09 maggio 2010

Lettera Aperta al rieletto Rettore della SUN.


CASERTA. Buon Lavoro! E’ questo un doveroso augurio dovutoLe per l’impegno che l’attende nell’affrontare le tante problematiche che investono attualmente, e per il futuro, la nostra Università come le tante altre Università. Problemi e preoccupazioni che non riportiamo tanto essi sono quotidianamente sulle pagine dei giornali locali e nazionali e dovuti alle ristrettezze economiche ed ai tagli alle risorse che aumentano sempre più. Vogliamo, però, ricordargliene due che a noi stanno particolarmente a cuore dopo diciott’anni dall’inizio dalle attività accademiche -1992 – e vent’anni dalla sua istituzione – 1990 -: il trasferimento del Rettorato a Caserta e il cambio di nome in Università di Caserta. Temi, quest’ultimi, del tutto assenti nelle Sue prime dichiarazioni alla stampa. Il primo per sanare un’ininterrotta e ingiustificata violazione legislativa allorché si ubicava la sede del rettorato a Caserta, il secondo perché il più condiviso da un intero territorio che ospita l’università senza beneficiare che ne porti anche il nome. Essi, a nostro avviso, restano contestuali con gli altri proprio nelle difficoltà gestionali innanzi evidenziate – compreso il completamento dell’eterno policlinico - atteso che il nome è identità, è riconoscimento e dà senso di appartenenza e di vicinanza . Rimuoverli, o più colpevolmente, rimandarli ancora, non avrebbe ragionevolezza. Di più, cosi facendo si rischia, ulteriormente, di mortificare l’anima di una città e di una provincia laboriosa che, sia all’inizio di questa avventura universitaria come a tutt’oggi, ha inteso esprimere un impegno che puntasse ad avere non un distaccamento dell’Università degli Studi di Napoli a Caserta ma un’Università di Caserta a Caserta. Non Le nascondiamo che analogo impegno abbiamo chiesto, recentemente, con lettera aperta al neo Consiglio Provinciale, ben sapendo che, per normativa vigente, queste risoluzioni spettano integralmente al Senato accademico di cui Ella, oggi, ridiventa il massimo esponente.
E ‘ acclarato, infatti, che il passaggio per il cambio di nome esclude ogni iter legislativo, e lo riporta tutto intero nell’alveo delle autonome prerogative dell’Istituzione universitaria. Rassicuriamo che anche noi ambiamo ad avere un’Università didatticamente valida e prestigiosa e non capiamo perché una sua identificazione casertana dovrebbe ostacolare tutto ciò.
E’, la nostra lettera, ci sia permesso, anche una formale richiesta di una sorta di patteggiamento tra le parti laddove i vent’anni di pena finora inflittici superano di gran lunga il terzo dei trent’anni (o dell’ergastolo?) previsti dalla SUN per queste nostre irrimandabili aspettative.


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