07 settembre 2013

Salute, 250-300mila campani affetti da BPCO: la nuova terapia è il Glicopirronio bromuro


dottor Luigi Ferritto,

PIEDIMONTE MATESE, "Sono piu' di 1.600 i pazienti che ogni anno afferiscono agli ambulatori di Pneumologia Matesini, molti dei quali ormai ad uno stadio avanzato" Tosse, espettorato e mancanza di respiro. Sono questi i primi campanelli d'allarme che nei soggetti a rischio - ed in particolare nei fumatori - devono far insorgere il sospetto di BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), una patologia respiratoria che spesso viene diagnosticata solo quando e' ormai in stadio avanzato. In Campania, secondo recenti dati statistici, la BPCO si stima colpisca circa 250-300mila persone, molte delle quali ancora non diagnosticate. "Sono piu' di 1.600 i pazienti che ogni anno afferiscono agli ambulatori di  Pneumologia dislocati sul territorio matesino, molti dei quali ormai ad uno stadio avanzato. - dichiara il dottor Luigi Ferritto, responsabile dell'ambulatorio di Pneumologia della Clinica Athena-Villa dei Pini di Piedimonte Matese (CE) - I sintomi principali con cui si manifesta la BPCO sono tosse, espettorazione cronica, dispnea e ridotta tolleranza allo sforzo abituale. Nei soggetti fumatori questi campanelli d'allarme non devono essere sottovalutati, ma devono piuttosto indurre a verificare la presenza della patologia con una semplice indagine di primo livello, la spirometria, che consente di confermare la diagnosi clinica di sospetta BPCO e di trattarla in una fase precoce".  Per questo motivo, il documento 2012 delle societa' pneumologiche sulla gestione della Bpco prevede l'inclusione della spirometria nella visita al paziente e l'impiego di farmaci appropriati, specificatamente i broncodilatatori, sin dalle fasi iniziali. La nuova soluzione terapeutica per la BPCO si chiama glicopirronio bromuro (SEEBRI), nuova generazione di antimuscarinico a lunga durata d'azione, che con una sola somministrazione quotidiana agisce gia' entro 5 minuti dall'inalazione ed e' capace di indurre una broncodilatazione di almeno 24 ore, riducendo le riacutizzazioni della patologia e garantendo un rapido sollievo dai sintomi al risveglio mattutino, nella fase piu' critica per il paziente. "La rapidita' di insorgenza dell'effetto broncodilatatore del glicopirronio bromuro e' maggiore rispetto ad altri broncodilatatori, consentendo cosi' un piu' rapido sollievo dai sintomi soprattutto al mattino, quando questi ultimi sono piu' fastidiosi per il paziente - continua il dottor Luigi Ferritto - Il suo nuovo inalatore non richiede inoltre manovre complesse, sinergismo fra erogazione e inspirazione e importanti sforzi inspiratori, facilitando cosi' la corretta assunzione della terapia".  Il glicopirronio bromuro viene infatti erogato con Breezhaler, il nuovo dispositivo che consente un controllo visivo (si puo' controllare ogni volta se la polvere con il farmaco e' stata effettivamente inspirata tramite l'inalazione) acustico (praticando una corretta inalazione la capsula con il farmaco si sente vibrare), gustativo (la polvere miscelata al farmaco contiene uno zucchero che se correttamente aspirato si deposita in bocca e se ne sente il gusto). Il nuovo dispositivo viene inoltre attivato dall'inspirazione di chi lo usa e non richiede, di conseguenza, coordinazione fra l'erogazione e l'inspirazione, una manovra spesso errata con altri inalatori piu' tradizionali. Glicopirronio bromuro e' disponibile in farmacia per il trattamento dei pazienti affetti da BPCO ed e' rimborsato dal Servizio sanitario nazionale.

