15 giugno 2009

L’ ALBERO della PACE, sarà piantato ad Ailano in occasione della 2 ed.ne della festa della Montagna promossa dalla 'Comunità Montana del Matese' .


Ailano. Agnese Ginocchio, alifana e matesina di origine, indubbiamente la numero uno delle “nostre” donne impegnate nel sociale, Amica dell’ Unicef eTestimonial della pace nel mondo in rappresentanza anche della nostra provincia di Caserta, oltre che cantautrice di indiscusso valore artistico per la qualità dei testi e delle musiche, non si ferma mai. Reduce da iniziative che hanno interessato negli ultimi tempi soprattutto le scuole, dove è più fertile il terreno per coltivare gli alti ideali da lei perseguiti, come la pace, la giustizia sociale, la legalità, la solidarietà e il rispetto per l’ambiente, la amatissima Ambasciatrice del “Movimento Internazionale per la Pace e la salvaguardia del Creato” si è resa promotrice di un altro importantissimo (ed originale) progetto sociale, diretto stavolta ai sindaci e agli amministratori dei comuni italiani, a partire da quelli della nostra provincia, allo scopo di sensibilizzare proprio i principali tenutari delle sorti dei cittadini a farsi carico dell’impegno di educare le comunità secondo i princìpi essenziali della convivenza civile. Il progetto si chiama: "Piantiamo L’ ALBERO della PACE". Per un futuro fatto di solidarietà e giustizia bisogna ripartire dalla propria città”. Tutti i sindaci d’Italia, a partire da quelli della nostra provincia e Regione Campania, coinvolti nell’ennesimo grande progetto sociale ideato e promosso dalla testimonial internazionale della Pace Agnese Ginocchio. A rispondere per primi all'appello della testimonial della Pace la Comunità montana del Matese, promotori della seconda edizione della "Festa della Montagna" che si terrà nel comune di Ailano, già città per la Pace il prossimo 11 e 12 luglio. Per saperne di più ed aderire all'appello collegarsi dunque al sito www.agneseginocchio.it . Il resto, poi, viene naturale. Come gli altissimi ideali che guidano, da tanti anni, la più grande “testimonial del sociale” mai partorita dalla nostra sofferente Terra di Lavoro.

Pietro Rossi