on. Aldo Patriciello |
Uno
sciopero, della fame
e negli ultimi giorni anche della sete, che il sindacalista Aldo Di Giacomo sta
portando avanti da più di 30 giorni e che denuncia un problema da tempo seguito
dall’on. Aldo Patriciello. Parliamo delle condizioni di vita nelle carceri
italiane da troppo tempo indegne che, in numerosi casi, causano gesti estremi
da parte dei detenuti. “Vorrei esprimere
la mia personale solidarietà al dirigente sindacale della Polizia
Penitenziaria, Aldo Di Giacomo, - ha
affermato l’on. Aldo Patriciello - che con grande tenacia e senso del dovere
sta portando avanti una battaglia nazionale di civiltà e buon senso. La maggior
parte dei nostri Istituti di pena non permettono ai detenuti di vivere
dignitosamente e il problema del sovraffollamento diventa causa scatenante di
altri episodi gravi che spesso non vengono nemmeno denunciati quali tentativi di
suicidi e risse. Anche io, così come Di Giacomo, credo che sia necessaria
un’azione congiunta delle forze politiche e istituzionali affinché si ponga in
essere una serie di interventi volti al miglioramento strutturale e gestionale
delle strutture esistenti e nel crearne di nuove. Solo così facendo potremo
garantire non solo il funzionamento delle carceri stesse ma anche il recupero
sociale di coloro che, avendo sbagliato ed espiato la loro pena, vogliono
reinserirsi nella società civile magari con un lavoro. Un sistema, quello
giudiziario e carcerario, che andrebbe migliorato nell’osservanza dei diritti
fondamentali della persona. Personalmente ho cercato di sensibilizzare l’Europa
e in particolare il Parlamento e la
Commissione europei con un’interrogazione mirata; spero che la sinergia tra
l’Unione Europea e le Istituzioni nazionali possano garantire un adeguato
sistema giudiziario in Italia”.
Strasburgo
Ufficio Stampa on. Aldo Patriciello