ARRUOLATI 1.933 NUOVI VOLONTARI IN FP1



CAPUA – L’Ufficio-Stampa del Raggruppamento Unità Addestrative (RUA), sempre puntualmente diretto dal ten.col. Antonio Giannelli, ha diffuso un comunicato che dà notizia dell’avvenuto afflusso, giovedì 5 settembre, nella “Prima Scuola” dell’Esercito Italiano, degli arruolati col 3° Blocco 2013: infatti 1.933 volontari in “ferma prefissata a un anno”, d’ambo i sessi e in età compresa fra i 18 e i 25 anni, sono giunti nelle tre Caserme dei Reggimenti Addestramento Volontari che fanno capo al RUA di cui è amato comandante il gen. di Divisione Antonio Zambuco: l’85° Reggimento "Verona", con sede nell’omonima città scaligera, il 235° Reggimento “Piceno” ad Ascoli e il 17° Reggimento “Acqui” con sede in Capua.  Giovani uomini e donne, provenienti dalle diverse regioni della Penisola, dovranno iniziare il loro iter formativo e addestrativo, frequentando il corso di base e permanendo nei Reggimenti per un periodo di dieci settimane, al termine delle quali verranno trasferiti ad Enti e Reparti d'impiego della Forza Armata dislocati su tutto il territorio nazionale. I volontari e i loro accompagnatori sono stati accolti nelle Caserme dove han partecipato ad una riunione informativa sul corso di formazione e sui possibili sbocchi occupazionali futuri. In tal senso, cioè per l’accoglienza consapevole dei protagonisti estesa anche ai loro genitori o familiari di 1°grado, si è adoperato l’intero vertice del RUA e, da autentico antesignano, il col. Domenico Roma, comandante del 17° Rgt “Acqui” recentemente tornato alla ribalta, in sede accademica, per illuminanti contributi alla ricostruzione storica sui tragici fatti di Cefalonia. Durante le predette settimane di iniziale istruzione teorico-pratica i nuovi soldati saranno sottoposti ad un addestramento che consentirà loro di acquisire le fondamentali capacità militari, con particolare attenzione alla preparazione fisica, all’addestramento individuale al combattimento, alle lezioni di tiro con le armi in dotazione ed alla formazione etico-morale. Così l’E.I. continua ad offrire nuove opportunità professionali al pianeta-giovani che paga a più caro prezzo la morsa della crisi occupazionale che attanaglia l’Italia e, più gravemente, il Sud.

                                                                                           RAFFAELE RAIMONDO


Maddaloni per un giorno può ritornare a sorridere CON IL GIRO D'ITALIA DELLE VESPE



MADDALONI. Un tempo c’erano l’indimenticabile Don Salvatore D’angelo, fondatore del Villaggio dei Ragazzi, e la contemporanea opera dei Marzaioli a richiamare il Giro d’Italia a Maddaloni. Oggi i tempi saranno pure cambiati, ma la tradizione continua. Continua senza bici, ma in sella alla Vespe, il motociclo per eccellenza. Sarà un caso,  ma troviamo sempre un D’angelo  (questa volta Vincenzo)e un Marzaioli  (all’anagrafe Alberto) che accoglieranno,  quest’anno il 15 settembre a  Maddaloni,  il Giro d’Italia delle Vespe d’epoca . Nell’ occasione Maddaloni sarà adibita a villaggio vespistico:  vero cuore pulsante e centro di ritrovo. Vespa è l’unico scooter al mondo che sa farsi amare, tanto da essere curato e conservato ben oltre il tempo di vita medio di ogni altro veicolo, fino a diventare oggetto di culto, vero e proprio pezzo da collezione, emblema di uno stile di vita. Vespa ha saputo anticipare i rivolgimenti culturali che hanno attraversato il mondo in oltre sei decenni, vestendo il ruolo di protagonista nelle rivoluzioni di costume legate ai giovani, alla moda, alla musica. Vespa è stata protagonista nella vita di intere generazioni diventando portatrice di valori di eleganza, libertà e amicizia. E nei decenni , Vespa ha saputo creare uno stile unico e inconfondibile legato alla sua anima cosmopolita. Ora il web, sintesi perfetta di un mondo sempre più privo di frontiere, diventa il luogo per condividere questi valori fondamentali, dei quali Vespa è ambasciatrice. A Maddaloni l’amore dei fan per  la Vespa è nato da subito, tanto da spingere molti  possessori  guidati dal presidente Vincenzo D’angelo  e dal suo vice Marzaioli Alberto a percorrere migliaia di km  portando il nome di Maddaloni in giro per l’Italia. Bisogna ricordare che l’’amore per la Vespa, inoltre, rappresenta un caso unico nella storia della mobilità e del costume, poiché viene prodotta ininterrottamente da 67 anni. Ha conquistato tutto il mondo in oltre diciotto milioni di esemplari e non ha smesso mai di evolversi (l’ultimo esempio è la futuristica Vespa 946, costruita a mano negli stabilimenti di Pontedera).  Tantissime sono le iniziative che il Vespaclub di Maddaloni, in collaborazione con la Pro Loco di Maddaloni e il Lions club Calatia  che  stanno mettendo in cantiere per accogliere le centinaia di vespisti provenienti da tutta l’Italia.  Sarà una giornata  dove i tanti vespisti  saranno ospitati con le loro meravigliose vespe d’epoca su Corso I Ottobre, trasformato in cittadella vespistica  dove con la Pro Loco  di Maddaloni  farà da cicerone e consegnerà  depliants  del nostro territorio. Mentre i Lions, fedeli alla tradizione di service, con i loro gazebo  accoglieranno i quattro vespisti  che portano avanti la lotta all’autismo.  Per ogni città, almeno una volta nella vita può arrivare il treno della svolta, di un risveglio. Dopo anni di pianti e miserie, anche Maddaloni per un giorno può ritornare a sorridere: farlo in modo diverso, spontaneo, sincero. Farlo stando insieme, riunendo i suoi abitanti e non solo, riscoprendo il suo ricco e fantastico territorio. Non è più un segreto: manca davvero poco al Giro d’Italia in Vespa per la lotta contro l’autismo. Domenica 15 Settembre, ormai, la si attende con ansia e i preparativi fervono per mostrare una cittadina splendida forma. Tutto avrà inizio dal primo mattino: quando le vespe faranno bella mostra di se lungo il Corso I Ottobre , per il pubblico,  e tra queste eccezionalmente saranno esposte la vespa 98, anno 1946 -1947, la vespa 125 sport 6 giorni anno 1953, la vespa tap 125 1956, usata dalle forze armate francesi x la guerra in libia  . Dai bar  e  locali,  che faranno assaggiare una ricca colazione (e  qui va un particolare ringraziamento al bar del Principe che nell’occasione  organizzerà un buffet di colazione cornetti sfogliate crostate baba',,degustazioni di creme e un pacchetto di dolci in offerta per i vespisti a euro 2,50 da portare a casa), un saluto sarà riservato al Villaggio del grande Don Salvatore, aspettando il Sindaco De Lucia per lo start iniziale, che vedrà una carovana di motori e colori giungere fino a Valle di Maddaloni, accolta dai nostri vicini. Lì a fare gli onori di casa accogliere, ci sarà l’intera amministrazione comunale . Un omaggio, una stratta di mano, un aperitivo  e poi di nuovo in sella fino alla collina di S. Michele Arcangelo per accendere un cero al nostro Santo protettore. La giornata vedrà il calar del sipario al ristorante “La Capannina” dove i vespisti pranzeranno insieme in attesa della premiazione. L’estate è ormai alle porte, settembre è giunto: siamo pronti, il semaforo è già sul rosso, i motori caldi – Aspettateci perché questo è solo il warm up.   
Carlo Scalera

