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Tra le personalità e associazioni, erano presenti Pasquale Carbone, primo
cittadino; Maria Amalia Zumbolo, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo;
don Peppino Esposito,
direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso; don Salvatore Verde, parroco della Chiesa Madre di
San Marcellino Martire; la Pro-Loco di San Marcellino; una rappresentanza di
donne straniere presenti sul nostro territorio e di donne italiane.
In collaborazione con docenti e associazioni, nell’ampio spiazzale
antistante l’istituto i ragazzi hanno esposto cartelloni e offerto a tutti le diverse
varietà di pane disposte sui deliziosi stand allestiti.
“Mi sembra particolarmente emblematica la parabola della moltiplicazione
dei pani e dei pesci – ha detto Spinillo agli studenti sistemati nel grazioso
anfiteatro all’aperto – in cui un semplice ragazzo non esitò ad offrire a Gesù
tutto il cibo che egli possedeva: cinque pani d’orzo e due pesci furono poi moltiplicati
fino a sfamare la grande folla al seguito del figlio di Dio. Non posso che
augurare a voi ragazzi di avere la stessa generosità di quel ragazzo, la cui
bontà d’animo servì a soddisfare il godimento di tutti”.
Quando nacque quest’iniziativa nel 2008, ha precisato la
dottoressa Zumbolo, si decise di “puntare sul pane quale simbolo di accoglienza,
solidarietà e condivisione. Oggi questa festa è una ricorrenza annuale che
riscuote sempre maggiore attenzione e partecipazione. Ringrazio di cuore il
nostro Vescovo e i responsabili di “Festa dei Popoli”, che quest’anno hanno
voluto inserire l’evento nel loro programma ufficiale. Il loro impegno per
l’integrazione e il dialogo costruttivo con gli immigrati è sicuramente da
elogiare: l’accoglienza non è un gesto di cortesia, ma deve essere l’unica
strada percorribile nel terzo millennio per inaugurare una cittadinanza
differente”.