26 settembre 2013

Dichiarazione choc del Ministro Brunetta: senza Napoli e Caserta Italia prima in Europa



"Se non avessimo la Calabria, la conurbazione Napoli-Caserta, o meglio se queste zone avessero gli stessi standard del resto del Paese, l'Italia sarebbe il primo Paese in Europa". Così si è espresso il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, secondo quanto riporta 'Il Giornale'. Spiegando l'importanza del federalismo il ministro evidenza l'esistenza di un sistema malato ben rappresentato dalla "conurbazione" Napoli-Caserta che è "un cancro sociale e culturale. Un cancro etico, dove lo Stato non c'è, non c'è la politica, non c'è la società". Per dare un'idea, racconta di quando si tenne il primo consiglio dei ministri a Napoli, Per l'emergenza rifiuti in Campania: "La città era vuota. Qualcuno agli angoli delle strade ci faceva il segno con il dito", (il medio). "Gli intellettuali napoletani disquisivano se il termovalorizzatore di Acerra fosse idoneo sì o no. E stavano con la merda sopra i capelli". Mi ricordo "il freddo morale psicologico ambientale di quella giornata. Me lo ricordo. Ed è il segno più tragico, forse più dei mucchi di spazzatura per le strade, di una società, di una cultura e di una classe dirigente se non morte, tramortite".





Scontro sui soldi pubblici alla Fondazione Ravello del Ministro Brunetta


RAVELLO. La decisone della Regione di concedere alla Fondazione Ravello un contributo di ben 4 milioni di euro scatena un vespaio di polemiche. A criticare aspramente la scelta sono il Pd e Sel, che attaccano duramente il presidente della Regione, Stefano Caldoro, e l’ex ministro Renato Brunetta, presidente della Fondazione, accusati di “conflitto di interessi”. «Caldoro – evidenzia il segretario provinciale del Pd, Nicola Landolfi – ha finanziato per 4 milioni, con una specie di “controllo in house di partito”, la Fondazione Ravello presieduta da Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera. E questa è una cosa che si commenta da sola, di inaudita e assoluta gravità». Secondo il Pd, infatti, si sprecano soldi pubblici che, invece, dovrebbero essere investiti in altri settori. «I campani continueranno a crepare negli ospedali pubblici – scrive Landolfi in una nota – i pendolari a stare alle fermate per ore senza trasporti pubblici, la povera gente a soffocare nella “terra dei fuochi”, mentre Caldoro impunemente, continuerà a mortificare la Campania, finanziando una Fondazione presieduta da Brunetta. Stavolta la gravità della vicenda deve essere sollevata a ogni livello, perché si tratta di uno scandalo nazionale».  Per Landolfi il finanziamento «va ritirato, revocato, contestato in ogni sede, perché è una rapina a mano armata». E va giù duro anche il coordinatore regionale di Sinistra ecologia libertà, Arturo Scotto: «Non ci sorprende – commenta – la notizia che la Fondazione Ravello abbia ricevuto altri quattro milioni per continuare la sua attività, poiché sappiamo quanta attenzione il presidente Caldoro e la sua Giunta abbiano verso il lavoro di Brunetta, capogruppo del Popolo della Libertà e presidente di questo Ente che si occupa di gestire gli eventi dell’auditorium della città di Ravello». E aggiunge: «La Regione, con grande rapidità, riesce a trovare i soldi per Brunetta, mentre da mesi i trasporti pubblici vanno lentamente verso il disastro». Il dito accusatorio è puntato anche nei confronti dell’ex ministro Brunetta: «Continuiamo a domandarci – conclude il coordinatore regionale di Sel – come sia possibile che un leader politico di rilievo nazionale possa presiedere una Fondazione che si regge quasi esclusivamente sui contributi pubblici. Si tratta in ogni caso di un conflitto di interesse gigantesco, che va rimosso al più presto. Inoltre chiediamo che i soldi dei contribuenti campani vengano dirottati esclusivamente verso quelle che sono le emergenze della regione: trasporti, sanità, istruzione e lavoro».

