16 febbraio 2010

L’adolescente e lo sviluppo affettivo.


In che maniera la scuola, il gruppo, l’amicizia e l’amore influiscono sulla identità del giovane? L’adolescente non deve affrontare solamente i propri personali mutamenti, ma deve rendersi conto che è anche cambiato l’atteggiamento degli altri nei suoi confronti ed il suo verso gli altri. Ciò lo costringe ad assumere un nuovo ruolo, che gli permette alcune cose, ma, allo stesso tempo
gli toglie molti vantaggi della fanciullezza,ponendolo di fronte a situazioni nuove: cambia tipo di scuola, entra a far parte di nuovi gruppi ed è bombardato dalla pubblicità, che gli suggerisce nuovi desideri e nuovi interessi. Il crollo delle vecchie certezze lo rende esitante, incerto e pieno di contraddizioni. Di qui le domande che l’adolescente si pone con frequenza: “ Chi sono?
Cosa voglio?, Cosa vedono gli altri in me? ”. Insicuro e disorientato, spesso si chiude in se stesso, si distacca dagli altri, si astiene da ogni iniziativa per timore degli insuccessi e, quasi contemporaneamente, tenta di farsi sentire nel modo più sbagliato: diviene chiassoso, arrogante, eccentrico, si comporta come non si sarebbe mai comportato nello stadio precedente. E’ a questo punto che si evidenzia l’opposizione verso i genitori, chiunque essi siano, a dispetto dei quali
adolescente diviene arrogante, si atteggia a personaggio, diventa egocentrico, ma allo stesso tempo desideroso di progredire. Ora non si accontenta più di vivere il presente, egli progetta il futuro, si abbandona ai suoi sogni e si vede già adulto famoso ed importante, ricco e ricercato da tutti. Ma, poiché è ricco solo d’immaginazione, la sua mente è capace di costruzioni e di combinazioni audaci e si appoggia ai ricordi ed alle letture, per imbastire un mondo di progetti e di anticipazioni. Poiché, il presente non lo interessa molto, o lo spaventa, egli vive del passato e
nel futuro, anche se da ciò può risultare un adeguamento alla realtà assai fragile. Sogna ad occhi aperti nel bel mezzo della vita quotidiana. In questo periodo non è difficile scoprire il ragazzo gonfiare il torace e fare i muscoli davanti allo specchio, tenere un discorso o dirigere un concerto di fronte ad un pubblico immaginario. La ragazzina, dal canto suo, si atteggia a diva, prova e
riprova trucchi diversi, assume posizioni languide e “fatali”. L’adolescente, in ogni modo, si trova in una posizione particolare, è, come si è soliti dire, “né carne né pesce” e in tale situazione, ogni suo atto non è che un tentativo. Infatti, come in uno stato d’attesa, aspetta che capiti qualche cosa a toglierlo dai suoi dubbi e dalle sue fantasie. In alcuni momenti è vivace ed attivo, in altri si muove pigramente, senza concludere nulla; ma comprende che gli spettano delle responsabilità. A volte teme di non trovare il suo posto nel mondo, e si dibatte tra l’euforia e la più profonda tristezza, senza riuscire a trovare il giusto mezzo. Le accuse di essere un fannullone, di non combinare niente di positivo, lo feriscono fortemente, proprio lui che è sempre spinto verso
nuove esperienze, con la voglia di conquistare il mondo. La tensione affettiva che si sperimenta in adolescenza non ha eguali. Ci si sente capaci di amare oltre ogni limite e si incomincia a desiderare la compagnia degli amici, scoprendo la diversità. È il periodo delle grandi emozioni, delle amicizie, quelle che non si scorderanno più, per non parlare dell’esperienza straordinaria dell’innamoramento.Quando un adolescente è innamorato, si capisce subito, è allegro, un po’ sognante, distratto, usa molto il telefono e cura in modo eccessivo l’igiene personale ed il vestire. Se ha un buon rapporto con i genitori: dopo un po’, porterà il suo amore in casa, cercando approvazione: tutto sommato, pensa di portare un dono ai genitori, un simbolo della propria maturità che, spesso, i genitori banalizzano ed osteggianoo peggio ancora ne parlano con amici e parenti, rompendo quella segretezza nella quale confidavano. In tal caso, la rabbia, per essere considerato ancora un bambino, può condurre alla decisione di tenere tutto per sé e, seppur con dolore, tenere la famiglia lontana dalle successive esperienze. Prima di adottare un qualsiasi atteggiamento, occorre ricordare che i genitori sono stati loro il primo amore: il papà per la figlia e la mamma per il maschio, e che la scelta dell’adolescente non può essere disgiunta da questa antica infatuazione. Pensiamo allora che chi arriva in casa è il risultato della ricerca di qualcuno o qualcuna con qualche caratteristica in comune con mamma e papà. Può essere la fotocopia, dei genitori, fisicamente o nel modo di pensare, per lo meno per come essi sono stati visti. Può pure accadere che le scelte cadano su soggetti diversissimi, o addirittura l’opposto dei genitori, ma
