20 dicembre 2008

LETTERINA A BABBO NATALE.


Caro Babbo Natale,
forse sono troppo cresciutello (42anni) per scriverti una letterina,ma sei la mia ultima spiaggia,ho scritto letterine ai medici,anche all'estero,ho scritto letterine ai Santi del Paradiso,ho scritto letterine anche a Gesu' e alla S.Vergine Maria,le risposte sono state tutte uguali,ho un ingarbugliatissimo numero di strane patologie,che non vale la pena elencare,dunque,questo Natale ho deciso di rivolgermi a te ! Comprendo che sei molto impegnato nelle consegne dei regali per i bambini buoni,io non saprei giudicarmi,non saprei dirti se sono buono o cattivo,quello che so,e che sono sempre triste,ma nascondo il mio disagio dietro una maschera di allegria perenne.sai caro Babbo Natale,ricordo la spensieratezza di quando ero bimbo,fortunatamente ho avuto due splendidi genitori che non mi hanno mai fatto mancare nulla,ne in senso materiale e ne in coccole e affetto.Ora sono adulto,diciamo pure piu' che maturo,ma la mia vita non è piu tanto piacevole,sapessi quante volte,vorrei restituirla e addormentarmi per sempre,a dire il vero io lo avrei già fatto,ma ho una mamma dolcissima,lei ne morirebbe di dolore,quindi cercherò di tirare avanti ancora. Sai caro Babbo Natale,io non pretendo di guarire completamente,vorrei solo soffrire un pochino di meno,la gente mi vede e pensa,forse pensa un pochino troppo! loro credono che ci sia un preciso profilo di chi soffre,vedendomi sempre allegro,cortese e cordiale,non immaginano che anche io possa avere delle patologie tali da soffrire.Ma io,non mi arrabbio affatto,siamo tutti liberi di pensarla come ci pare,quando sto male,praticamente sempre,quando il mio corpo viene martoriato da dolori di ogni specie,io mi lamento in silenzio,quando capitano quei momenti in cui,non riesco a muovere il mio corpo neppure di un centimetro,io mi metto in un angolo e penso a quando sarà il momento.Non posso certo lamentarmi,ho vissuto una gran bella vita,ne ho combinate di tutti i colori,ho girato mezzo mondo,insomma non sono stato quello che si dice un tipetto tranquillo,insomma caro babbo Natale,ricordati che ci sono tanti e tanti bambini malati che non hanno neppure la forza di scriverti la letterina,ti prego,non dimenticarti di loro e non dimenticarti neppure di tanti adulti come me,i quali vorrebbero anche se per una sola ora ritornare bambini sereni e spensierati.

roberto.diiorio@alice.it