26 ottobre 2008

Gallerie artistiche a cura di Gianni Parisi. “II Evento Alifano”


Alife. Il logos rappresentativo, realizzato nell’ anno 2007, per illustrare i diversi e multiformi aspetti del territorio alifano nell’ambito della manifestazione denominata “II EVENTO ALIFANO”, ha come sfondo un terso cielo azzurro sul quale si dispongono varie immagini, tratte dal mio archivio fotografico, che illustrano i diversi aspetti della città di Alife. La composizione si caratterizza per una sequenza serrata di immagini di monumenti comprendenti: la Cattedrale, particolari delle mura romane della città, rilievi romani, rinascimentali e medievali ed anche dei prodotti tipici della campagna alifana, che si concretizzano nell’immagine, posta all’estrema destra della composizione, la quale richiama la memoria di caravaggesche nature morte. L’insieme delle immagini si dispongono in modo apparentemente casuale, ai margini della composizione, la quale ha un andamento ondulato che, dal lato sinistro scende fino al margine destro in basso, dell’intera composizione, la quale ha come elemento conclusivo un particolare dell’arco romanico che si trova murato all’interno della Cattedrale di Alife. Intorno al predetto arco, alcune monete medievali sintetizzano l’aspetto principalmente commerciale della manifestazione, che voleva promuovere, nell’idea della “Comm. Art. Alife”, ossia l’unione dei commercianti alifani, la conoscenza della cittadina e lo sviluppo del commercio, nel periodo immediatamente precedente le festività natalizie. Nell’immagine fotografica di questa sequenza sono ritratto sotto uno dei manifesti giganti (vedi foto) posti lungo la statale Piedimonte - Caiazzo.

prof. Gianni Parisi
Fonte:www.altocasertano.wordpress.com

LA COMUNITA’ MONTANA CONVOCA POLITICI, SINDACI,DIRIGENTI SCOLASTICI E RAPPRESENTANTI SINDACALI PER DISCUTERE SULLA RIFORMA DELLA SCUOLA.




Piedimonte Matese. Il Presidente della Comunità Montana del Matese Fabrizio Pepe (foto a destra) e il Presidente del Comitato Locale EDA Marco Fusco (foto a sinistra), hanno convocato per mercoledì 29 ottobre alle ore 11,30, presso la Sala Consiliare della Comunità Montana a Piedimonte Matese, una riunione straordinaria dei Sindaci del Comprensorio, dei Dirigenti Scolastici e dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali per discutere sul dimensionamento delle scuole, previsto dal decreto legge 154/08 articolo 3. All’assemblea è previsto l’intervento dei Consiglieri e Assessori Provinciali Renato Ricca, Vincenzo Di Franco e Nicola Ucciero. “L’articolo 3 del decreto legge 154, ha ricordato il Presidente della Comunità Montana del Matese Fabrizio Pepe, in fase di discussione per la relativa conversione in legge, come è noto a tutti, prevede, di fatto, come obiettivo fondamentale, la realizzazione di un nuovo dimensionamento delle scuole autonome. Le Regioni e gli Enti Locali dovranno entro il prossimo 30 novembre, provvedere a tanto, pena, addirittura, la nomina di un commissario ad acta da parte del Governo centrale”. “La pubblicazione del decreto di che trattasi, ha concluso il Presidente dell’EDA Marco Fusco, con l’elenco delle Istituzioni scolastiche sottodimensionate, oggetto di provvedimenti di soppressione o di accorpamento sta creando fondate e condivisibili preoccupazioni. Sulle eventuali deroghe ai provvedimenti non si hanno elementi certi ma siamo altresì convinti che tali decisioni non potranno essere calate dall’alto. La presenza della scuola, soprattutto nei piccoli centri, rappresenta un baluardo per la crescita democratica, civile e sociale della comunità. Condividendo tali preoccupazioni, abbiamo deciso di convocare una riunione straordinaria per mercoledì 29 ottobre, alle ore 11,30, per affrontare la problematica, per decidere eventuali iniziative e formulare proposte”.

Pietro Rossi

IL SEN. SARRO NOMINATO NELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA.


