09 aprile 2024

LA GIUSTA VIA DELL’ASPERGER .

Nel Vasto panorama descrittivo dello Spettro Autistico c’è una condizione che è stata accorpata in malo modo nel concetto dello spettro e che invece gode di una sua peculiarità scientifica fatta di manifestazioni avvincenti e che meriterebbe di essere mantenuta a sé stante. Si tratta della Sindrome di Asperger che per le sue caratteristiche comportamentali, cognitive ed emotive a volte stupisce ed altre sconvolge ma che di sicuro rappresenta un universo funzionale a sé stante e non facilmente inseribile in classificazioni generalizzanti. L’ Asperger ha un vissuto suo e basta. La situazione per i soggetti “Asperger”, ribadisce lo Psicologo-psicoterapeuta, Giuseppe Guglielmo Leggiero (nella foto), impropriamente definiti nel DSM 5 in termini descrittivi-assistenziali “Autismo di Livello 1”, è assai compromessa perchè non discrimina con precisione le loro qualità funzionali. Questi ragazzi avrebbero ottime possibilità: di riuscire a partecipare alla vita attiva pubblica; di autodefinirsi e determinarsi secondo le proprie speciali inclinazioni; di lavorare, di produrre economia, scienza e cultura e di non essere raccontati come un peso sociale ed assistenziale, ma fino ad ora poche istituzioni pubbliche e private, deputate ai loro diritti inclusivi, hanno prestato attenzione a queste loro maestrie.  L’Asperger è una neurodiversità-neurodivergenza che ha insufficienti confronti costruttivi anche tra i professionisti della salute e del benessere. Le prime difficoltà sorgono già per quanto riguarda la corretta diagnosi delle loro Abilità e Funzioni cerebrali-mentali. Le difficoltà aumentano ulteriormente quando, anche a costo di sacrifici economici sostenuti totalmente dalle famiglie, si arriva ad una corretta diagnosi qualitativa e quantitativa con l’allegato piano di trattamento personalizzato da realizzare immediatamente e integralmente. Queste difficoltà diventano sconforto quando dopo un estenuante prova e riprova, cerca e ricerca, si acquisisce la consapevolezza che il tanto sospirato e necessario piano di trattamento non può trovare la sua realizzazione per mancanza sul territorio di residenza ed anche oltre, di sufficienti operatori adeguatamente preparati. Si capirà perché alla fine, tutte le speranze di si avvolgono di nullità e dolore interiore, gettando le famiglie nello sconforto e in una condizione soffocante e amara di fallimento. La letteratura scientifica, per gli Asperger, raccomanda che un tipo di intervento per essere efficace e produrre risultati evidenti deve essere suddiviso almeno in tre parti:

- supporto emotivo e relazionale nonché Parent Training alla famiglia compreso i Siblings (fratelli di persone autistiche troppo spesso vittime inconsapevoli di assenza di supporto)

- intervento sulla persona autistica di tipo educativo e o psicoterapico ad indirizzo cognitivo comportamentale atto ad implementare le abilità sociali e ad insegnare "cognitivamente "ciò che gli altri apprendono naturalmente.

- generalizzazione delle competenze acquisite in contesti naturale tramite le esperienze di vita attiva con l’accompagnamento e affiancamento di un Tutor sul territorio.

Una parte dell’intervento deve tener conto dell’Alessitimia, dell’Analfabetismo Emotivo e del mondo sentimentale interiore, aumentando il vocabolario emotivo della persona Asperger, la cui competenza e/o acquisizione si è dimostrata determinante per l'efficacia dell'intervento. Seguendo la letteratura scientifica, continua il Dott. Leggiero, se tali interventi potessero essere messi in atto in età evolutiva, si potrebbero avere degli ottimi risultati e restituire alla famiglia, dopo tanti travagli, una maggiore serenità ed una conseguente migliore qualità della vita. Questo Diritto naturale al benessere è attualmente negato alla maggior parte delle famiglie. In Italia l’Asperger e lo spettro Autistico in generale, trova la sua più qualificata forma di conoscenza e assistenza Socio-Sanitaria nell’ Impresa Sociale “Cuore Mente Lab” di Roma, magistralmente diretta dal Dott. Davide Moscone e dal Dott. David Vagni, impegnati in un continuo lavoro di aggiornamento, distribuzione e replica degli studi e dei protocolli operativi che hanno sviluppato in tanti anni di esperienza sul campo. Si deve a loro il pregio di aver ravvivato un interesse scientifico multi-dimensionale riguardo all’autismo ed aver trasferito e reso fruibili ai professionisti dell’area socio-sanitaria e alle famiglie degli Asperger gli sviluppi avanguardistici internazionali. Sul Territorio Regionale (Campania), attualmente, un crescente numero di professionisti sta ampliando le proprie conoscenze nella diagnosi e nel trattamento della Sindrome di Asperger - Autismo Liv.1 e si registra un incremento notevole di nuove conoscenze e possibilità di intervento per i soggetti Autistici e le loro famiglie. L'auspico attuale, conclude il Dott. Giuseppe Leggiero, è che professionisti correttamente formati, possano finalmente dare supporto alla diagnosi e al trattamento di Asperger-Autismo Liv 1. Che le istituzioni pubbliche abbandonino il consolidato e superato percorso basato su di un unico trattamento-panacea comportamentale (ABA) per colmare un gap culturale e prescrivere percorsi Terapeutici-assistenziali più precisi e calibrati sulle caratteristiche uniche ed irripetibili di ogni Asperger.  Questa svolta scientifica, oramai ineludibile alla luce dei risultati minimi e alla sfiducia subentrata nelle famiglie, ottenuti con la logica del “sempre lo stesso trattamento comportamentale buono per tutti”, avrebbe come esito il miglior impegno delle risorse economiche e darebbe una più precisa ed appropriata risposta ai bisogni dell’universo Asperger. Tanto al fine di poter far vivere a tutti gli Asperger il diritto ad una vita all’insegna dei propri desideri e possibilità.

Pietro Rossi