Caserta – (Anna Giordano,
comunicazione) - Natale e la tradizione al Circolo Nazionale, anche
quest’anno con un programma ricco di appuntamenti e di eventi. “Questo
Circolo, che è anteriore all’Unità d’Italia, così precisa il presidente,
generale Antimo Ronzo, ha sempre avuto un ruolo di prestigio nella
storia di Terra di Lavoro, al quale il nostro progetto ancora oggi
pienamente si ispira”. Come per gli scorsi anni
la programmazione prevede due momenti ben distinti, il Natale e il
Nuovo Anno, per i quali sono in cartellone specifici eventi. Per il
Natale essi sono iniziati sabato 15 dicembre con la serata a Salerno per
ammirarne le fantastiche luminarie. Domenica
16 dicembre, mostra a cura dell’Associazione 50 e più, componente del
Coordinamento Associazioni Casertane. Nel salone degli specchi sono
state esposte, in una interessante rassegna comparativa di luoghi,
piazze, strade ed edifici, cartoline e stampe d’epoca, messe a
disposizione da raccolte private, Si é potuta in questo modo
ripercorrere una Caserta a due tempi, ieri e oggi. Qualche esempio: alla
riproduzione di Palazzo Castropignano, storica sede del Comune e
impietosamente abbattuta, è stata affiancata l’immagine dell’attuale
sede comunale dall’architettura anonima e sicuramente poco degna di un
Palazzo di città. Ma anche operazioni intelligenti, come l’apertura di
via Roma messa in comunicazione con il cavalcavia e una volta chiusa da
una serie di fabbricati o la stazione ferroviaria stile Liberty prima
della guerra e quella ricostruita dopo il bombardamento del 27 agosto
1943. Insomma, la storia in diretta. Gli eventi
continuano con il Concerto natalizio, lunedì 17 dicembre, a cura della
Fidapa, componente Co.As.Ca., e il relativo scambio di auguri nel nome
dell’amicizia che è il costitutivo della Federazione Internazionale
Donne Professioni e Arti. Ed infine un
appuntamento speciale e anch’esso tradizionale nella storia del Circolo
con la grande musica, mercoledì 19 dicembre, ore 18,00, nel salone degli
specchi, per il concerto di Andrea Bocelli in My Christmas al The Kodak
Theatre di Los Angeles, presentato in videoproiezione dal
vicepresidente generale Francesco Di Tria. Altri
ancora gli appuntamenti annunciati in bacheca, fino alle porte del
Natale, quando sabato 22 dicembre, alle ore 20,00, vi sarà negli storici
saloni il tradizionale brindisi per lo scambio di auguri, al quale, con
un elegante biglietto d’invito, il Presidente e il Consiglio direttivo
“pregano i Signori Soci d’intervenire con i propri familiari”. Uno
scambio di auguri anche con le autorità cittadine per auspicare insieme
un Natale sereno e soprattutto un Anno migliore per la città e il mondo. Seguiranno gli eventi programmati per il
Capodanno, tra i quali quello del 29 dicembre, quando sarà ospite del
Circolo la bravissima artista e nostra concittadina Tania
Coleti.