COMUNICATO STAMPA


Un nuovo importante riconoscimento è stato conferito al senatore matesino del Popolo della Libertà Carlo Sarro. L’ex sindaco di Piedimonte Matese è stato, difatti, nominato dal capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri in seno alla Commissione Antimafia, il più importante organo bicamerale del Parlamento Italiano, al fianco dei massimi esponenti nazionali del centrodestra che siedono tra i banchi di Palazzo Madama, come l’ex Ministro degli Interni Beppe Pisanu, in pole position per ricoprire la carica di presidente dell’Antimafia, l’ex sottosegretario alle Riforme nel I Governo Berlusconi Carlo Vizzini, attuale presidente della I Commissione permanente Affari Costituzionali del Senato, della quale anche Sarro è componente, e dell’ex presidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama Antonino Caruso. La nomina a componente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare è un ulteriore premio del lavoro, oltre che della profonda preparazione e competenza professionale, svolto sin qui dal senatore matesino per il quale è il quarto incarico di prestigio da quando, lo scorso maggio, è stato eletto in Senato quale rappresentante dell’Alto Casertano. Sarro è, difatti, oltre che membro della I Commissione permanente Affari Costituzionali, anche segretario sia della Giunta delle Elezioni e della Immunità Parlamentari, che concede o nega le autorizzazioni a procedere nei confronti dei parlamentari e si interessa anche delle guarentigie in favore degli stessi, che del Comitato permanente per i procedimenti di accusa che si occupa della messa in stato d’accusa dei presidenti della Repubblica. Ma la sua designazione nella Commissione Antimafia è anche il segno tangibile dell’attenzione riservata quotidianamente sia dal Governo Berlusconi che dall’intera maggioranza del centrodestra alla questione criminalità che, da mesi, è esplosa nuovamente in tutta la sua gravità nella provincia di Caserta che, d’ora in poi, sarà rappresentata proprio da Sarro nel massimo organismo bicamerale che verifica, tra l’altro, l'attuazione della legge 13 settembre 1982, n. 646, e successive modificazioni, e delle altre leggi dello Stato, nonché degli indirizzi del Parlamento, con riferimento al fenomeno mafioso; l’attuazione della normativa riguardante i collaboratori e i testimoni di giustizia nonché di quella relativa all’applicazione del regime carcerario alle persone imputate o condannate per delitti di tipo mafioso; accertare la congruità della normativa vigente, formulando proposte di carattere legislativo e amministrativo ritenute opportune per rendere più coordinata e incisiva l'iniziativa dello Stato, delle regioni e degli enti locali e più adeguate le intese internazionali concernenti la prevenzione delle attività criminali, l'assistenza e la cooperazione giudiziaria; accertare e valutare la natura e le caratteristiche dei mutamenti e delle trasformazioni del fenomeno mafioso e di tutte le sue connessioni; verificare l’impatto negativo delle attività delle associazioni mafiose sul sistema produttivo, con particolare riferimento alla libera concorrenza e alla trasparenza della spesa pubblica comunitaria, statale e regionale; verificare l’adeguatezza delle norme sulle misure di prevenzione patrimoniale, sulla confisca dei beni e sul loro uso sociale e produttivo; svolgere il monitoraggio sui tentativi di condizionamento e di infiltrazione mafiosa negli enti locali, verificando l’efficacia delle disposizioni concernenti in particolare lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali e la rimozione degli amministratori locali; riferire al Parlamento al termine dei suoi lavori, nonché ogni volta lo ritenga opportuno e comunque annualmente. La Commissione Antimafia, infine, procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria.

SUCCESSO DEL CONVEGNO SULLA LEGALITA’ CON L’ON. DI PIETRO.