Gaetano de Stefano


Editoriale 
Leggendo questi due articoli mi sorgono dei forti dubbi e ne scaturiscono  d'obbligo alcune domande. Se corrisponde a vero quello che ha detto, il Sig. Ministro perchè viene  a prendere i finanziamenti pubblici in Campania con la Fondazione che presiede? Dopo tali dichiarazioni perchè il Presidente della Regione On. Stefano Caldoro non revoca tale finanziamento visto che secondo il Ministro la Campania è  "un cancro sociale e culturale. Un cancro etico, dove lo Stato non c'è, non c'è la politica, non c'è la società" ? E arrivati a questo punto i nostri rappresentanti politici, che spero siano di più "alta" levatura, perchè non ci difendono come cittadini? Il dubbio che mi assale è veramente forte, se non lo fanno vuoi vedere che in fondo  ha ragione il Sig. Ministro quando dice: "Ed è il segno più tragico, forse più dei mucchi di spazzatura per le strade, di una società, di una cultura e di una classe dirigente se non morte, tramortite". Ai posteri l'ardua sentenza  .........


AD ALIFE SARA’ PIANTATO IL PRIMO ALBERO DELLA PACE E DELLA GIUSTIZIA.



ALIFE - L’Associazione di Volontariato Onlus del “Movimento Internaz. per la Pace e la Salvaguardia del Creato III Millennio” della Provincia, con il Patrocinio del Comune di Alife, in occasione dell’ 8a “Giornata della Custodia del Creato e della Pace” Organizza domenica 29 Settembre  a partire dalle ore 10,30 un importante evento di sensibilizzazione e di riflessione sul grave problema dell’ inquinamento che sta investendo la nostra Regione. Presso la Villa Comunale sita in Piazza della Liberazione, confinante con l’Edificio comunale di Alife, avverrà la cerimonia di piantumazione e di benedizione del primo’ “Albero della Pace e della Giustizia” con la collocazione della solenne targa alla memoria. Il “monumento vivo” simbolo di vita, sarà dedicato a tutte le “Vittime dell’ inquinamento ambientale“ decedute a seguito di patologie legate al problema inquinamento ed in particolare sarà dedicato a tre persone “simbolo” del nostro comprensorio matesino, che in vita tanto si prodigarono nel campo civile, per la difesa dei Beni Comuni, l’impegno per la Salvaguardia del Creato: Alfonso DEL GIUDICE ( Già assessore comunale, responsabile del Consorzio Idrico Terra di Lavoro, impegnato nella battaglia per la difesa dell’acqua pubblica); Giulia D’ANGERIO ( Storica fondatrice del CAI sezione matesina, Educatrice e Donna coraggiosa impegnata nella promozione di una coscienza ambientale e naturalistica); Amedeo BRUNELLI ( “Archimede” cofondatore di Radio Matese e della 1° Protezione Civile matesina in Alife, Radioamatore impegnato nella sicurezza e nella difesa ambientale). Programma Manifestazione Ore 10:30 Saluto ed intervento del Sindaco della Città di Alife Dott. Giuseppe AVECONE. Seguirà l’Intervento dell’ Ospite d’ Onore della Manifestazione Dott. Antonio MARFELLA Oncologo e tossicologo napoletano dell’Istituto nazionale per la cura dei tumori della Fondazione G. Pascale di Napoli, membro dell’ISDE (Associaz. Nazionale Medici per l’Ambiente) Campania, Testimone e simbolo della lotta contro lo scempio dei rifiuti e dei roghi tossici in Campania, che di ritorno dall’ audizione in Commissione Salute del Senato, relazionerà sul collegamento tra rifiuti industriali, sversamenti illegali ed elevata incidenza di patologie tumorali che stanno colpendo la popolazione campana. Ore 12:00 Cerimonia di piantumazione e di benedizione dell’ Albero della Pace e della targa da parte del parroco di Alife Don Domenico LA CERRA (o suo sostituto). Sono stati Invitati i Sindaci, le Istituzioni e i rappresentanti delle associazioni ambientaliste dell’area matesino - provinciale e regionale. La Cittadinanza tutta è invitata a PARTECIPARE. A tutti i partecipanti al termine della manifestazione verrà distribuito il conviviale “PANE della PACE”.
Pietro Rossi

