21 settembre 2009

INTITOLATA ALLA MEMORIA DI DON ANTONIO BASILE LA DIREZIONE DELL’ISTITUTO SALESIANO “DON BOSCO”-

PIEDIMONTE MATESE – Con una semplice ma suggestiva cerimonia, voluta ed organizzata dalle numerose cooperatrici salesiane, è stata intitolata a Don Antonio Basile la direzione del Centro Giovanile dell’Opera Salesiana “ Don Bosco” che lo vide per oltre 15 anni attento ed oculato economo. Presente al completo la famiglia dello scomparso con il fratello Fernando, la cognata Lucia, la nipote Angela con il marito Dino e la pronipote Veronica, giunti per l’occasione direttamente da Torino, dove risiedono. A rappresentare la cittadina di Piedimonte Matese il sindaco avv. Vincenzo Cappello, con il consigliere avv. Benny Iannitti e l’assessore dr. Attilio Costarella. L’intitolazione è stata preceduta dalla S. Messa celebrata dal Direttore dell’Opera don Carmine Del Vecchio che, in una chiesa gremita di fedeli, ha ricordato le doti di profonda umanità di Don Antonio Basile, volato al cielo nella mattinata del 16 marzo 2009. Al termine della Santa Messa il fratello di Don Antonio, Fernando, visibilmente commosso, ha proceduto al taglio del nastro, accompagnato dai calorosi e prolungati applausi dei numerosi presenti. Il Direttore Dell’Opera, Don Carmine Del Vecchio, ha benedetto il locale che d’ora in poi si chiamerà “Direzione Don Antonio Basile. Don Antonio, in vita, è stato per lunghi anni, attento e scrupoloso economo dell’opera; dedito alla cura assidua della casa, coadiuvato dall’infaticabile e tuttofare Paolo, ed ha curato in particolare il settore dell’accoglienza dei numerosi gruppi di preghiera e dei ragazzi degli oratori diocesani che ogni anno frequentavano la casa salesiana di Piedimonte Matese per i momenti di ritiri spirituali e di svago. Puntuale e sintetico nelle omelie, ha celebrato per molti anni la Santa Messa vespertina, fino alla vigilia del 3 febbraio quando, per un improvviso malore, fu necessario il suo ricovero nell’unità di terapia intensiva dell’ospedale di Piedimonte Matese. Ora riposa nella quiete del cimitero del suo paese: Buonalbergo, insieme a mamma e papà. I giovani lo amavano anche se l’approccio era sempre burbero; ci piace riportare quello che scrisse, poche ore dopo la sua morte, una delle tante giovani cooperatrici che frequentano assiduamente l’oratorio: “Grazie Don Antonio per la costanza, la fedeltà e l’umiltà con cui hai svolto il tuo servizio verso tutti: i ragazzi, i confratelli, i superiori. Hai mantenuto fede alla tua promessa per tanti lunghissimi anni! Adesso sei accanto a Gesù a godere del meritato riposo. Tocca a noi cooperatori, animatori, simpatizzanti portare avanti il tuo esempio e lavorare con umiltà per il bene della gioventù. Grazie e ciao da tutti noi”.


Nicola Iannitti