27 novembre 2009

Bertolaso andrà via a Dicembre.


Andrà via a dicembre, Guido Bertolaso (nella foto). Lascerà l'incarico di capo della Protezione civile, che lo ha visto per anni, confermato via via dai governi che intanto cambiavano colore, protagonista di tante emergenze d'Italia, dal terremoto del Molise alla spazzatura di Napoli, dal sisma d'Abruzzo al G8. E prima di andarsene in pensione ha pensato bene di mettere in ordine la sua eredità. È in rampo di lancio, per uno dei prossimi consigli dei ministri, un decreto legge che riforma in toto il Dipartimento della protezione civile, con decorrenza dal 2010. Il decreto, in questi giorni all'esame del ministero dell'economia, prevede nuove assunzioni senza concorso pubblico presso il dipartimento, finanziate anche con i soldi del terremoto d'Abruzzo; assegna a una spa, interamente partecipata dalla presidenza del consiglio dei ministri, tutte le funzioni d'appalto per la fornitura di beni e servizi in supporto alla Protezione civile; prevede l'acquisto del contestato termovalorizzatore di Acerra e una nuova tassa sulla casa, ovvero un'assicurazione obbligatoria contro i danni da eventi naturali.Si parte dalla riforma del personale della struttura. Al fine di costituire un nucleo di rapido intervento per il soccorso, il capo del dipartimento definirà una carta dei diritti e dei doveri, un mansionario che se non accettato comporterà la messa in mobilità.Dipendenti che cresceranno in numero: ce ne saranno 25 che, dopo esame interno per titoli e colloquio, passeranno dal contratto a tempo determinato a quello a tempo indeterminato e i collaboratori a progetto saranno invece assunti con contratto a tempo fino ad arrivare al primo concorso utile per l'immissione in ruolo. Qui avranno una riserva del 50%. Sempre Bertolaso potrà inquadrare tutto il personale dirigenziale di seconda fascia nei ruoli. Insomma, una mega stabilizzazione dei precari che gravitano intorno al capo della Portezione e che sarà pagata anche attingendo a fondi destinati alla ricostruzione in Abruzzo. Forse per evitare quelle discrasie che si sono verificate nel caso dell'Aquila (il decreto parla della necessità di ottimizzare i flussi informativi), il monitoraggio sismico del territorio passerà alla Protezione. A questo scopo, il relativo personale dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia andrà alle dipendenze della Protezione. Tutto a posto? «In questo modo si intacca la terzietà di un istituto di ricerca, che è giusto rimanga invece lontano dai centri decisionali e politici», commenta Salvatore Merlo, sindacalista della Flc-Cgil, settore ricerca.Il dipartimento così rivisto farà solo l'intervento diretto nelle emergenze: la gestione dei grandi eventi, infatti, passa di mano. È ceduta direttamente a Palazzo Chigi, che creerà un'apposita direzione.E poi c'è la fornitura di beni e servizi. La Protezione non se ne occuperà più in proprio. Snobbata la Consip, la centralina per gli acquisti nella pa, per gli appalti, ma anche la formazione e la ricerca in campo sismologico, ci sarà un'apposita società per azioni, che renderà conto direttamente al presidente del consiglio dei ministri. Un spa di autonoma concezione e gestione.Sistemata la macchina, il dl passa a risolvere il problema del commissariamento per l'emergenza rifiuti in Campania. Già, perché scade questo dicembre e ufficialmente la data è confermata. Solo che, per risolvere tutte le pendenze, e non sono poche, la Protezione istituisce una struttura stralcio. Data di scadenza indicata dal decreto, salvo nuove proroghe, 30 dicembre 2010. Dovrà occuparsi di rifare i conti dei debiti e dei crediti e ricorrere alle procedure d'urgenza tipiche della gestione commissariale. C'è poi il termovalorizzatore di Acerra: la struttura stralcio ha il compito di comprarlo- a fare il prezzo sarà l'Enea- per conto della presidenza del consiglio dei ministri. In via d'urgenza l'Asia spa subentrerà nella gestione degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti ubicati in Giugliano e Tufino destinati a d alimentare Acerra.Nell'attesa che la Campania diventi autosufficienti con i suoi impianti di compostaggio, fino al 31 dicembre 2010 la capacità ricettiva degli altri impianti nazionali è aumentata dell'8%. E comunque il costo integrale del ciclo rifiuti campano dovrà essere a carico degli utenti, senza nuovi oneri per la fiscalità generale.La programmazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti spetterà ai presidenti delle province campane. Per evitare interruzioni del servizio, in una prima fase le province potranno, se vorranno, continuare ad avvalersi dei soggetti sia pubblichi che privati che fanno fronte a raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento. L'eventuale proroga potrà essere fatta solo per una volta e per un periodo non superiore a un anno, con l'abbattimento del 3% del prezzo inizialmente pattuito. Per recuperare gli importi evasi nella gestione del ciclo rifiuti, gli archivi su Tarsu e Tia saranno trasferiti dai comuni alle società provinciali. E in caso di inerzia, interverrà il prefetto che si sostituirà in tutto e per tutto ai comuni. Entro trenta giorni dal decreto, la titolarità dei siti inerenti il ciclo rifiuti, individuati dalla struttura stralcio, saranno trasferiti alle province. I consorzi di bacino di Napoli e Caserta inoltre sono autorizzati a incrementare i propri organici in relazione alle competenze.C'è poi anche l'Abruzzo, dove il commissariamento scade a fine dicembre. Dal primo gennaio i poteri straordinari sulla ricostruzione passeranno a Giovanni Chiodi, il presidente della regione abruzzese. La liquidazione delle indennità di espropriazione dei terreni oggetto della ricostruzione è prorogata di sei mesi. Per evitare che si possano scaricare di nuovo sulle casse dello stato i costi della ricostruzione, si prevede un'assicurazione obbligatoria per tutte le case private, e ovviamente non abusive, precisamente contro i rischi da incendio e calamità naturali. L'assicurazione sarà parametrata dalle compagnie in base allo stato geologico e sismico del territorio. E chi non la paga non potrà più contare sull'appoggio dello stato per rifarsi la casa.


c.s.