Informazione,Attualità, Cultura, Cronaca, Politica e Sport della Provincia di Caserta
19 dicembre 2012
Ad alta voce, Volumi augura a tutti Buone Feste
Succivo - Giovedì 20 Dicembre alle ore 19:30, presso la Casa delle Arti Corso Sicilia 9 -, ci sarà la chiusura , per la pausa natalizia, delle attività del Progetto Volumi. La serata si aprirà con una breve presentazione dei risultati dei moduli laboratoriali svolti finora. Interverranno l'Assessore alla cultura del Comune di Succivo Giovanni Aversano e il coordinatore del progetto Domenico Russo di Arci Spaccio Culturale. Di seguito ci sarà la proiezione del cortometraggio “Suicidami” ideato, girato e realizzato dai partecipanti al laboratorio di linguaggio audiovisivo organizzato dall'associazione Ambaradam. Gli organizzatori del corso hanno articolato gli incontri alternando lezioni teoriche a lezioni pratiche e ad incontri con registi e attori del panorama cinematografico, televisivo e musicale sia nazionale che locale. I partecipanti al laboratorio audiovisivo hanno avuto la possibilità di arricchire il loro bagaglio di conoscenze nel campo, conoscendo artisti importanti come la regista partenopea Antonietta De Lillo, il regista Napoletano Pappi Corsicato, l'attrice e comica Loredana Simioli, il regista casertano Edoardo De Angelis, Lello Tramma leader e voce del gruppo partenopeo Palkoscenico. L'incontro con quest'ultimo è stato propedeutico per l'inizio del modulo del laboratorio intitolato “Videoclip”. Ci sarà, inoltre, una esibizione degli allievi del II modulo del laboratorio musicale intitolato “seminari chitarristici”, organizzato dall'associazione Aspro Cuore. Ogni allievo sceglierà un brano strumentale sul quale improvviserà utilizzando i materiali offerti durante il corso. Questa attività ha dato la possibilità agli allievi di approfondire diversi aspetti della tecnica chitarristica ed i brani scelti per la performance saranno rappresentativi dei diversi stili della musica moderna (rock, jazz, pop, funk). I seminari hanno visto la partecipazione di importanti chitarristi italiani quali Fausto Mesolella, Fabrizio Fedele, Mimmo Langella, Pietro Condorelli chiamati a partecipare alle attività del progetto per le loro differenze stilistiche e i differenti approcci allo strumento. La serata si concluderà con un buffet multietnico realizzato e curato dall'associazione Albatros in collaborazione con i migranti, che partecipano al corso di italiano organizzato dall'Arci Spaccio culturale, e i bambini iscritti al corso di intercultura. Giunto nel vivo delle attività, dopo le feste natalizie, il progetto ripartirà con le attività, gli incontri e sempre con lo stesso fine: ovvero quello di arricchire l'offerta culturale della biblioteca e facilitare il ruolo di quest'ultima come spazio di coesione sociale.
Pubblicato da www.corrierematese.blogspot.com
Peter
UDEUR POPOLARI PER IL SUD VALLE TELESINA
Il
Coordinamento UDEUR POP per il SUD della VALLE TELESIA è orgogliosa di salutare
la nomina di FRANCESCO MARIA RUBANO al vertice nazionale del Movimento
Giovanile del nostro partito. Il Consigliere Provinciale Nino Lombardi, il
Sindaco di San Salvatore Telesino Pasquale Izzo, il Sindaco di San Lorenzello
Gianni Di Santo, il Sindaco di Puglianello Tonino Bartone, tutti gli Assessori
e Consiglieri comunali del comprensorio telesino nonchè tutti i Segretari
sezionali e simpatizzati del movimento che fa capo a Clemente Mastella formulano
le più sincere congratulazioni a Francesco. "Siamo sicuri che Francesco
Maria Rubano saprà rappresentare il suo territorio con la competenza e la
lungimiranza che ormai distinguono il giovane di Puglianello a livello
nazionale." "Finalmente
la Valle Telesina ritrova una guida politica giovane, dinamica e determinante
per ritornare ad essere baricentrica nelle scelte di sviluppo e pianificazione
territoriale."
AUGURI
Francesco !!!
