artatamente costruita e scientemente premeditata, alla quale il giornale partecipa con virulenta ostinazione; articolo nel quale si sciorinano una incredibile serie di illazioni, ingiurie e diffamazioni sulla persona, la moralità, l’onore, la dignità, la professionalità e la rispettabilità del dr. Ciro Costagliola, articolo segnalato con grande rilievo già sulla copertina del giornale dove si legge: AGRONOMI Una battaglia di libertà.
Concluse le elezioni il raggruppamento di Costagliola con sei consiglieri Nazionali porta alla presidenza Pantaleo Mercurio di Lecce. L’ex presidente Porazzini pur essendo eletta viene travolta prima da un procedimento disciplinare conclusosi con sospensione di mesi 18 irrogata dallo stesso CONAF, dalla Sentenza della Cassazione del 09/02/2008 con la condanna definitiva per falso ideologico a mesi 6 di reclusione, e poi da ulteriori procedimenti disciplinari consequenziali (Ordine di Perugia) che le irrogano ulteriori 20 mesi di sospensione. La Porazzini si è poi cancellata dall’Ordine degli Agronomi.
Il Giornale vicino alla ex Presidente Porazzini, che era fortemente interessata alla sua pubblicazione arrivando a dipingere il Commissariamento del CONAF come un mero atto di ritorsione politica.
Il dr. Costagliola cita la testata ed il suo direttore responsabile per diffamazione: la sentenza, dopo quasi sette anni di causa, arriva alla conclusione del primo grado con le motivazioni di cui si danno i passi più salienti:
L'attore lamenta innanzitutto l’errata ricostruzione dell’antecedente logico di tutta la vicenda: nell’articolo viene affermato che il commissariamento dell’ordine sarebbe stato un atto di ritorsione politica; per dare colore e maggiore forza a tale opinione viene riportato, con contenuti falsi, il testo di un’interpellanza parlamentare presentata dall’on. Alfonso Pecoraro Scanio, interpellanza che nei suoi contenuti effettivi, non conterrebbe le seguenti notizie: "è nota inoltre l’appartenenza del consigliere Costagliola, in una posizione di rilievo a livello locale, alla medesima formazione politica del sottosegretario Vietti ed è noto che il consiglio stava indagando su talune gravi irregolarità, (…) che adombravano sospetti circa aspetti poco chiari di analisi sulle discariche in Campania e possibili interessi collusi con la malavita organizzata”.
Orbene l’attore lamenta la natura diffamatoria delle frasi innanzi riportate e nessun dubbio sussiste in ordine alla loro valenza disonorevole, laddove si fa riferimento, in relazione all’attore, ai “possibili interessi collusi con la malavita organizzata";
Il giornalista per soddisfare il diritto del cittadino all’informazione, deve riportare puntualmente il contenuto delle dichiarazioni raccolte e non ha anche il dovere di accertare la rispondenza di quel contenuto alla verità quando vengono riprodotte dichiarazioni pubbliche rese in sede di interpellanza parlamentare. Occorre però rilevare che nella fattispecie non risulta provato che quanto pubblicato sia in tutto conforme con la stesura definitiva dell'interpellanza; il Barreca, ammette lui stesso che i contenuti della stesura definitiva sono differenti rispetto alla bozza.
Magra consolazione sarà il risarcimento del danno visto il tempo trascorso: una grande soddisfazione morale pur tardiva per le accuse di inaudita gravità inviate all’indirizzo di Ciro Costagliola a cui non è mancata la solidarietà ed il ringraziamento della categoria per la sua “Battaglia di Libertà” che ha coraggiosamente condotto.


c.s.