Cortometraggio al Rifugio

PIEDIMONTE MATESE. Proiezione d'eccezione, venerdì 27 settembre, presso la Capanna Sociale di Monte Orso da parte della sezione CAI di Piedimonte Matese La sezione di Piedimonte Matese del Club Alpino Italiano da il benvenuto all'autunno o, forse, saluta l'estate, venerdì 27 settembre p.v., con la proiezione del Cortometraggio "IL TURNO DI NOTTE LO FANNO LE STELLE". Location esclusiva della proiezione è la Capanna Sociale di Monte Orso, territorio comunale di Castello del Matese, situata a 1368 metri sul livello del mare. Il cortometraggio, del regista Edoardo Ponti, tratto da una sceneggiatura di Erri De Luca, vanta un cast di eccezione quali Nastassja Kinski, Julian Sands ed Enrico Lo Verso. La storia narra le vicende di un uomo ed una donna con un obiettivo comune, tornare alla pienezza della vita dopo un intervento al cuore, e la pienezza delle vita è una scalata sulle Torri del Sella, in Dolomiti. Risalire il vuoto della parete è risalire dentro se stessi. La proiezione sarà seguita da una cena tipica a km zero autogestita. Inizio della proiezione ore 21.00. La proiezione rientra tra gli appuntamenti culturali organizzati dalla sezione CAI di Piedimonte Matese, trai cui scopi l'avvicinare giovani e residenti del Parco Regionale del Matese alla conoscenza, alla cultura, alla savaguardia ed alla valorizzazione della montagna. 
C.S.

OLTRE 600 TURISTI “NON PER CASO” IN VISITA ALLA CITTA’ FEDERICIANA




CAPUA – “Il motivo di questo incontro è nel condividere, in un unico abbraccio, la lettura dell’azione intensa che ha preceduto la cerimonia di giuramento dei giovani volontari del 3° Blocco 2013 che voi potrete seguire domani”: così il col. Domenico Roma - comandante del 17° Rgt Acqui incardinato nel Raggruppamento Unità Addestrative (RUA) che ha sede nella gigantesca Caserma Salomone e guidato dal generale di Divisione Antonio Zambuco – ha esordito, nell’assolato pomeriggio di mercoledì 25 settembre, davanti ad oltre 600 familiari dei giovani volontari in ferma prefissata di un anno chiamati a prestare giuramento nella mattinata di giovedì 26. Genitori, nonni, fratelli, fidanzate, cugini…invitati dal RUA e divisi in due megagruppi di circa 300 unità hanno infatti seguito, nel grande hangar, un efficace briefing illustrativo denominato A-B-C e riferito, in pregevole sintesi, all’Addestramento, alla Bandiera, alla Comunicazione: tre perni della prima fase formativa in cui il comandante Roma profondamente crede. E all’uopo, accanto a lui, s’è attivato uno staff formato da varie unità tecnico-operative. Questo il team di prim’ordine: cap. Alberto Nicolella (coordinatore), mar. ord. Domenico Montanaro (che ha curato all’ingresso l’accoglienza degli ospiti), mar. ord. Antonio De Rosa (impegnato a guidarli all’osservazione della mostra statica di armi e mezzi militari: dagli AR 70/90 alle mitragliatrici di reparto Minimi, dagli Spas-15 alle armi di simulazione Softair fra le quali spiccavano gli M-4, i G-36, i Mauser e le maschere protettive che il c.le magg. Antonio Signore ha mostrato come ulteriori presìdi di sicurezza; dai VBL, più noti come Puma, ai camion ALM 80, dai VM 90 impiegati per il trasporto delle persone alle jeep AR 90) e due conduttori - il mar. ord. Giuseppe Varone e il 1° c.le magg. Francesco Scasciamacchia – che, in stretta collaborazione con il colonnello, hanno spiegato le slides ed i filmati che giravano sul maxischermo, passando appunto in rassegna i tempi, le modalità ed i fattori distintivi dell’A-B-C- grazie ai quali, in poche settimane, avviene il …“miracolo” della trasformazione cognitiva, emotiva e comportamentale di tanti giovani che aspirano alla carriera nell’ambito dell’Esercito italiano. Al termine di tale circostanziata esperienza informativa, molto apprezzata dai familiari di soldati e soldatesse visibilmente trepidanti alla vigilia del giuramento, si sono mossi i pullman militari che hanno condotto i visitatori ad ammirare le bellezze storico-artistiche di Capua e particolarmente il Museo Campano (dove il 1° c.le magg. Simone Santoro, il c.le magg. Antonella Ardolino e il c.le magg. Carol Di Primio - autentici “ciceroni” in divisa - hanno guidato tre distinti gruppi). Fin qui la cronaca essenziale, ma non è possibile non far scattare, al margine, un grappolo di pensieri che fanno capo ad almeno tre osservazioni fondamentali. La prima: un/una giovane che lascia la famiglia per intraprendere la vita militare, oggi a livello altamente professionale, si sente non poco gratificato quando si dà ai suoi cari rimasti a casa l’opportunità di raggiungerli e conoscere da vicino e con dovizia di documentate informazioni l’attività della “sua” Forza Armata. La seconda: centinaia di persone che arrivano in città per trattenervisi quantomeno 36-48 ore rappresentano, oltretutto, un consistente impulso sociale, civile, nonché (diciamolo!) economico a prevalente vantaggio di bar, ristoranti, alberghi, negozi…; ed in simili circostanze la comunità cittadina si vivacizza, palpita diversamente, s’infoltisce d’impatto, conosce visi e sorrisi vai visti prima, insomma si arricchisce benché estemporaneamente. La terza: il bla-bla su un serio rilancio del turismo in Italia e sulle invocate sinergie interistituzionali è dilagante, perfino seccante quando è soltanto predica; invece, allorché e laddove matura un vero progetto condiviso è altra musica ed è, per l’appunto, quella germogliata, per la fattispecie, a Capua e che va naturalmente moltiplicata. Ma ci volevano un alto ufficiale dell’Esercito e la sua sensibilità culturale e da convinto educatore per aprire il varco? E’ proprio vero: soltanto la Cultura, quella C maiuscola, può salvarci!                                                                              RAFFAELE RAIMONDO

Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, Antonio D’Angelo, festeggia il trentesimo anniversario della presenza nella Scuola casertana.



MADDALONI. Antonio D’Angelo è da trent’anni impegnato nella amministrazione di istituti scolastici della Provincia di Caserta, ed attualmente ricopre il ruolo di Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (qualifica prevista dal 1 settembre 2000 con la Legge Bassanini sull'autonomia delle Scuole) del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni, dove ha assunto servizio per la prima volta dal 1 settembre 1993 al 31 agosto 2000 per ritornarci la seconda volta il 1 settembre 2007 ad oggi.  I trenta anni 30 anni di impegno e servizio alla Scuola della Provincia di Caserta iniziano il 1 settembre 1982 con un incarico al I° Circolo di San Felice a Cancello, per poi passare a Valle Agricola, a Capriati al Volturno, a seguire abbiamo un incarico a Marcianise, ancora ad Orta di Atella e dal 1 settembre 1993 a Maddaloni tra il Convitto Nazionale “Giordano Bruno”ed il Liceo Scientifico “N. Cortese” dal 1 settembre 2000 al 31 agosto 2007. Al Liceo Scientifico “N. Cortese” di Maddaloni, dei sette della permanenza ben cinque li ha trascorsi  al fianco del Dirigente Scolastico Prof. Michele Vigliotti oggi Rettore Dirigente Scolastico del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” dal 1 settembre 2013. Precedentemente all’affiancamento del neo Rettore prof. Vigliotti va ricordato la forte e proficua collaborazione con il predecessore di Vigliotti, il compianto Rettore dott. Ciro Pascarella, venuto a mancare prematuramente lo scorso il 12 febbraio.  Il prof. Ciro Pascarella, si ricorda, è stato il primo ed unico maddalonese nella più che centenaria storia del Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, di cui il ricorda va al 1807, a ricoprire il prestigioso ruolo di Rettore. Si ricorderà che prima del trasferimento a Maddaloni il 1 settembre 2011 il prof. Pascarella era Rettore del Convitto Nazionale “Tasso” di Salerno. Parlare del Direttore D’Angelo, e questo è palese a tutti, vuol dire parlare della Monumentale opera francescana che il medesimo, per il ruolo istituzionale ricoperto, dirige. La struttura, si ricorda, oltre che delle attività semiconvittuali che rappresentano un “fiore all’occhiello” per il territorio, è dotato di Scuola Primaria, Scuola Secondaria di Primo Grado e doppio indirizzo di Scuola Secondaria di Secondo Grado (Liceo Classico e Liceo Classico Europeo). Antonio D’Angelo, figlio di un illustre rappresentante maddalonese, col. Stefano D’Angelo, Classe 1920 nato a Montedecore, arruolatosi in Marina a 16 anni diplomato al Conservatorio Musicale di Napoli negli anni 60 ha diretto la Banda Musicale della Marina Militare Italiana. La presenza del “mare” è una costante per Antonio D’Angelo, infatti, lo stesso è nato nell'Isola della Maddalena, in provincia di Sassari, mentre la madre, Maria De Donato, era di Taranto, altra Città marinara. E’ particolarmente interessante il legale tra D’Angelo padre e figlio, per il quale il primo è stato da sempre una “guida” ed un esempio da seguire, nonostante la prematura scomparsa. Infatti, al tempo Antonio D’angelo non era ancora trentenne.  D’Angelo entra a far parte della struttura scolastica maddalonese con l’anno scolastico 1982/83 e da qui con l’attuale anno scolastico 2012/2013 il suo trentesimo anniversario di presenza. L’occasione sarà celebrata con una cerimonia che si terrà venerdì sera 27 settembre 2013 nei locali del monumentale convitto maddalonese dalle ore 19,30. Alla stessa prenderanno parte numerose le Autorità Civili, Politiche, Scolastiche, Militari e Religiose presenti sul territorio. D’Angelo è noto per essere una persona seria, pacata, disponibile, intelligente, equilibrata, elegante nel fisico e negli atteggiamenti rappresentando a pieno lo stile dell’”eleganza militare” ereditata dal padre. Per avere una idea degli attestati di stima è sufficiente visitare il suo ufficio, con accesso nell’immenso e maestoso salone della struttura convittuale maddalonese, posto, di fronte la porta d’ingresso del medesimo.  