Cristina Palumbo |
PIEDIMONTE MATESE - E’ stato un vero successo il quinto appuntamento, sulla cura e la salvaguardia del creato, promosso
dal Circolo culturale giovanile Pier Giorgio Frassati della Comunità parrocchiale di Ave Gratia Plena, coordinato da Cristina
Palumbo. La tematica dell’incontro, ha ricordato Cristina Palumbo, era legata alla 51esima Giornata Mondiale della Terra, che si è celebrata il 22 aprile: in particolare, si è discusso sulla necessità della cura e della salvaguardia del creato, alla luce degli stimoli proposti da Papa Francesco nella Lettera Enciclica Laudato sii.
Al webinar sono intervenuti di Mariateresa
Imparato, Presidente Legambiente Regione Campania e di Giuseppe
Notarstefano, ricercatore di Statistica economica presso
l’Università di Palermo e vicepresidente
nazionale per il settore adulti dell’Azione Cattolica Italiana. E’ forte la necessità di
mettere in campo politiche virtuose, ha
ribadito Mariateresa Imparato presidente
regionale di Legambiente, per raggiungere un equilibrio climatico. I
comportamenti individuali sono importanti ecco perché, Legambiente ritiene prioritaria l’educazione ambientale. Per dare
risposte concrete alle generazioni future bisogna tener conto dei cambiamenti
climatici, leggere la crisi ambientale e agire sugli stili di vita dell'uomo. Poniamo
la massima attenzione alla transizione ecologica che deve essere una priorità
della politica. L’attenzione in questi ultimi tempi è rivolta in particolar
modo anche alle fonti rinnovabili e allo spreco energetico. La rivoluzione energetica delle comunità
da fonti rinnovabili, ha annunciato Mariateresa Imparato presidente regionale di Legambiente, parte da
Napoli con un progetto di comunità energetica promosso da Legambiente. A
far parte della comunità sono la Fondazione Famiglia di Maria e 40 famiglie
del quartiere di San Giovanni a Teduccio, e verrà realizzata grazie al supporto della Fondazione
per il Sud. Sul tetto della sede della fondazione sarà
installato un impianto solare da 53 kw e per la prima volta in Italia l’energia prodotta
sarà condivisa con le famiglie del quartiere. Siamo felici, ha commentato Mariateresa Imparato, che parta proprio a Napoli la prima comunità energetica in
Italia, con un progetto che permetterà di condividere l’energia pulita prodotta
dal sole. Questa sfida rivoluzionaria, resa possibile dalle direttive europee,
può aprire opportunità importanti per aiutare le famiglie del quartiere
occasione concreta di rigenerazione delle periferie. In Italia ci sono oltre
due milioni di famiglie in condizione di povertà energetica, che oggi possiamo
aiutare con l’autoproduzione e condivisione di energia da rinnovabili e
attraverso interventi che riducono i consumi delle abitazioni come prevede il
progetto che porteremo avanti a San Giovanni a Teduccio. Da un punto di vista
concettuale, Papa Francesco assume il termine “ecologia” non nel significato
generico e spesso superficiale di una qualche preoccupazione “verde”, ma in
quello ben più profondo di approccio a tutti i sistemi complessi la
cui comprensione richiede di mettere in primo piano la relazione delle singole
parti tra loro e con il tutto. Il riferimento è all’immagine di ecosistema. La potenza del paradigma dell’ecologia integrale, ha ribadito Giuseppe
Notarstefano Vicepresidente nazionale dell’Azione Cattolica, appare
pienamente nella sua capacità di analisi, e quindi di rintracciare una radice
comune a fenomeni che, presi separatamente, non possono essere davvero
compresi: «Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale,
bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale. Le direttrici per la
soluzione richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per
restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura
della natura». In altre parole, «non possiamo fare a meno di riconoscere che un
vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni
sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei
poveri». Custodire e curare sono i verbi attivi del nuovo paradigma della
transizione sostenibile, ha ricordato Notarstefano, prendersi cura di
ciò che possiamo, prendersi cura di ciò che prossimo, fragile, vulnerabile, marginale,
piccolo, nascente, sofferente e affaticato. E’ prioritario custodire ciò che
appartiene a tutti, che accomuna, che apre prospettive nuove, che inizia, che
intraprende, che coinvolge e fa partecipare. Cosa possiamo fare allora?
Bisogna tener conto che il progresso e il miglioramento sociale è funzione
della qualità delle buone relazioni tra persone, organizzazioni e istituzioni.
Bisogna tendere a una nuova visione, a una nuova politica, all'amicizia sociale
e la fraternità. Emerge, quindi, l’urgenza di un'alleanza educativa globale, per
restituire alle giovani generazioni il futuro che meritano: recuperale il ruolo
educativo degli adulti nella vita quotidiana e nella società e il protagonismo
dei ragazzi e dei giovani.
Pietro
Rossi