POPOLARI
per il SUD – UDEUR
Ufficio
Stampa Valle Telesina
Pubblicato da www.corrierematese.blogspot.com
Peter
‘Il calcio e le mafie’, dibattito all’ex Libris con Raffaele Cantone e Rosaria Capacchione
Dopo il successo editoriale di ‘Solo per giustizia’ e ‘I Gattopardi’, arriva
all’ex Libris di Capua ‘Football clan. Perché il calcio è diventato lo sport più
amato dalle mafie’, la nuova inchiesta del magistrato napoletano, Raffaele
Cantone, che ancora una volta accende i riflettori su una piaga sociale, una ferita aperta nella nostra
società dalle organizzazioni criminali. L’appuntamento è per giovedì
20 dicembre alle ore 19. Ad intervistare il magistrato, già Pm della Direzione
Distrettuale Antimafia, sarà la giornalista de ‘Il Mattino’, Rosaria
Capacchione. Attraverso questo libro il giudice Cantone racconta, insieme al
cronista Gianluca Di Feo, il tentativo di scalata criminale alle squadre
di serie A. Dal
tentativo dei casalesi di conquistare la Lazio alle foto di Maradona e Hamsik,
usati come testimonial, abbracciati a padrini; dalla cordata di riciclatori che
stava acquistando la Roma al giro delle pizzerie-lavanderia di capitali
criminali che aveva tra i soci Cannavaro e altri campioni. Cantone e Di Feo
raccontano storie inquietanti e spesso inedite. Intrecciando in un’unica voce
lo scrupolo del cronista e l’esperienza del magistrato, mettono a nudo i fatti
ma anche le falle dei sistemi di controllo e di sanzione della giustizia
sportiva (emanazione di un’associazione di privati ispirata a logiche di
trattativa). E, soprattutto, avanzano proposte concrete per prevenire gli
illeciti, rendere più efficienti i sistemi di indagine e meno indulgenti le
punizioni. Perché il calcio è un bene comune e deve tornare a essere il gioco
pulito che da sempre unisce gli italiani. All’evento di giovedì parteciperanno anche i
rappresentanti della cooperativa sociale ‘Eva’, che da oltre dieci anni
è attiva sul territorio provinciale e regionale, con alcuni centri
antiviolenza, per tutelare le donne maltrattate. Quattro le sedi attualmente gestite dalla cooperativa
a Maddaloni, Santa Maria Capua Vetere, Napoli e in particolare a Casal di
Principe dove la cooperativa si avvale di un bene sequestrato alla criminalità
organizzata e riconvertito per scopi sociali. Qui è stato attivato, in collaborazione con la cooperativa Dedalus, un servizio di catering e
produzione di marmellate, confetture, composte e dolci artigianali: le
Ghiottonerie di Lorena. ‘La complessità connessa allo start-up di impresa – spiegano i gestori del
centro - ha bisogno dell'aiuto di molteplici attori territoriali che, con un
proprio piccolo personale impegno, possono accompagnare questa difficile
sperimentazione di economia sociale in grado di sostenere concretamente
l'indipendenza delle donne in uscita da contesti di violenza intrafamiliare e
di rappresentare una nuova buona prassi casertana. Cene, eventi, feste, ordini
dei nostri prodotti, raccolte fondi per l'acquisto di nuove attrezzature, tutto
può contribuire in questo momento di grande crisi generale ad aiutarci’.
Pubblicato da www.corrierematese.blogspot.com
Peter
CROCI E DELIZIE DEL MATRIMONIO IN ANNA KARENINA DI LEV TOLSTOJ
Brillante incontro di
Letteratitudini giovedì 13 u.s., serata che è stata anche l’occasione giusta
per l’immancabile scambio degli auguri natalizi. I soci molto gioviali, in un
clima di estrema sobrietà ed amicizia hanno affrontato il tema trattato dalla
relatrice di turno Matilde Maisto, con serietà e impegno, ma, come di consueto,
in un’atmosfera di allegra convivialità. In questo incontro è stata affrontata
la vicenda d’amore e d’adulterio di Anna Karenina, eroina del romanzo “Anna
Karenina” di Lev Tolstoj. Parlando di tutte le eroine tragiche che hanno
condiviso il destino fatale di Emma Bovary e di Anna Karenina, Virginia Woolf
ha scritto che sono “le donne che hanno illuminato come fiaccole accese le
opere di tutti i poeti fin dalla notte dei tempi”. Simboli di un moderno
disagio borghese, queste due donne inquiete hanno vissuto in pieno la crisi
dell’Ottocento, tradendo tutti i codici morali ottocenteschi e minando
l’istituzione familiare per giungere infine sino al suicidio finale (l’una si
avvelena con l’arsenico, l’altra finisce sotto le ruote di un treno). La storia
di Anna Karenina è sicuramente nota, per cui qui di seguito la ricorderò
brevemente, desiderando, invece, fare alcune considerazioni che sono nate
