06 aprile 2009

SCOSSA SISMICA IN ABRUZZO.



SCOSSA SISMICA IN ABRUZZO
Al Pronto Soccorso e nell'Ospedale de L'Aquila è il caos. Alcuni reparti sono gravemente danneggiati. Personale medico e uomini della Protezione civile lavorano senza sosta per soccorrere i feriti e cercare di salvare le vittime che versano in gravi condizioni. Poco meno di un'ora fa si è avuta notizia del decesso di 4 bambini travolti dal crollo della loro casa. Le vittime sarebbero già 13 e tra queste anche un'altra bambina, schiacciata dalle macerie a Fossa, una frazione ad una decina di chilometri dal capoluogo. Sono in arrivo due elicotteri per trasportare in altre città i feriti più gravi perchè alcune sale operatorie risulterebbero inagibili. La situazione pare destinata a peggiorare.
COME IN UMBRIA NEL '97 - La situazione è davvero drammatica, ammette il responsabile della protezione Civile Guido Bertolaso: «E' la peggiore tragedia di questo millennio», avrebbe detto poco fa l'uomo che il governo ha appena nominato commissario straordinario per gestire l'emergenza. Centinaia gli abitanti coinvolti dai crolli dopo la violenta scossa che nella notte ha colpito 32 comuni montani intorno al capoluogo abruzzese. Interrotta l'erogazione del gas per evitare esplosioni accidentali. Le prime immagini che giungono dalla zona del disastro ricordano quelle del dramma dell'Umbria, quando la vicina regione fu colpita dal terremoto del 1997. L'autostrada A24 è interrotta tra Valle del salto e Assergi, ma la Protezione Civile invita a non mettersi in viaggio sull'autostrada per L'Aquila, per non intralciare il movimento dei mezzi di soccorso.
ALBA DI SANGUE - «E' un'alba spaventosa - racconta il sindaco de L'Aquila Massimo Cialente - la zona più colpita è quella di Paganica e Fossa, ma è difficile avere un quadro preciso della situazione» Le comunicazioni telefoniche sono difficili, in città regna il caos anche se le forze dell'ordine cercano di tranquillizzare le migliaia di sfollati e i parenti dei feriti giunti sul luogo. Tra le macerie si aggirano spaventati i sopravvissuti, avvolti in coperte e cappotti. Molti hanno trascorso la notte all'addiaccio.