10 febbraio 2010

COME I GERANI.


Caserta - Il 13 e 14 febbraio 2010Al Teatro Civico 14 Vicolo F. Della Ratta - CasertaUno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Brunella Cappiello. Secondo appuntamento del cartellone casertano allestito per la prima stagione teatrale del teatro di vicolo F. Della Ratta. In scena la pièce Come i gerani, scritta, diretta e interpretata da Brunella Cappiello. Lo spettacolo sarà in scena sabato 13 febbraio alle ore 21.00 e domenica 14 febbraio alle ore 19.00. Brunella Cappiello attrice e regista casertana crea e scrive i propri spettacoli da vari anni. Ha alle spalle una lunga esperienza di teatro drammatico (trai suoi spettacoli “Anima e corpo” un sentito lavoro su Cassandra) e con questo spettacolo ha inaugurato da qualche anno una stagione di ironia, anche parlando comunque di sentimenti o di problematiche del nostro tempo. Come i gerani è un divertente monologo, scritto, diretto e interpretato dall’artista casertana, che trova la forma di un monologo parlato in una sorta di dialetto casertano italianizzato. Già dalla scelta della lingua emerge l’intenzione di Brunella Cappiello ad omaggiare l’infanzia e la vecchiaia, prendendo bonariamente in giro sia le credenze religiose e popolari, sia le piccole beghe di paese che diventano inesorabilmente fatti importantissimi. Il tutto visto attraverso gli occhi della bambina, che vive un’infanzia felice e ovattata, un po’ sola, separata dal mondo, facendosi in questo modo la sua opinione del mondo. La bambina cresce così al balcone, proprio come i gerani. “In una casa piena di sole e statue di santi, profumata di varecchina nelle stanze da letto e di sugo in cucina, si svolge l’educazione sentimentale di una bambina a cura delle tre zie signorine (nella foto) ” afferma l’autrice della pièce. “Le signorine, fanno vita ritirata e stanno a balcone, non scendono mai tra la folla a sentire gli odori, gli umori. La bambina vive così tra canzoni, giaculatorie, parabole bibliche e racconti”. “Ce steva na vota Prutusenella, che era na uagliuncella bella e brava, ma una fata dispettosa l’aveva chiusa int’a ‘na torre. Chesta torre non teneva porte e sta pora Prutusenella nun puteva ascì. Teneva solo nu barcone chino e sciure e là Prutusenella steva affacciata e suspirava” è la frase che per la regista può rappresentare il filo conduttore dello spettacolo.

Ufficio Stampa

Alessandro Dorelli