IL COORDNATORE DEI RENZIANI DELL’ALTO CASERTANO TRACCIA UN BILANCIO DELL’ATTUALE SITUAZIONE POLITICA



Gianluca Pascarella,
PIEDIMONTE MATESE. Nel tracciare un bilancio dell’attuale situazione politica il coordinatore dell’alto casertano Gianluca Pascarella, del movimento che fa capo al sindaco di Firenze Matteo Renzi, ribadisce che oggi è facile essere “renziani”, dobbiamo però stare attenti agli opportunisti anche qui in provincia di Caserta e nell’alto casertano. Con il fatto che gli ex Pci non controllano più la “ditta” e molti sono tentati di salire sul carro di Matteo Renzi, bisogna stare ancora di più con gli occhi ben aperti, altrimenti rischierebbe di andare in fumo l’ottimo lavoro svolto fino ad oggi e quella ventata di freschezza e di speranza che porta con se Matteo Renzi. E’ nel significato della parola opportunismo che sta il termine della questione: comportamento di chi si adegua alle circostanze mirando a trarne comunque profitto. E’ questo oggi il comportamento di coloro che vorrebbero salire sul carro di Matteo, dimenticandosi che erano gli stessi che fino a poco fa, a quello stesso carro, volevano segare le ruote. Dimenticano costoro che purtroppo (per loro), per fortuna (per noi), non sono credibili, in quanto per venti anni di berlusconismo hanno dimostrato con i fatti il contrario di quello che oggi vogliono raccontarci. I “bersaniani”, i “dalemiani”, i “bindiani”, i “fioroniani” della prov. di Caserta e chi più ne ha più ne metta, non debbono dimenticare l’ostruzionismo posto in campo nei confronti di Matteo Renzi alle scorse primarie. A noi, ricordare il passato ci deve essere d’aiuto per non commettere gli stessi errori nel presente e per il futuro. Quello che  assolutamente non possiamo permettere è far sì che quegli stessi politici che sono stati i fautori di quella che è la situazione in provincia di Caserta siano gli stessi soggetti deputati a prendere delle scelte per un male di cui loro stessi sono la causa. Sarebbe come richiamare il dottore che il giorno prima ha portato alla morte il proprio paziente a determinare le modalità dello stesso intervento, il giorno dopo. Significherebbe peccare di masochismo; nel Partito Democratico in provincia di Caserta e in Regione Campania lo si è fatto fin troppo. Adesso! è il momento di un rinnovamento delle idee, del modo di fare politica, di essere al servizio del cittadino, di una politica che non guardi solo ed esclusivamente ai propri interessi personali ma a quelli che sono gli interessi di una comunità che oggi più che mai sta attraversando un momento di crisi e di stasi profonda. Noi vogliamo un Paese che sia fatto con la stessa pasta dei sogni dei nostri nonni che hanno ricostruito l'Italia; i nostri nonni avevano un sacco di problemi ma hanno avuto il coraggio di crederci, non si sono tirati indietro, non hanno avuto paura di fronte alle difficoltà. Abbiamo il dovere di rimboccarci le maniche e di sbaragliare, rottamare, questo sistema, terminando di lamentarci e non nascondendoci così come si è fatto fino ad oggi dietro il politico forte di turno. Oggi salire sul carro è facile, anche scendere, più difficile è però rimanerci.
Pietro Rossi