26 luglio 2009

Wwf sullo stato di salute del mare di Baia Domizia.


Caserta. La complessità dell'argomento non può essere esaurita in questa sede, quindi si proverà ad analizzare alcune delle cause più importanti di detrazione ambientale, formulando, al contempo, qualche consiglio su quanto si può mettere in pratica al fine di migliorare le condizioni ambientali del mare di Baia Domizia e della sua costa sabbiosa. Dobbiamo imparare a comprendere, dal punto di vista ecologico, ambientale ed igienico questo litorale. Non si deve confondere il livello ecologico con il livello igienico. In effetti, quando viene trattato l'argomento della salute del mare, sia sulla stampa non scientifica, sia da parte degli altri organi di informazione di massa, si tocca solo l'argomento igienico/sanitario. E' ovvio che questo punto è importantissimo per consentire la balneabilità della "risorsa mare" ma se volessimo approfondire il tema, sotto il punto di vista ecologico, si deve tener presente che il mare è un ecosistema come tanti altri e forse uno dei più complessi ed ancora poco conosciuti dal mondo scientifico. Quindi sarebbe il caso ricordare sempre che l'essere umano è un ospite dell'ecosistema mare e non si può pretendere di violentarlo e massacrarlo all'infinito senza che poi non ci torni indietro un caro prezzo da pagare in termini di inquinamento, di perdita della biodiversità e così via dicendo. Non dobbiamo mai dimenticare che se vogliamo continuare ad utilizzare (e non sfruttare) le risorse del mare dobbiamo imparare a rispettarlo sul serio, seguendo le indicazioni che ci offrono le scienze ecologiche ed ambientali. Detto questo si affronteranno, in questa sede, solo tre argomenti che stanno maggiormente a cuore alla maggioranza delle persone che si recano al mare per svago e divertimento e a tutti gli operatori che vivono grazie alla "risorsa mare": INQUINAMENTO E BALNEABILITA' PRESENZA ECCESSIVA DI ALGHE ROSSE EROSIONE DELLA COSTA 1) Il primo punto (INQUINAMENTO E BALNEABITA'), ovviamente è quello maggiormente incriminato in questi ultimi decenni sul cosiddetto litorale domizio, che va dalla foce del fiume Garigliano alla zona di Cuma. In questa sede corre l'obbligo intanto di restringere il campo del nostro interesse dalla zona dell'intero litorale domizio ai soli territori costieri che appartengono amministrativamente ai comuni di Sessa Aurunca e Cellole. Il litorale costiero ivi compreso viene denominato: Baia Domizia nord e sud, Baia Murena, Baia Felice e Baia Azzurra. I recenti dati ufficiali dell'ARPAC (Agenzia Regionale per l'Ambiente – Campania) delle analisi batteriologiche della qualità delle acque dicono sostanzialmente, già da diversi anni, che nella fascia costiera suddetta i punti di divieto di balneazione sono pochi e circoscritti alle foci del fiume Garigliano e di un piccolo canale che va a sfociare a mare in località "Baia Felice". Altri dati ufficiali non sono in nostro possesso. Stando a questo si può dire che una buona parte della costa di Baia Domizia, ricadente sia nel comune di Sessa Aurunca, sia nel comune di Cellole, è balneabile. Questo però non vuol dire che le condizioni di trasparenza delle acque sono sempre come la maggior parte della popolazione spera che siano, cioè "livello piscina". Va chiarito, a questo punto, che il litorale di Baia Domizia è proveniente da piana alluvionale e che le sabbie, miste ad una componente limacciosa, possono conferire un aspetto non sempre trasparente alle acque del mare, soprattutto quando è in atto il processo del moto ondoso dovuto a correnti non sempre evidenti o a condizioni metereologiche avverse. In questi casi l'acqua del mare, all'osservatore posto sul bagnasciuga, potrà apparire poco trasparente e di un colore che va dal marrone al verde. Ma tutto ciò non può e non deve essere confuso con l'inquinamento batteriologico/fecale. Un altro aspetto dell'inquinamento, invece, è rappresentato da scie di schiume di vario genere che a volte hanno la caratteristica