L’appello
di un trentenne al presidente della Regione: “Dedichiamo la prossima
legislatura a riforme coraggiose”
Egregio presidente,
Le
scrivo nel pieno delle operazioni di voto, ad urne ancora aperte. Non conosco,
di conseguenza, il nome del destinatario delle mie riflessioni, ma so per certo
che, superata la sbornia dei propositi elettorali e dei festeggiamenti, Lei ha
ora l’ingrato compito di agire. Mentre Le scrivo impazza la contestazione degli
Indignati: una generazione inesorabilmente condannata al presente, niente
affatto arrendevole dinanzi al lento declino italiano. Le ragioni della
protesta sembrano nobili, le modalità della stessa molto meno, con un bilancio
dei danni ampiamente al di sopra del milione di euro. La condanna ad un
siffatto atteggiamento deve essere netta ed unanime, ma non si possono
tralasciare i problemi che hanno innescato la rivolta. L’Italia (e con essa il
Molise) si connota ogni giorno di più come un paese per vecchi, all’interno del
quale appaiono “scarse le opportunità offerte alle giovani generazioni di
contribuire allo sviluppo”. Il virgolettato è del futuro presidente della Banca
centrale europea e già Governatore di Bankitalia, Mario Draghi. Il capo dello
Stato è addirittura lapidario sull’argomento: “Se non apriamo ai ragazzi nuove
possibilità di occupazione, di vita dignitosa e affermazione sociale, la
partita del futuro è persa non solo per loro, ma per l’Italia tutta. Ad essere
sotto scacco è la democrazia”.
Cosa
fare in concreto? Come evitare di perdere ancora del tempo, in attesa di
soluzioni salvifiche da Roma? Presidente, io auspico una legislatura regionale
che sia un vero e proprio laboratorio, tesa ad un ambizioso progetto di sintesi
tra le varie anime partitiche, per il varo di
riforme coraggiose, investendo – mediante la piena autonomia legislativa
e amministrativa derivante dal federalismo – in un riformismo a tinte forti, i
cui capisaldi siano il lavoro e uno snellimento degli apparati istituzionali.
Negli ultimi mesi, con punte ormai insostenibili, la politica sembra appiattita
sulla tattica, svuotata di una qualsivoglia idea e di un progetto di
cambiamento: navighiamo a vista, subendo la modernità, senza riuscire a
governare le tante trasformazioni in atto. Modificazioni sociali, economiche e
culturali alle quali sembriamo impreparati, puntando ad una difesa assurda
dello status quo. È invece giunto il tempo
delle analisi e delle soluzioni realistiche, senza arrenderci alla realtà delle
cose. Il
Laboratorio Molise può essere il luogo del confronto e della sintesi, lo
stimolo a fare subito in Molise le riforme che in Italia arriveranno forse tra
dieci anni: investendo su noi stessi, sulla nostra voglia di futuro. Il momento
è propizio anche e soprattutto per l’ingente disponibilità economica dei fondi
Fas: un’opportunità concreta per il Laboratorio Molise di non restare una
speranza, ma di essere l’epicentro di un nuovo sviluppo, condiviso perché
partecipato, tangibile perché concreto. Le chiedo, presidente, di fare del Molise
la regione delle Best practices,
senza perdere tempo prezioso nell’affrontare i nodi che strangolano il nostro
futuro.
Con stima e fiducia
Aldo
Fabio Venditto