L’affresco che troneggia sopra l’ingresso di Antonio D’Angelo è quello di papa Giulio II, noto come "il Papa guerriero" oltre ad essere uno dei più celebri pontefici del Rinascimento, infatti, la fama di Giulio II è indissolubilmente legata a progetti artistici che portò avanti, facendosi mecenate di alcuni dei più grandi artisti di sempre e offrendo loro la possibilità di creare opere che sono entrate nei capolavori dell'arte occidentale.  Ebbene, va detto ed è riconosciuto da tutti, come la valorizzazione del Monumentale Convitto Nazionale “Giordano bruno” in questi anni è intensificata proprio dalla “volontà” e dall’impegno di Antonio D’Angelo, sempre pronto ad ospitare eventi di prestigio e di valorizzazione del territorio nonché di tematiche di forte rilievo per una crescita socio culturale ed economica della terra maddalonese. In più occasioni e pubblicamente ad Antonio D’Angelo è stato riconosciuto il merito per essersi prodigato nella valorizzazione di occasioni ed eventi promuovendo la realizzazione degli stessi nella struttura monumentale. Eventi di notevole risonanza con presenze di Alte Istituzioni Civili, Religiose, Politiche, Militari e Scientifiche hanno caratterizzato interessanti pagine della cronistoria del Convitto Nazionale “Giordano Bruno”  di Maddaloni. Momenti da fare invidia agli anni pre unitari prima e pre repubblicani poi. Non va dimenticato l’impegno di Antonio D’Angelo, anche a mezzo stampa, nel rivendicare il diritto alla Scuola ed alla Città di Maddaloni, del complesso monumentale convittuale rientrato negli elenchi che lo Stato intende alienare per fare cassa. Altro merito da riconoscere ad Antonio D’Angelo è l’aver consentito la crescita della platea scolastica , delle strutture tecnologiche e della didattica delle realtà scolastiche facenti capo al Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni.
D’Angelo, quale leader capace di motivare e raggiungere il risultati anche senza o con poche risorse, forte della sua persuasione, con il coinvolgimento pieno del personale a lui facente capo, in questi anni, anche con il ricorso a finanziamenti per lo sviluppo didattico e tecnologico, ha consentito alle strutture annesse agli indirizzi del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni di essere punto di riferimento è valida Istituzione presso cui i genitori possono con orgoglio iscrivere i propri figli. Ed in tal senso è molto incisiva anche la presenza del neo Rettore prof. Michele Vigliotti. Parlare di Antonio D’Angelo, persona impegna anche nel sociale e nella politica, con meriti e riconoscimenti, significa parlare di Maddaloni e della sua identità. Del resto è grazie al medesimo che gli alunni dei diversi indirizzi periodicamente, con attività extra curriculari e con eventi spot, si dedicano a conoscere le radici storiche della propria terra.  Parlare di Antonio D’Angelo significa parlare del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” perché ne è considerato il portavoce, ed è quasi sempre il Suo Saluto, a nome della Istituzione, a rappresentare la medesima ai partecipanti alle manifestazione che nella struttura si svolgono. Ad Antonio D’Angelo va il Saluto e l’Augurio per questi trent’anni di impegno, nonché la richiesta di continuare in tal senso e fare sempre meglio.  Auguriamo ad Antonio D’Angelo di stupirci ancora più di quanto già fatto: ne siamo fiduciosi. 

C.S.