spontanee nel corso della lettura di questo grandissimo romanzo. “Tutte le famiglie
felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo”
, così inizia il romanzo, presentando la figura di Stepan Arkad’ic Oblonskij
(“Stiva”), un ufficiale civile che ha tradito la moglie Dar’ja Aleksandrovna
(“Dolly”). La vicenda di Stiva mostra la sua personalità passionale che sembra
non poter essere repressa. Per questa ragione, Anna Karenina, la sorella
sposata di Stiva, che vive a San Pietroburgo, viene chiamata da Stiva, per
persuadere Dolly a non lasciarlo. Nel frattempo, un amico di infanzia di Stiva,
un serio aristocratico che vive in una tenuta che gestisce lui steso,
Konstantin Dmtric Levin, arriva a Mosca per chiedere la mano della sorella
minore di Dolly, Kitty rifiuta, poiché aspetta una proposta di matrimonio dall’ufficiale
dell’esercito Aleksej Kirillovic Vronskij. Ma Vronskij si infatua di Anna ed
Anna, scossa dalla propria reazione alle attenzioni di Vronskij, ritorna
immediatamente a San Pietroburgo, da suo marito Aleksei Aleksandrovic Karenin,
un ufficiale governativo, e da suo figlio Sereza. Vronskij, perdutamente
innamorato, la segue sullo stesso treno. A san Pietroburgo Anna cede alla
propria passione per Vronskij ed ha così inizio l’idillio che finirà per
tormentarla rovinosamente sino ad indurla al suicidio. Centro della vicenda è
dunque, la tragica passione di Anna, sposata senza amore a un alto funzionario,
per il brillante ma superficiale Vronskij. Parallelo a questo amore infelice è
quello felice di Kitty per Levin, un personaggio scontroso e tormentato al
quale Tolstoj ha fornito i propri tratti. Pubblicato nel 1877, il libro venne
accolto in origine piuttosto freddamente e considerato alla stregua di una
semplice storia d’amore, non ottenendo quindi grandi riconoscimenti ma solo
critiche. Successivamente rivalutato, è oggi considerato uno dei capolavori
dell’epoca. La mole non indifferente del romanzo può scoraggiare ma, in verità,
merita tutto il tempo che si impiega per leggerlo! Anna, divisa tra ciò che
reputa giusto e ciò che desidera, vive una vita perennemente in lotta con se
stessa, sempre in bilico tra ciò che prova e ciò che le convenzioni le
impongono. Romanzo introspettivo con descrizioni molto efficaci, è una storia
avvincente che descrive sentimenti forti, dall’amore coniugale a quello materno,
all’amore passionale e ancora ipocrisia, paura, attrazione e tanto altro. La
bravura di Tolstoj nel far partecipare il lettore in prima persona ai
sentimenti descritti, il grosso lavoro psicologico, il conflitto interiore
della protagonista, lo rendono un romanzo estremamente interessante, a tratti
quasi difficile da portare avanti per la sofferenza che trasuda dalle pagine. In
effetti, abbraccia diversi temi e contenuti ricorrenti nella letteratura dei
grandi classici come questo. Temi dell’amore senza regole, che infrange un
vincolo sacro come il matrimonio; quello tra Anna e il marito Aleskey
Aleskandrovich, il tema della morte, molto forte, e dell’amore fraterno
disinteressato quello tra Dmitrich e il fratello konstantin, il tema dell’amore
puro tra Dimitrich e Kitty; il tema della famiglia che traspare nella vicenda
familiare di Dolly e Stiva (fratello di Anna) che tradisce la moglie e che
viene perdonato pur di non stravolgere l’equilibrio nella famiglia. In realtà,
Anna Karenina parla dell’unico reale problema dell’uomo. Oggi come due secoli
fa. Come può perdurare l’amore? Tutto quello che occupa le nostre vite, dai
problemi politici alle piccole incombenze di tutti i giorni, non è altro che
una via molto lunga per capire come amare ed essere amati. Levin, Kitty,
Vronkji, Anna, Dolly, Stiva stanno lì al nostro posto tentando di conciliare i
desideri più profondi dell’uomo: la passione per la bellezza e l’aspirazione
alla pace. Anna, con il suo animo tormentato, le sue paure e il rifiuto verso
un mondo ipocrita che non riesce più ad accettare – portandola a compiere
scelte drastiche – entra nel cuore del lettore per non uscirne più. Ma noi
lettori dobbiamo opportunamente farci una domanda: è colpevole Anna? L’epigrafe
apposta al romanzo sembra togliere ogni dubbio in proposito “A me la vendetta, e io renderò il
dovuto” (Dt. 32,35). E’ Jahvè che parla per bocca di Mosè,
contro i disprezzatori della Legge: là dove dice pure:
Poiché il loro vitigno è della vite di Sodoma,
e dai terrazzi di Gomorra:
la loro uva è uva di veleno,
i loro grappoli sono amari.
