PIEDIMONTE MATESE – “A braccia aperte....per costruire alleanze” è stato il tema
dell’appuntamento annuale con la Scuola Associativa estiva dell’Azione
Cattolica Diocesana di Alife-Caiazzo, tenutasi domenica scorsa presso il
Santuario di Santa Maria Occorrevole, a cui hanno preso parte anche il Delegato
Regionale Gianfranco Aprea e il Delegato nazionale del settore
giovani Marco Pio D’Elia. Quella di quest’anno è stata una Scuola Associativa particolare,
ha
ribadito la Presidente Diocesana Cinzia Brandi, con una idea ed un
valore aggiunto in più...il coinvolgimento delle associazioni e movimenti diocesani,
proprio perché siamo convinti che nel nostro stile associativo un elemento caratterizzante
è proprio costruire ponti, tessere Alleanze. L’Abbraccio
era il tema della giornata e, il delegato Regionale
Gianfranco Aprea ha
aperto il suo intervento con un’accurata lettura di una poesia di Pablo Neruda proprio
sull’abbraccio. L’abbraccio è qualcosa di importante che ci avvicina all’altro,
che ci rende più umani e ci ha fatto soffrire il tempo di pandemia quando
questo gesto non poteva essere fatto. Bella
e importante è stata la data dello scorso 25 aprile quando l’intera
Associazione si è recata a Roma per un incontro con Papa
Francesco, data bella
perché giorno della Liberazione e, quindi giorno speciale per sottolineare il
tema dell’Abbraccio. Il Papa ha fatto riferimento all’abbraccio che manca e a
quello che manca che porta a situazioni difficili quali la guerra, ha fatto
riferimento all’abbraccio che troviamo spesso nella Scrittura (basti ricordare
l’abbraccio del Padre Misericordioso) che è quello che arriva
direttamente dal
profondo del cuore in quanto siamo tutti figli di Dio e non dobbiamo mai
rifiutare il Suo abbraccio. C’è poi l’abbraccio che cambia la vita che porta ad
una vita di Santità. L’ Azione Cattolica deve tener sempre conto di queste
braccia aperte ed essere sempre inclusiva, deve accogliere tutti perché la
Chiesa accoglie tutti senza se e senza ma.
Anche nelle realtà più piccole dove
la mentalità è più chiusa l’AC deve rafforzare la sua apertura. Bisogna
costruire ponti e mai muri nei confronti di chi la società scarta e fare reti
con le altre associazioni ecclesiali. L’Azione Cattolica prende nota del Sinodo
e del camminare insieme per costruire alleanze per il bene comune. Il Papa
afferma che l’AC è una grande palestra di Sinodalità e bisogna stare accanto ai
Vescovi. L’Azione Cattolica, ha concluso Gianfranco Aprea, è a
braccia aperte se spera e non dispera, la nostra speranza è Cristo speranza
che non delude mai. Bisogna fare un serio percorso spirituale e avere un
carisma sempre di gioia e mai di frustrazione. Dobbiamo essere
promotori della
cultura perché come dice il Papa quella dell’abbraccio è la via dell’amore. Il
Delegato Nazionale Marco Pio D’Elia, ha sottolineato che bisogna avere
una forte capacità di dialogo per poter accettare i pensieri di tutti. Il tema
della Speranza in un ascolto che sa riconoscerla. Siamo troppo abituati a
vedere e a sottolineare ciò che non va bene ma, dobbiamo concentrarci su ciò
che è il Mistero Pasquale e quindi su tutto ciò che di bello e positivo può
esserci. La partecipazione è una caratteristica che va assolutamente riscoperta
e la vita associativa può e deve darne la possibilità. Molto interessante è
stata la sessione pomeridiana dove i partecipanti alla Scuola Associativa e i
rappresentanti delle associazioni e movimenti hanno lavorato in tre Laboratori “
Cura
della Parrocchia”, “
Formazione educatori” e “
Sinodalità
e Spriritualità” interrogandosi su come si può lavorare per essere
costruttori di alleanze. Queste le strategie e i comportamenti chiave
emersi per essere costruttori di alleanze:
Comunicazione efficace: la comunicazione è fondamentale per stabilire e
mantenere relazioni di alleanza. Bisogna essere chiari, trasparenti e aperti
nel dialogo con gli alleati.
Costruire fiducia: la fiducia è fondamentale in qualsiasi alleanza. Bisogna dimostrare
affidabilità, rispetto e coerenza nelle azioni per guadagnare la fiducia dei
propri alleati.
Collaborazione: lavorare
insieme per raggiungere obiettivi comuni è essenziale per una vera alleanza.
Bisogna essere disposti a mettere da parte gli interessi personali e a lavorare
in equipe per ottenere risultati positivi per entrambe le parti.
Rispettare
le differenze: ogni alleato ha le proprie caratteristiche, opinioni
e prospettive. È importante rispettare e valorizzare le differenze per creare
una collaborazione equilibrata e rispettosa.
Mantenere un
impegno costante: le alleanze richiedono un impegno continuo
nel tempo.
Bisogna essere disposti a investire tempo e risorse per mantenere e rafforzare
la partnership con i propri alleati.
Risolvere i
conflitti in modo costruttivo: i conflitti possono emergere in qualsiasi alleanza,
ma è importante affrontarli in modo costruttivo e cercare soluzioni che siano
vantaggiose per entrambe le parti.
Lavorando su
questi aspetti, è possibile essere costruttori di alleanze efficaci e durature.
Tante le proposte avanzate tra cui:
La creazione
di un “Coordinamento delle Associazioni e Movimenti” ecclesiali e
laicali presenti in Diocesi;
La progettazione
un “Cammino Comune” specialmente nei momenti
più forti in preparazione dell’Anno Giubilare;
L’elaborazione
di un “Patto di collaborazione” su 5/6 punti da cui far scaturire
proposte e progetti comuni;
Pietro Rossi