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1.
Fermi restando il diritto degli studenti a fare lezione in aule idonee e delle
famiglie a scegliere la scuola che ritengono più adatta alla formazione dei
figli, le istituzioni scolastiche da sempre sono invitate dalle circolari
emanate dal ministero ad accettare le domande di iscrizione entro il limite
massimo dei posti complessivamente disponibili definiti in base all'organico,
al numero e alla capienza delle aule. Accettare iscrizioni in numero superiore
alla capienza o continuare a chiedere nuovi indirizzi in presenza di criticità
di capienza certo non risponde a queste prescrizioni.
2. La
disponibilità della dirigente Balducci nei confronti degli istituti del
territorio in difficoltà per la mancanza di aule non è in discussione come
dimostrano l'aver offerto alcune aule nella sede dell'IPIA di Alife già dal
mese di settembre al liceo Galilei e, soprattutto, il fatto che dal 2014 le
aule al secondo piano dell'edificio del De Franchis ospitano gli alunni
dell'istituto agrario la cui sede è chiusa a seguito del terremoto del 2013 e
per la quale, solo da questa settimana, sono iniziati i lavori di
ristrutturazione che richiederanno due anni.
3. Non
sussistono motivi per sottodimensionare, smembrare, spostare o creare
disagi a nessuno degli istituti in
quanto essi hanno tutti le carte in regola, rispetto alla normativa vigente e
ai limiti numerici imposti per i comuni montani come il nostro. Inoltre, in questo
momento dell’anno scolastico, ad iscrizioni chiuse, si ritiene tardiva ed
inopportuna qualsiasi nuova proposta diversa da quelle che nelle sedi e nei
tempi giusti sono state vagliate.
Inoltre,
contro tutto ciò che il buon senso e la norma suggeriscono, lo si volesse fare
sarebbe molto più logico e razionale costituire nel comune di Piedimonte un
polo liceale, un polo tecnico e un polo professionale, come da proposta
presentata a settembre. Questo rientrerebbe nella logica e nello spirito della
riforma Gelmini dell'istruzione superiore e garantirebbe unitarietà nei saperi
tecnico-professionali e un reale aggancio alla realtà produttiva del
territorio. Alla riunione erano presenti anche i rappresentanti degli alunni e
il personale Ata dei due istituti che, all'unanimità, insieme ai docenti hanno
approvato un documento che sarà inviato all'ente provinciale e regionale
deputati a porre finalmente, si spera, la parola fine a questa vicenda
che, pur coinvolgendo delle agenzie educative, in alcuni momenti di educativo
ha avuto ben poco.
Pietro Rossi