I
manifestanti hanno percorso le vie cittadine (Abruzzi e Napoli) con un
raduno finale in Piazza unità D'Italia dove si è tenuta un'assemblea.
Durante gli interventi i promotori hanno letto il manifesto firmato
dalle guardie giurate sparanisane licenziate dalla "gemella" Turbogas di
Sparanise, esprimendo loro la solidarietà di tutto il movimento e
dimostrando allo stesso tempo come siano false le promesse di
opportunità occupazi
onali
per il territorio. Dopo lo scioglimento del corteo una delegazione di
manifestanti, formando un lungo serpentone sulla strada statale
venafrana, si è recata nella piana di Presenzano dove i promotori hanno
tenuto una conferenza stampa e simbolicamente sono stati posti dei
crisantemi sul terreno dove si vorrebbe ubicare l'ecomostro Turbogas.
Il
nostro "no" categorico e senza compromessi riguardo la costruzione
della Turbogas nell'Alto Casertano, è stato urlato a gran voce da una
piazza che univa, in un unico lunghissimo corteo, istituzioni, studenti,
agricoltori, famiglie, pensionati, sindacati, movimenti e associazioni.
Una giornata, questa del 24 Novembre, che segna un punto di svolta per
la protesta. Abbiamo preso consapevolezza della nostra forza e il lavoro
che ormai da mesi è portato avanti dal Comitato e da tutti i movimenti
che si sono uniti, sta cominciando a dare i suoi frutti. Oggi è
cominciata la vera protesta sociale, e questo, lo ribadiamo, è solo
l'inizio. Le iniziative sul territorio proseguiranno fino a quando il
pericolo non sarà scongiurato. Chi detiene il potere decisionale su
questa faccenda, non può più fare finta di nulla. La piazza ha chiesto a
gran voce le dimissioni del sindaco D'Errico e l'apertura di un tavolo
di confronto, con i cittadini e i movimenti, per impedire questo atto di
sciacallaggio territoriale.
Siamo convinti che i cittadini sono
sulla strada giusta, oggi è stata data una risposta a chi non credeva in
questa protesta. Non ci fermeremo e non ci fermeranno.