17 maggio 2010

IL CORDOGLIO DI RUSSO PER L'ATTENTATO DI HERAT.



San Nicola La Strada.
Il consigliere comunale Domenico Russo (nella foto) esprime profondo cordoglio per i nostri soldati caduti oggi (18 05 2010) in un attentato terroristico a Herat. Davanti a questo nuovo, vile attacco sono convinto che tutto il Paese si stringerà attorno ai nostri soldati e al loro coraggio. Siamo vicini alle loro famiglie cui voglio esprimere tutta la mia vicinanza e affetto. Infine rivolgo un pensiero di riconoscenza e incoraggiamento – ha continuato Russo – a tutti i militari che stanno operando nell’area con grande responsabilità e professionalità”. Militari italiani ancora nel mirino in Afghanistan: due sono stati uccisi e altri due sono stati gravemente feriti alle gambe, anche se non sono in pericolo di vita, in seguito ad un attentato nel Nord Est del Paese, nella zona vicino a Herat controllata dalle forze italiane dell'Isaf. I feriti sono stati immediatamente evacuati presso l'ospedale da campo di Herat con elicotteri Isaf.
LE VITTIME - Le due vittime cadute nell'agguato sono il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, di Velletri, in provincia di Roma e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, 25 anni, della provincia di Bari. La soldatessa ferita è Cristina Buonacucina, caporale del 32.esimo reggimento Genio "Taurinense", originaria di Foligno. Il secondo militare ferito è Gianfranco Scirè, 28 anni, di Casteldaccia, un comune in provincia di Palermo. Luigi Pascazio era figlio di un poliziotto. Il padre del militare ha appreso la notizia in questura a Bari, dove era in servizio. Il rientro delle salme, ha riferito il ministro La Russa, avverrà mercoledì.
L'AGGUATO - I militari erano a bordo di un blindato Lince posizionato nel nucleo di testa di una colonna composta da decine di automezzi di diverse nazionalità, partita da Herat e diretta a Bala Murghab, più a Nord. «Erano oltre 400 i soldati presenti in questa colonna - ha precisato il ministro La Russa - impegnati in un trasferimento operativo». L'esplosione di un ordigno ha colpito in pieno il blindato, secondo quanto ha riferito il comando italiano di Herat. Il fatto è avvenuto alle 9,15 locali. I quattro si trovavano a bordo di un blindato Lince posizionato nel nucleo di testa di una colonna composta da decine di automezzi di diverse nazionalità, partita da Herat e diretta a Bala Murghab, verso nord. Dalle prime ricostruzioni risulta che il veicolo colpito occupasse la quarta posizione lungo il convoglio, era in movimento e si trovava a 25 chilometri a sud di Bala Murghab.
LA MISSIONE ITALIANA - Sono circa 2.800 i militari attualmente dispiegati in Afghanistan. Da giugno, nel Paese asiatico arriveranno altri mille soldati, con l'obiettivo di raggiungere un contingente di 3.227 militari, come annunciato a dicembre dal ministro della Difesa Ignazio La Russa. «L'Italia non prende e non prenderà decisioni unilaterali iu nessun caso - ha aggiunto il ministro della Difesa Ignazio La Russa, frenando le richieste del ministro Roberto Calderoli che invita il governo a interrogarsi sui sacrifici che l'Italia sta affrontando in Afghanistan. «Tutti - ha aggiunto La Russa in conferenza stampa a Milano - ci interroghiamo sempre, tanto più quando si verifica questo genere di episodi. Ringrazio Calderoli di aver ricordato che queste decisioni si prendono in sede internazionale, e noi lavoriamo affinché non siano prese unilateralmente, e in ogni caso, noi oggi continuiamo a ritenere che il rischio è connesso all'importanza della missione». L'aumento della presenza militare italiana in Afghanistan era stato chiesto dal Segretario della Nato Anders Fogh Rasmussen, su pressione americana. I militari italiani hanno la responsabilità di un'ampia regione dell'Afghanistan occidentale che comprende le province di Herat, Badghis, Ghowr e Farah. La maggior parte dei soldati partecipa alla missione Isaf della Nato, mentre i carabinieri sono inseriti in Eupol, la missione dell'Unione europea per la ricostruzione della polizia civile locale. L'inizio del disimpegno militare italiano dal Paese è fissato per luglio 2011.


c.s.