[…]
Al tempo stabilito il loro piede
comincerà a incespicare,
poiché il giorno della loro sciagura è vicino
e gli avvenimenti preparati per loro
si affrettano, invero.
Poiché il loro vitigno è della vite di Sodoma,
e dai terrazzi di Gomorra:
la loro uva è uva di veleno,
i loro grappoli sono amari.
[…]
Al tempo stabilito il loro piede
comincerà a incespicare,
poiché il giorno della loro sciagura è vicino
e gli avvenimenti preparati per loro
si affrettano, invero.
Anna
dunque è di questa stirpe, e non ha scampo: le sue sofferenze e il suo suicidio
sono il castigo divino per l’adulterio che ha consumato con il giovane
Vrònskij, abbandonando non soltanto il marito ma anche il figlio, e dando lungo
scandalo nell’alta società pietroburghese – di cui prima della colpa, Anna era
stata un fiore ammiratissimo. L’alta società, dal canto suo, ha punito Anna con
il disprezzo e l’emarginazione, ma illegittimamente: poiché non tocca agli
uomini punire, ma a Dio soltanto, a quel terribile Dio veterotestamentario che
fa vendetta e retribuisce, e non conosce il perdono. Ma questo, in realtà, ci mostra un Tolstoj moralista, cupo e crudele, che
resiste per centinaia di pagine alla tentazione di innamorarsi di quell’Anna
dolcissima, bella, intelligente, appassionata che egli stesso va creando, fino
al culmine quando egli finalmente distrugge la sua splendida creatura –
offrendola in sacrificio, sulle rotaie, alla furia divina. “Avrebbe voluto sollevarsi, gettarsi
da un lato; ma qualcosa di enorme, d’inesorabile, la urtò alla testa e la
trascinò per la schiena. “Signore, perdonami tutto!” proferì, sentendo che era
impossibile lottare”… (Parte settima, capitolo 31). Rabbrividisci, e pensi che non è giusto, per cui il lettore si sente
automaticamente investito, dinanzi a tanta crudeltà divina, di insorgere contro
l’autore e la sua epigrafe; di prendere le parti di Anna contro quel Dio
feroce, e di difendere la colpa di lei, contro la Legge di Lui. “A me la
vendetta…”: ma quale vendetta, per cosa? Anna, in fondo, non ha fatto altro che
amare, apertamente e con coraggio; e ben più di lei meriterebbe semmai
“vendetta” quell’ambiente bigotto, ipocrita e vizioso a cui lei si è ribellata
e che le ha voltato le spalle (incapace di perdonarle non tanto l’adulterio,
quanto piuttosto il suo coraggio, la sua sincerità, la forza della sua
passione) – e innanzi a tutti il marito, lo spregevole Karénin che ricatta la
povera Anna facendo leva sul figlio. Perché Tolstoj non massacrò anche Karénin?
O Stepàn Arkàd’evic, e Betsy Tverskàja (entrambi colpevoli della stessa colpa
di Anna, ma premuratisi sempre di evitare scandali?) Tuttavia Anna è
palesemente una donna condannata: è un personaggio tragico, votato alla
tragedia, malato d’angoscia, incline all’ossessione, ed è talmente ingombrante!
Ingombrante come può esserlo un ribelle, un individuo cioè che non trova pace
nel mondo consueto, e che di nessuno può essere compagno (persino Vrònskij a un
certo punto ne è annoiato fino alla disperazione). La sua morte salva, rende
tormentosamente bello tutto ciò che in lei sarebbe divenuto insopportabile se
fosse vissuta più a lungo: il suo egoismo, il suo orgoglio, la sua malinconia,
i suoi incubi, la pena che suscita la sua situazione. Sicché la “vendetta
divina” finisce per apparire al lettore in un certo qual modo come
provvidenziale e pacificante. Un capolavoro senza tempo. Intanto
“Letteratitudini” prosegue a vele spiegate ed invita, sin d’ora, a partecipare
al convegno letterario che si terrà in data 26 Gennaio 2013 con il Prof. Mario
Damiano, filosofo e storico, che affronterà il tema seguente: “La questione
Meridionale e la figura di Don Luigi Sturzo”.
A
cura di Matilde Maisto
Pubblicato da www.corrierematese.blogspot.com
Peter
Iscriviti a:
Post (Atom)