PIEDIMONTE MATESE - La prima sezione del Tribunale
Amministrativo Regionale della Campania, con sentenza n.2333/2021, pubblicata
in data 9 aprile 2021, ha definitivamente accolto il ricorso proposto dal Comune
di Piedimonte Matese - nella qualità di ente capofila dei seguenti altri
comuni, tutti situati nell’area geografica denominata “Alto Casertano”: Alife,
Baia e Latina, Castel Campagnano, Ciorlano, Fontegreca Gioia Sannitica, Letino,
Prata Sannita,Pratella, Roccaromana, Vairano Patenora, Raviscanina, San
Gregorio Matese, San Potito Sannitico e Sant’Angelo di Alife contro Ministero
della Salute, Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro
sanitario per la Regione Campania, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione Campania, in persona del Presidente
della Giunta, Azienda Sanitaria Locale (ASL) di Caserta, per l’annullamento,
previa richiesta di sospensione cautelare, del DCA n. 103 del 2018 contenente
il Piano Regionale di programmazione della rete ospedaliera ai sensi del D.M.
70/2015, Aggiornamento di dicembre 2018, nonché gli atti a questo collegati,
allo scopo di evitare la declassazione e la conseguente perdita dei livelli
minimi di assistenza del Presidio ospedaliero di Piedimonte Matese. L’attuale
Piano Regionale, oggetto d’impugnazione, ha notevolmente modificato il precedente
assetto, mantenendo Aversa come DEA di I° livello e promuovendo Sessa Aurunca e
Marcianise da PSA a DEA di I° livello; Piedimonte Matese si è invece vista
confermare la qualifica di PSA. Il contestato Piano di Programmazione regionale
– aveva riconosciuto, a pag. 94, che il presidio di Piedimonte Matese “si trova
collocato nell’area del Matese, a considerevole altitudine, a oltre 40 km da Caserta,
con strade spesso impraticabili nel periodo invernale.” - indica tra gli obiettivi
da perseguire la programmazione di una Unità operativa di neurologia, sebbene
il presidio sia un Pronto Soccorso, proprio “per contrastare i fenomeni di mobilità
passiva verso il Molise, dove a soli 43 km si trova una rilevante struttura privata
accreditata in ambito neurologico attrattiva per molti pazienti campani”. Dagli
atti è emerso che, nonostante l’unità di Piedimonte Matese era espressamente
indicata dagli stessi provvedimenti impugnati come presidio in zona particolarmente
disagiata, i servizi garantiti in fase di programmazione appaiano non adeguati
per provvedere al fabbisogno, soprattutto se rapportato alle condizioni territoriali
montane e premontane della zona ed alla vasta area di riferimento in cui insistono
oltre una decina di comuni dei quali l’amministrazione ricorrente è capofila. La
soluzione adottata dal DCA n. 103 del 2018, contenente il Piano Regionale di
programmazione della rete ospedaliera, per il Presidio di Piedimonte Matese è
apparsa eccessivamente penalizzante e non razionale, in quanto i residenti di
Piedimonte Matese, o in uno dei comuni del comprensorio, per fruire dei servizi
di una DEA di I livello, sono costretti a percorrere 65 chilometri per
raggiungere la struttura di Sessa Aurunca oppure a recarsi ad Isernia, all’inferiore
distanza di 56 chilometri, tuttavia situata in altra Regione, in questo modo
viene di fatto smentito l’intento di “contrastare i fenomeni di mobilità
passiva verso il Molise”. I comuni ricorrenti avevano evidenziato anche che,
qualora un paziente versi in condizioni di criticità a causa di una grave
compromissione di uno o più organi o apparati, l’eventuale trasporto presso
altre strutture sanitarie - evenienza frequente nel caso di realtà montane -
richiede un’adeguata stabilizzazione dei parametri vitali in relazione alle relative
condizioni cliniche, tramite l’erogazione del trattamento medico necessario ad
assicurare, con ragionevole probabilità da un punto di vista medico, che non si
determini alcun deterioramento delle condizioni di salute del paziente durante
il trasferimento da un ospedale ad un altro. Considerato tutto ciò la prima
sezione del Tribunale Amministrativo
Regionale della Campania ha accolto parzialmente il ricorso, con conseguente
annullamento del Decreto del Commissario ad acta n.103 del 2018, esclusivamente
nella parte in cui dispone l’azzeramento dei posti letto dell'UOC di ortopedia,
chirurgia generale, anestesia e rianimazione del Presidio di Piedimonte Matese,
declassandolo in USD; respingendo il resto ed, in particolare, la mancata
qualifica del Presidio stesso come DEA di I° livello nonché la richiesta di
riesame per il diniego della preservazione del punto nascita.
Pietro
Rossi