30 agosto 2008

Chi può intercettare?Chi può pubblicare?


Alife. Siamo alle solite. Si costruisce la notizia per poi chiedere cambiamenti legislativi a garanzia di chi vuole delinquere. Panorama, settimanale di proprietà di Berlusconi, pubblica delle intercettazioni su Prodi e dato che controlla come proprietario tre reti nazionali e come Ministro del Consiglio due di quelle della RAI con propri ex-dipendenti la notizia viene riportata con molta enfasi. Chi ha paura delle intercettazioni? Prodi certamente no, poiché ha subito fatto sapere che possono pubblicare tutto e non c’è bisogno di nessuna legge sulle intercettazioni. Il Presidente del Consiglio e i suoi accoliti, invece, hanno subito gridato allo scandalo e alla necessità di una legge che blocchi le intercettazioni e la loro pubblicazione. Non si può governare una nazione e possedere il controllo dei media, in tutte le altre democrazie occidentali ciò non è permesso, neanche nei sempre decantati Stati Uniti, presi a modello quando conviene. Inoltre su 58 milioni di abitanti che ci sono in Italia la maggioranza non è interessata al problema perché non ha nulla da nascondere. Vogliono far passare la cosa come un problema nazionale e far credere che si agisce per tutelare i cittadini; questa è un’altra falsità perché il comune cittadino non delinque e non teme né le intercettazioni né le indagini di nessun giudice. Poi viene anche il dubbio che le nuove leggi contro le intercettazioni e i giornalisti che le diffondono valgano solo per gli altri e non per i suoi giornalisti e le sue reti. Arriveremo a cinegiornali di regime che riporteranno solo le notizie che il despota ritiene utili per la sua immagine ed il suo governo. Come possiamo evitare tutto ciò? Il modo è uno solo:chiediamo tutti di essere intercettati a riprova del fatto che la gente comune non ha di questi problemi, ma di molti altri più seri:problemi di trovare lavoro, di sopravvivere con uno stipendio che non fa arrivare mai alla fine del mese,di morire sul lavoro mentre i manager si dividono i proventi anche quando le aziende sono in crisi. Questo interessa alla gente: continuare a vivere in modo dignitoso del proprio lavoro e non di essere intercettati mentre si parla al telefono. Quindi smettiamola con queste ipocrisie e pensiamo a cose serie e a ridare libertà alla stampa ed ai cittadini che hanno il diritto di sapere tutte le verità e non solo quelle che fanno comodo a chi ci ha governato o ci governa.


Prof.Giacomo Venditti