10 settembre 2008

Nella privatizzazione dell’Alitalia bisogna salvaguardare il polo d’eccellenza dell’Atitech.


Gruppo Consiliare di Alleanza Nazionale

Prot. nr. 378.08 Napoli, lì 8 Settembre 2008

Alla cortese attenzione degli Organi di Stampa, con preghiera di pubblicazione

COMUNICATO STAMPA

MORETTO (AN): “Nella privatizzazione dell’Alitalia bisogna salvaguardare il polo d’eccellenza dell’Atitech”

“Nella privatizzazione dell’Alitalia, la città di Napoli e la Campania paga il prezzo più alto della cessione di Alitalia alla cordata di imprenditori italiani. La controllata partenopea Atitech ed i suoi 850 lavoratori saranno messi fuori dall’ipotesi di salvataggio”. È quanto ha affermato in una nota scritta il vice Presidente del Consiglio comunale, Vincenzo MORETTO. “Atitech è uno dei più grandi centri per la manutenzione dei velivoli narrow body in Europa. Dopo la fusione ATI-Alitalia alla fine del 1994, Atitech ha continuato a curare la manutenzione della flotta MD80 di Alitalia. La buona reputazione di affidabilità tecnica degli MD80 di Alitalia è dovuta alla bravura ed esperienza dei tecnici di Atitech. Verso la metà degli anni '90” – prosegue la nota di Moretto – “Atitech è entrata nel mercato delle società di manutenzione. La sua esperienza pluriennale è stata messa al servizio di diverse altre compagnie aeree nazionali ed internazionali, compresa l’Aeronautica Militare italiana. Da allora è in continua crescita il numero degli operatori italiani e stranieri che affidano i loro aerei di medio raggio nelle capaci mani delle proprie maestranze. Grazie alla sua passata esperienza di compagnia aerea, Atitech è in grado non solo di offrire servizi di manutenzione globale, dalla pianificazione alla gestione tecnica della flotta, ma anche di comprendere a pieno e quindi soddisfare le esigenze dei clienti. Atitech è talmente un polo d’eccellenza che ha acquisito certificati dall’Italia, dell’Unione Europea, dagli Stati Uniti, dalla Cina e dalla Macedonia. La classe imprenditoriale che ha deciso di acquistare Alitalia” – prosegue Moretto – “deve salvaguardare ad ogni costo quest’eccellenza. È nel suo stesso interesse. Se dovessero intervenire imprese private quanto pagherebbero le riparazioni alla flotta aerea ? Salvando Atitech si salvaguarderebbe il “made in Italy”, perché Atitech è un’eccellenza “made in Italy”. Il Premier Berlusconi, sin dal suo insediamento, ha dato una inversione di tendenza positiva risolvendo numerosi problemi a cominciare dalla emergenza rifiuti in Campania ed alla stessa Alitalia. Di pari passo siamo sicuri che risolverà anche la vicenda Atitech”.