20 ottobre 2008

L'ultima poesia di Paolo Pinelli.


Atto XIII


Oh poeta poeta,
tu che sei triste e stanco della vita, piangi pure che le tue lacrime,
la tua rabbia, non servono a niente, volano nel vento come un uccello smarrito
che non trova più l’infinito. Stai sognando e continua pure a sognare.
Da questa tua attesa immediata è una realtà che non accadrà mai
eppure non mi pare vero ma penso solo a te.
Invano cerchi di trovare la speranza perduta,
vorresti ribellarti, ma non puoi, pur volendo, a chi?
Dove sei, ovunque tu sei, oh poeta, il tuo essere
Comune mortale che invochi il creatore e ti domandi:
ma tu chi sei che trasformi la vita in morte?
Come un Dio serpente perché ci riserva questa triste sorte?
Lo so che non vuoi accettare questa realtà che ti affligge,
purtroppo non dipende ne da te ne dagli altri,
ma solamente da quel destino vigliacco e crudele.

Paolo Pinelli