qualche tratto comune sarà sempre riconoscibile. In ogni caso sarà sempre utile chiederci il perché di quella particolare scelta. L’amore scatta indipendentemente dalla volontà dell’innamorato e soprattutto può avere tempi e manifestazioni diversi. A volte può scatenarsi nei confronti di un perfetto sconosciuto con cui si scambiano poche parole, altre volte scatta nei confronti di un amico con cui abbiamo già condiviso un sacco di cose. Inoltre, può succedere che la sensazione di sentirsi innamorati non sia immediatamente consapevole. Concretamente, il sentirsi innamorati è un efficacissimo motore, per aprirsi all’esperienza della conoscenza profonda dell’altro. Se il sentimento è ricambiato, si crea tra gli innamorati un’alleanza che abbassa momentaneamente le difese e soprattutto alza moltissimo il livello d’accettazione dell’altro così com’è. Ci si convince che la persona con cui si sta uscendo è meravigliosa, si gode il piacere puro del sentirsi uniti ed in perfetta sintonia. Ovviamente, questo è uno stato del tutto provvisorio. Questa magia svanisce nel giro di poco tempo e quasi di colpo si scoprono aspetti dell’altro che ci mettono in difficoltà e con i quali non sappiamo rapportarci. Questa è un’evoluzione assolutamente sana che consente di passare all’esperienza dell’amore vero,
quello dove s’impara ad affrontare e ad accettare la diversità. Il legame creato nell’innamoramento diventa la base per “sopportare” gli inevitabili conflitti, che l’intimità genera e soprattutto l’accettazione che l’altro non sia esattamente come ce lo aspettavamo. Si deve imparare a litigare e discutere bene aiuta la coppia a fondare un’unione che dura nel tempo.
Sperimentare la paura di provare attrazione per persone dello stesso sesso, o sentirsi travolto
dall’eccitamento fisico e mentale, sono esperienze diffuse con le quali ciascuno deve confrontarsi, per trovare un proprio equilibrio. Rispetto alla modalità con cui ciascuno decide di vivere la propria sessualità, può succedere di fare scelte sbagliate, di sperimentare esperienze o pensieri che poi lasciano l’amaro in bocca. Se uno inciampa significa comunque che sta camminando. Quando invece uno è sempre per terra, allora ci troviamo di fronte a una situazione particolare che va capita a fondo e necessita di aiuto. Ma, quando uno cade, ma poi si rimette a camminare, molto probabilmente, sarà più oculato nelle scelte e soprattutto avrà ancora più voglia di andare avanti. Peccato che molto spesso sia difficile trovare qualcuno con cui raccontare i motivi delle cadute. In adolescenza si devono fare i conti con un’energia esplosiva interiore che non è facile controllare. La cosa fondamentale è non avere paura e soprattutto trovare il coraggio di parlarne con qualcuno di cui ci si fida. In questo periodo occorre che l’adulto faccia attenzione a non banalizzare le esperienze dell’adolescente, ma nemmeno a trasformarle in problema. La segretezza è particolarmente importante perché non ha unicamente lo scopo di nascondere agli altri i propri processi interiori, ma rappresenta una vera e propria garanzia di solidità per potersi tenere insieme. In questo senso va letto il mutismo e il silenzio dell’adolescente. È questo un grosso problema della nostra società virtuale, dove anche le sensazioni e i sentimenti sono virtualizzati, influendo negativamente sullo sviluppo affettivo degli adolescenti, portandoli a considerare il desiderio sessuale come una necessità fisiologica da soddisfare nel più breve tempo possibile e con il minor coinvolgimento emotivo e sensoriale: com’estrarre una coca cola dal frigo e berla d’un fiato, senza nemmeno sentirne il sapore.


Franco Pastore