Piedimonte Matese. Si è svolto venerdì sera a Santa Maria Capua Vetere l'interessante convegno "Legalità ed Economia in Terra di Lavoro", organizzato e promosso dal gruppo consiliare IDV della città sammaritana. Voglio aggiungere qualche riflessione personale. Il Presidente Di Pietro ha affrontato il tema dall'alto della sua esperienza di magistrato e di ex Ministro delle Infrastrutture. E senza lasciarsi tentare da facili e populistici attacchi politici. Pur sapendo bene che in questo momento una parte significativa della classe dirigente casertana e campana, in maniera trasversale rispetto all'agone politico, è oggetto di indagini della Magistratura, e che addirittura membri del Governo vengono additati da più pentiti di essere anello di congiunzione tra lo Stato e interessi camorristici. Ha invece proposto soluzioni possibili, concrete e immediatamente efficaci, se solo il Governo volesse recepire qualcuna delle sedici proposte di legge che IDV ha fatto sul tema. Qualche breve flash: stazione unica appaltante, per gli appalti pubblici, sotto il controllo del Prefetto. Abolizione delle aziende a partecipazione pubblica, diventati uno spreco di risorse dello Stato e un' occasione di facile clientelismo e di assunzioni senza concorso e senza regole. Abolizione degli Enti inutili, che servono solo ad assicurare stipendi d'oro al sottobosco politico. Non candidabilità per condannati con reati passato in giudicato e per coloro che sono inquisiti per reati contro la pubblica amministrazione. Ha inoltre assicurato per venerdì prossimo la sua presenza a Casal di Principe, a testimoniare l'impegno suo personale e di IDV tutta a favore della legalità e, soprattutto, la sua vicinanza e la sua solidarietà ad una comunità che vuole fortemente uscire dalla cappa imposta dalla malavita organizzata.


Emilio Iannotta (nella foto)

