14 gennaio 2013

EMERGENZA CARCERI


on. Aldo Patriciello

Uno sciopero, della fame e negli ultimi giorni anche della sete, che il sindacalista Aldo Di Giacomo sta portando avanti da più di 30 giorni e che denuncia un problema da tempo seguito dall’on. Aldo Patriciello. Parliamo delle condizioni di vita nelle carceri italiane da troppo tempo indegne che, in numerosi casi, causano gesti estremi da parte dei detenuti. “Vorrei esprimere la mia personale solidarietà al dirigente sindacale della Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo,  - ha affermato l’on. Aldo Patriciello - che con grande tenacia e senso del dovere sta portando avanti una battaglia nazionale di civiltà e buon senso. La maggior parte dei nostri Istituti di pena non permettono ai detenuti di vivere dignitosamente e il problema del sovraffollamento diventa causa scatenante di altri episodi gravi che spesso non vengono nemmeno denunciati quali tentativi di suicidi e risse. Anche io, così come Di Giacomo, credo che sia necessaria un’azione congiunta delle forze politiche e istituzionali affinché si ponga in essere una serie di interventi volti al miglioramento strutturale e gestionale delle strutture esistenti e nel crearne di nuove. Solo così facendo potremo garantire non solo il funzionamento delle carceri stesse ma anche il recupero sociale di coloro che, avendo sbagliato ed espiato la loro pena, vogliono reinserirsi nella società civile magari con un lavoro. Un sistema, quello giudiziario e carcerario, che andrebbe migliorato nell’osservanza dei diritti fondamentali della persona. Personalmente ho cercato di sensibilizzare l’Europa e in particolare il Parlamento  e la Commissione europei con un’interrogazione mirata; spero che la sinergia tra l’Unione Europea e le Istituzioni nazionali possano garantire un adeguato sistema giudiziario in Italia”.

Strasburgo Ufficio Stampa on. Aldo Patriciello