S.Maria C.V., iL 2 Luglio 2011 si è tenuta la prima passeggiata notturna di stagione, meta il monte San Leucio posto proprio al di sopra della Vaccheria e del Belvedere, da tutti tanto osservato per la presenza della particolare torretta denominata localmente la sedia del Re’.
Dopo il classico raggruppamento alle 19 nella piazza della Vaccheria in ben 80 persone partiamo con grande entusiasmo e spirito di condivisione; attraversata una casetta entriamo subito su un antico sentiero che calpesta lungo tutto il suo sentiero il prolungamento dell’acquedotto carolino che portava l’acqua alle seterie di San Leucio, perciò sempre con pendenza minima attraversiamo prima un bosco di lecci, poi una ricca macchia mediterranea costituita da corbezzoli, mirto, lentisco, ginestre ed altro. Passiamo sopra il belvedere e superando vari valloni raggiungiamo la strada statale per Castel Morrone.
Qui, raggruppatici, iniziamo la vera salita al monte mentre la notte inizia ad incombere sulle nostre teste. Una lunga colonna di accaniti escursionisti si snoda lungo l’arduo pendio ora un po’ più ripido, le luci degli esploratori ogni tanto ci colpiscono lasciandoci intravedere la via mentre alle nostre spalle il panorama pieno di luci si fa sempre più interessante.
La salita continua e l’ultimo tratto richiede un bello sforzo ma ormai la spinta degli ottanta fa forza ed incoraggia a vicenda infatti dopo aver superato una piccola sella intravediamo l’indistinguibile sagoma della torretta posta proprio in vetta che si staglia nel cielo blu scuro.
La soddisfazione è molta e la si intravede un po’ in tutti i partecipanti, la sosta incoraggia un brindisi, due chiacchiere e un veloce rifocillamento, il panorama ovviamente è indescrivibile!!! In molti sono attirati dalla visita alla torretta ormai in fase di totale degrado ma lì vigile a testimonianza di un fausto passato. Da contorno anche i fuochi d’artificio della sottostante festa della Vaccheria.
Dopo una rinfrancante sosta iniziamo la discesa lungo l’altro versante, entriamo subito nel bosco di lecci e qui tra le tenebre schiarite dalle nostre torce ammiriamo lo sfavillante danzare delle lucciole; ne rimaniamo ovviamente incantati poiché creano un’atmosfera mistica e fiabesca, tutti si sentono parte di quel mondo fatato riportando dentro di noi un po’ di magia e fanciullezza.
L’avvicinarsi al punto di partenza è ravvivato dal baccano della festa del borgo, infatti aggirato un cancello eccoci qui di nuovo nel mondo terreno e superale ma con la consapevolezza che ogni qual volta vorremo riposare le nostre menti quel mondo magico c’è sempre ad accoglierci amorevolmente poiché prima di tutto è dentro di noi: da sempre e per sempre!
Alessandro Santulli