A CAIAZZO, IL PRIMO VERO INCONTRO TRA GARIBALDI E VITTORIO EMANUELE II


Caiazzo - Sorpresa, stupore, incredulità, sconcerto tra quanti ritenevano di aver appreso a scuola, dai libri di storia, qualche cosa d’inoppugnabile. Vittorio Emanuele II, re d’Italia e Giuseppe Garibaldi non s’incontrarono a Teano! O meglio. Quell’incontro ci fu, ma solo incidentalmente, dopo il primo vero incontro, tra l’eroe dei due mondi ed il monarca, avvenuto presso Caiazzo. Un falso storico in danno dell’onestà intellettuale e dell’intelligenza d’ogni e qualsiasi cittadino italiano? Una clamorosa bufala, una dissacrazione, una boutade, una provocazione architettata dai locali amministratori, per promozionare turisticamente il proprio comune? Sembrerebbe proprio di no. Almeno da quanto affermato, non da un mitomane, ma dal professore emerito Letterio Briguglio, scrittore e docente universitario di Storia del Risorgimento all’Università di Padova. Nel testa a testa con tra Teano e Vairano Patenora, sulla esatta località, teatro dello storico incontro, s’inserisce il comune di Caiazzo, amena cittadina della provincia di Caserta, che non intende appropriarsi di niente che non sia attendibile e documentato, né tantomeno intende aprire ostilità con comunità che vantano patrocini dell’avvenimento in questione, ma ritiene doveroso che, prima attraverso gli organi di informazione e di stampa, e poi, anche con incontri e ricerche, si possa fare chiarezza su di un episodio storico tanto controverso. Caiatini, che è bene precisare, non intendono cavalcare un inopportuno trionfalismo, fermamente orientati ad acclarare, se possibile, una verità storica.
Quindi, nessuna voglia di entrare in competizione, che potrebbe sfociare nel facile e grottesco, “tra i due litiganti il terzo gode”, ma solo l’assunzione di un impegno, per affidare a storici di provata fama, l’incarico per uno studio rigorosamente scientifico sull’episodio.
L’immortale “Salute al Re d’Italia”, pronunciato da Giuseppe Garibaldi, sarebbe avvenuto in prima battuta a Caiazzo. La lettera di Briguglio, che riapre un contenzioso storico, servirà anche a risaltare l’epopea garibaldina che, proprio a Caiazzo, conobbe l’unica battuta d’arresto(battaglia dell’1 e 2 settembre 1860)-di una trionfale campagna che si concluse, di lì a poco, con la decisiva “ Battaglia del Volturno”(1-2 ottobre 1860). E la matassa s’ingarbuglia ancora di più. Diverse le coincidenze, come la località Vecchia Taverna e il Monte Santa Croce di Caiazzo, fanno pensare che Caiazzo, possa essere l’indiscusso luogo dell’Unità d’Italia. Il fatidico incontro del 26 ottobre 1860, fra Garibaldi ed il re d’Italia Vittorio Emanuale II- , sarebbe avvenuto a Caiazzo, nei pressi del Monte Croce. Dubbio insinuato negli anni ottanta dallo storico Briguglio, dell’Università di Padova, che si fece scrupolo di segnalare con una lettera, inviata nel 1980 al sindaco di Caiazzo, dell’epoca, Giuseppe Cervo, e per conoscenza al sindaco di Caserta, corredata da un passo tratto dalle “memorie” di Luigi Federico Menabrea(il generale componente dello Stato Maggiore del re), in cui si menzionava che l’incontro tra il Re e il Generale avvenne presso Caiazzo, dove Garibaldi aspettò il Re. Ciò risulta dal diario di guerra del generale Menabrea, ma non solo, come ebbero modo di verificare negli anni ’80 i numerosi invitati e partecipanti ad altro incontro che i caiatini avrebbero potuto far imprimere indelebilmente nella storia locale e nazionale- ora tornati all’attacco: quello fra il professor Briguglio, diverse autorità, storici, studiosi e docenti locali, il presidente (allora come ora) della Società di Storia Patria, Aniello Gentile (l’unico che sembrò piuttosto scettico). Mancava un ‘ultima verifica, anche a non voler scendere in polemica con gli altri contendenti, a riprova di una teoria comunque credibile insieme ad altre: prima che a Caianello o a Vattelapesca, il Re e il Generale fecero comunque fare una prova generale di sì importante incontro, che non poteva certamente essere lasciato all’improvvisazione. Ebbene, quel primo incontro, all’alba del 26 ottobre 1860, si tenne proprio nei pressi di Caiazzo. Per verificarlo al cento per cento, Briguglio con altri studiosi aveva persino concordato di effettuare una prova pratica: un viaggio a cavallo attraverso il percorso campestre già individuato dagli studiosi, il che comunque non sarebbe costato molto. Purtroppo, quella prova- non si fece mai e così finora quel progetto è rimasto per oltre un ventennio, chiuso in chissà quale cassetto dal quale rischiava di passare direttamente al dimenticatoio. Scoperta ora riportata alla luce, da “indomiti”cittadini di Caiazzo-che non hanno mai accantonato ogni rivendicazione del primo incontro fra il generale Garibaldi ed il re Vittorio Emanuele II, avvenuto esattamente centoquarantaquattro anni addietro, per la cui primogenitura, invece, continuano ad ‘accapigliarsi’ gli studiosi e campanilisti di Teano e Variano . “L’aspetto sconcertante della vicenda –sottolinea il professor Pasquale Cervo, caiatino doc- sta nel fatto che un diario di guerra, commentario, scritto non da un qualsiasi partecipante all’impresa ma dallo stesso generale aiutante di campo del Re, il generale Menabrea, abbia dovuto attendere oltre un secolo per affacciarsi tra i documenti della storia. E se il professor Letterio Briguglio non l’ avesse riportato alla luce, probabilmente nessuno più ci avrebbe pensato. Non ricordo più quante autorità il 24 ottobre 1987 parteciparono alla riunione col professor Briguglio, che venne a Caiazzo per rendersi conto anche fisicamente dei luoghi sacri alle patrie memorie, egli che, rileggendo il diario del generale Menabrea, aiutante di campo del sovrano, aveva scoperto che l’incontro di quei due illustri personaggi era avvenuto a Caiazzo (testualmente ‘a poca distanza da Caiazzo, alle pendici del monte Croce’) come, in francese, stava scritto là dentro. Il professor Briguglio- continua Cervo cercò inutilmente di penetrare nell’ostinato e quasi astioso muro di gomma che gli opposero -ricordo come fosse oggi- il professor Aniello Gentile e il decano dei giornalisti casertani, Scialla, in nome della tradizione ufficiale, che aveva, invece, consacrato Teano come luogo del famoso saluto di Garibaldi al Re d’Italia. Tentai inutilmente anch’io di sollevare il dito, in quell’occasione: volevo dire soltanto che, -forse perché Teano fa rima con mano mentre Caiazzo non offre assonanze oneste- quelli che, dopo le vicende belliche, senza aver mai visto neanche da lontano un combattimento, né conosciuto il puzzo della polvere da sparo, né guardato con gli occhi morti e feriti, né sentito il pianto delle madri, sono, perciò stesso, autorizzati a mistificare la storia, eccoli presentare la versione espurgata dei fatti. Ne derivò che il nostro nobile paese, dopo la prima sconfitta relativa ai natali di Pier delle Vigne, ne dovette soffrire un’altra, ancora più grave. In uno dei miei ultimi esami cosiddetti di maturità (a Torino, al Curie), trovai un collega, commissario di Storia e Filosofia, della provincia d’Isernia, meridionale come i tre quarti della popolazione piemontese. E quando seppe che provenivo da Caiazzo: come mai -mi chiese- voi non fate niente per rivendicare l’incontro di Garibaldi e Vittorio Emanuele?’ Non lo so, risposi umilmente. ‘Io sono convinto, sai, -aggiunse- che quella di Teano è fama usurpata’. Ed il giorno dopo mi portò alcuni libri di testo (scolastici) dove c’era scritto chiaro e tondo com’erano andate le cose”- le parole conclusive del docente caiatino.
Una partita tra Caiazzo Vairano e Teano- tutta da giocare. La querelle finirà ora nelle mani degli storici. Non rimane che attendere gli sviluppi.


