21 febbraio 2010

Frane, i numeri di un'emergenza nazionale.


Le immagini del disastro di Maierato e San Fratello riaprono una piaga tutta italiana: oltre 470mila frane in 50 anni. Ecco le zone più a rischio. Le immagini della montagna che si sbriciola a Maierato, il paese di San Fratello in Sicilia che scivola a valle, migliaia di persone sfollate. La cronaca di questi giorni risolleva il problema delle frane e del dissesto del territorio italiano. Sono circa 470mila i fenomeni franosi registrati in Italia negli ultimi 50 anni, per un totale di circa 20mila kmq, pari al 6,6% dell'intero territorio nazionale. Il dissesto colpisce quasi il 70% dei comuni: 5.596 su un totale di 8.101. Sono gli ultimi dati disponibili sul fenomeno frane contenuti nel Rapporto sulle frane in Italia, (ex Apat, ora Istituto superiore per la protezione dell'ambiente). Ma uno dei dati più significativi è quello diffuso dal Wwf e che riguarda una delle regioni più colpite, la Calabria, dove in una settimana sono state registrate 200 frane. Questi i numeri che fotografano una vera emergenza nazionale:- Numeri: 470 mila frane in 50 anni; 70% comuni colpiti da dissesto pari a 5.596 comuni su un totale di 8.101; 20.000 Km2 pari al 6,6% dell'intero territorio nazionale;- Aree più colpite: le province con più elevato indice di franosità, ovvero il rapporto fra l'area in frana e il territorio totale, in Italia sono Sondrio, Lecco, Chieti, Pesaro e Urbino, Ancona;- Pericolo: le frane statisticamente, rappresentano dopo i terremoti, le calamità naturali che causano il maggior numero di vittime e danni a centri abitati, infrastrutture, beni ambientali, storici e culturali. Quelle che si muovono più velocemente, come i crolli e le colate rapide di fango e detriti, oltre a quelle che coinvolgono ingenti volumi di roccia o terreno, causano i danni più ingenti;- Eventi più gravi: dal secondo dopoguerra ad oggi gli eventi che hanno causato più danni sono stati la crisi idrogeologica nel Salernitano dell'ottobre del 1954, la catastrofe del Vajont dell'ottobre del 1963 e la frana in Val di Stava del luglio del 1985, rispettivamente con 297, 1917 e 269 morti; le colate rapide del 5 maggio del 1998 a Sarno, Quindici, Bracigliano, Siano e a S.Felice a Cancello con 153 morti. Complessivamente le vittime di eventi franosi sono stati più di 2.500 in mezzo secolo: una media superiore ai 4 morti al mese.- Edifici a rischio: secondo uno studio Legambiente-Protezione Civile svolto su 550 comuni tra quelli classificati a "elevato rischio idrogeologico", in 9 comuni su dieci ci sono abitazioni costruite in aree a rischio (ma in Campania e Calabria si raggiunge il 100%) mentre in 5 su dieci sono in zone pericolose anche gli insediamenti industriali.


Mimmo Russo