04 agosto 2009

L’europarlamentare Aldo Patriciello interviene nel dibattito sulla questione meridionale.


Venafro. L’europarlamentare del PdL Aldo Patriciello (nella foto) interviene nel dibattito aperto sulla “questione meridionale” e sull’ipotesi di un partito del Sud afferma: “Ritengo che il risultato raggiunto alle Europee dal PdL sia il punto di partenza del nostro ragionamento: il partito ha ottenuto il massimo proprio nel Mezzogiorno. Oltre a questo dato dobbiamo ricordare la storia politica del nostro paese: già in passato, infatti, tutte le iniziative politiche localistiche sono fallite. Gli italiani, in sostanza, hanno sempre bocciato soggetti politici che si qualificavano con forti connotazioni territoriali. Questo deve far riflettere perché oggi non avrebbe alcun senso prospettare ai cittadini un nuovo soggetto politico. Semmai – aggiunge l’on.le Patriciello - il nodo cruciale è rafforzare il PdL avvicinando la nascente struttura di partito ai nostri elettori. Per questo è fondamentale informare il più possibile i cittadini ed è strategico intercettare il consenso dei cosiddetti indecisi che rappresentano sempre una variabile vicina al 15%”.
L’eurodeputato affronta poi i problemi legati al ritardo nello sviluppo del Meridione e i recenti sviluppi dell’azione di governo in favore del Sud, nonché il ricorso a strumenti straordinari come l’ipotesi di una Banca del Sud o l’introduzione di una fiscalità di vantaggio per le aree meridionali: “Pensare di risolvere i problemi del nostro Mezzogiorno destinando solo finanziamenti strutturali, senza considerare il fattore umano, può portare a ripetere gli errori del passato. Oggi il Sud ha una classe di giovani preparati culturalmente e professionalmente che hanno voglia di dimostrare le loro capacità. Sono i giovani in grado di invertire anche il pensiero dei genitori, troppe volte sudditi del clientelismo. Sono loro il volto di un Mezzogiorno che ce la può fare. Non dimentichiamoci, inoltre, che il Sud Italia ha tutte le condizioni ideali per una forte crescita: risorse locali, posizione geo-politica favorevole, fattore umano giovane e preparato. Occorre, allora, solo un’azione di governo moderna. Un’azione che non sia un sussidio una tantum, quanto piuttosto occasione di trasformare un problema in opportunità, non solo per il Meridione ma per l’intero paese. Tutti sappiamo, è vero, quali siano le inefficienze del nostro territorio e a poco servirebbe elencarle. Ma, cari amici politici del PdL eletti nel Sud, dobbiamo andare oltre con la nostra analisi. Dobbiamo, semmai, elaborare nuovi piani di lavoro: stabilire priorità, finanziamenti, strumenti e tempi di realizzazione. Ben venga allora una fiscalità di vantaggio nel Mezzogiorno che, naturalmente, dovrà essere negoziata in Europa, ed una Banca del Sud agganciata al sistema creditizio, affinché il sostegno al Mezzogiorno non si traduca in finanziamenti a pioggia o in pesanti balzelli a danno degli italiani. La forza del PdL, in futuro, - conclude l’eurodeputato Patriciello - dipenderà da questo: far seguire alle promesse i fatti. E tale è il compito affidatoci come uomini di partito, ambasciatori del Popolo della Libertà, da parte del presidente Berlusconi”.