Giuseppe Sangiovanni

L’on. Antonio Di Pietro Candidato per IDV alla Presidenza della Regione Abruzzo.


Piedimonte Matese. Tra non molto i cittadini abruzzesi saranno chiamati al voto per eleggere il Presidente della regione e il nuovo Consiglio Regionale.Trattasi di elezioni anticipate dovute alle dimissioni del Presidente uscente On. Ottaviano Del Turco e di gran parte della precedente giunta regionale, coinvolti nello scandalo sulla tangentopoli sanitaria abruzzese.Italia dei Valori, il proprio Presidente Antonio Di Pietro (NELLA FOTO) e il candidato IDV alla carica di Presidente della Regione Abruzzo, l'amico avv. On. Carlo Costantini, stanno conducendo, con generosità e coraggio, una battaglia elettorale tesa al ripristino delle condizioni di legalità e di credibilità della classe dirigente e del Consiglio Regionale abruzzese. Innanzitutto selezionando rigorosamente i propri candidati e chiedendo di fare altrettanto ai potenziali alleati. Perchè non si possono chiedere sempre e solo sacrifici ai cittadini, nè ricordarsi della legalità solo a convegni di facciata. Nè meravigliarsi delle connivenze tra politica e malaffare solo quando scoppiano gli scandali e i buoi sono già scappati dalla stalla. Inoltre Carlo Costantini sta approntando il proprio programma coinvolgendo i cittadini e le realtà produttive e associative della propria regione. E trattasi di un programma che al primo punto ha la riduzione del costo della politica e la trasparenza delle pubblica amministrazione. Invitiamo i cittadini a collegarsi al sito http://email5.leonardo.it/webmail/wm_5/redir.php?http://www.carlocostantini.it per ulteriori informazioni.


IDV di PIEDIMONTE MATESE


Partito Democratico

Circolo di Piedimonte Matese


COMUNICATO STAMPA



MA CHE FIGURA SENATORE SARRO

Nella seduta del Senato della Repubblica del 23 Ottobre scorso si è verificato l’ennesimo inqualificabile episodio di voto fantasma: dal tabellone elettronico risultava aver votato un senatore del PDL che in realtà era assente. Ma indovinate chi era il “ pianista “, cioè il senatore che votava con la tessera del collega assente?
Era il “ nostro “ senatore
CARLO SARRO
Il Presidente, sospendeva la seduta e il pianista veniva beccato con le mani nel sacco, costretto a restituire la tessera del suo vicino di banco assente.
Ma che figura, così chiudeva l’articolo il cronista del giornale la Repubblica che riportava l’episodio, regalando al “nostro” Carlo Sarro l’onore della terza pagina.
Ma che figura anche per Piedimonte e per la nostra Provincia che, soprattutto in questi tempi difficili, meriterebbero ben altri rappresentanti.
E allora, senatore Sarro, dimentichi le sue velleità da pianista e provi a rappresentare degnamente la sua terra.
O almeno provi a non farla vergognare.

La Segreteria Politica