della persistenza e la loro presenza, anche in condizioni di moto ondoso assente o di mare calmo, ci indicano la presenza di tensioattivi e di altre sostanze, come, solo per fare un esempio, gli oli di natura vegetale e purtroppo anche di natura minerale (provenienti dai motori delle imbarcazioni, ecc.). Infine, ma non per ordine d'importanza, si deve ricordare anche l'inquinamento prodotto da tutti i rifiuti macroscopici che puntualmente finiscono sulla spiaggia arrecando danni ambientali di non poco conto. Non si può discutere di altri tipi di inquinamento (fitofarmaci (pesticidi, diserbanti, concimi di sintesi e così via), agrozootecnici, industriali, nucleari, ecc.) per carenza di dati scientifici aggiornati. In ultima analisi si auspica che tutti gli scarichi di acque reflue possano essere depurati in moderni impianti di depurazione, tarati per le esigenze sia della popolazione residente tutto l'anno, sia della popolazione aumentata nel periodo estivo. 2) Il secondo punto (PRESENZA ECCESSIVA DI ALGHE ROSSE) è una questione puramente estetica, visto che le specie di alghe rosse in oggetto (sono proprio alghe rosse cioè Rhodophyceae) appartengono ai generi Ceramium e Polysiphonia e non arrecano nessun danno alla salute pubblica. Sicuramente il fenomeno non è ancora ben chiaro sotto il punto di vista scientifico. Più volte, in passato, abbiamo provato ad interrogare professori universitari delle facoltà di Scienze Biologiche, Scienze Naturali e Scienze Ambientali di Napoli e Caserta senza ricevere una risposta sicura ed esaustiva, proprio per il fatto che si dovrebbe predisporre un serio studio scientifico per avere la certezza di quello che accade. In ogni caso l'ipotesi più accreditata sembra essere quella del superamento della soglia della temperatura del mare idonea alla vita di queste alghe e quindi questo fenomeno fisico le fa distaccare dal fondale dove esse sono ancorate, probabilmente con la complicità delle correnti marine. Una volta distaccatesi dal fondale marino queste alghe rosse arrivano pian piano fino a riva. Negli anni passati il fenomeno sembrava essere molto più evidente ed invasivo. Negli ultimi anni stiamo osservando un ridimensionamento del problema. Anche queste osservazioni, purtroppo rimangono senza una spiegazione scientifica sicura e sono possibili solo delle ipotesi in attesa che si finanzi uno studio scientifico multidisciplinare teso a spiegare e a frenare se possibile, questo fenomeno. 3) L'ultimo punto (EROSIONE DELLA COSTA) è un problema comune a tanti litorali italiani e non solo ed è un fenomeno sicuramente multifattoriale. Il problema dello scioglimento dei ghiacci dei poli nord e sud e dei ghiacciai perenni delle montagne che si sta verificando a livello planetario può incidere ma solo fino ad un certo punto, visto e considerato che sul litorale domizio, ad esempio, osserviamo dei fenomeni localizzati e circoscritti ad alcune aree. In questi casi sicuramente intervengono dei fattori di disturbo della linea di costa da addebitare quasi esclusivamente ad opere di consolidamento della costa avvenuto in altra zona litoranea non troppo distante da dove si è verificato il fenomeno erosivo. Nel caso specifico del litorale di Baia domizia stiamo osservando un preoccupante arretramento della linea di costa in particolar modo nella zona della foce del fiume Garigliano. Sulle cause, ancora una volta proviamo a formulare delle ipotesi. Innanzitutto un ruolo negativo hanno avuto e continuano ad avere le "scogliere" realizzate a difesa della linea di costa di alcune zone litoranee del vicino "basso Lazio". Anche un prelievo indiscriminato ed abusivo di materiale inerte dal letto del fiume Garigliano ha comportato una riduzione di distribuzione di quel materiale sabbioso e limaccioso tipico di questa zona. Su altre cause si lascia che vengano effettuati, ancora una volta, degli studi più specifici ed approfonditi tali da acclarare il problema nella sua interezza.


Fonte : comunicato stampa