25 marzo 2011

GLI STUDENTI DEL LICEO LINGUISTICO “JAMES JOYCE” PRESENTANO LA “ GIORNATA DELLA FRANCOFONIA”.


Piedimonte Matese – Domenica 27 marzo, alle ore 18.00 gli alunni del Liceo Linguistico “James Joyce” presentano la Giornata della Francofonia sul tema “ Vivez la francophonie”. Come sempre il luogo deputato per tutte le manifestazioni organizzate dal Liceo Linguistico è il teatro dei Salesiani capace di accogliere le centinaia di persone che certamente parteciperanno all’evento. Dal 1990 i francofoni di tutti i continenti celebrano IL 20 marzo la Giornata Internazionale della Francofonia. Per esigenze organizzative l’evento promosso dal Liceo Linguistico è stato spostato a Domenica Per questa ricorrenza, i Paesi francofoni di tutto il mondo organizzano manifestazioni culturali, dibattiti, conferenze, concorsi e persino prove sportive. La data del 20 marzo è stata scelta per commemorare la firma a Niamey (Niger) del trattato che nel 1970 ha dato origine all’Agence intergouvernementale de la Francophonie, principale operatore dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia (OIF). Attualmente i francofoni nel mondo sono 200 milioni, che siano di madrelingua francese, oppure che la lingua francese sia lingua di scolarizzazione, d’affari, o di cultura e ad essi si sommano circa cento milioni di persone che imparano il francese durante il loro percorso di studi o grazie ad altri organismi culturali. Gli alunni, anticipando in parte quella che sarà la grande parata di fine anno, si produrranno in schetch, monologhi, danze varie, duetti, tutti rigorosamente in lingua francese.

Nicola Iannitti

L’ORO GIALLO ALLA RIBALTA CON L’OLIO DI CASA MIA.


PIEDIMONTE MATESE. Una delle produzioni tipiche dell’alto casertano, il famoso olio d’oliva, sarà al centro dell’attenzione della rassegna organizzata dalla Regione Campania – STAPA-CePICA di Caserta e le Condotte Slow Food Caserta, Massico-Roccamonfina, Matese e Volturno, in collaborazione con il Comune di Camigliano, con il patrocinio della Provincia di Caserta e dell’Associazione dei Comuni Virtuosi, che hanno istituito il Concorso “L’Olio di casa mia”, riservato agli oli extravergini di oliva prodotti in provincia di Caserta dagli agricoltori amatoriali.Il concorso si propone di dare il giusto riconoscimento a quanti, per passione, si dedicano all’olivicoltura offrendo un importante contributo alla manutenzione del paesaggio e, più in generale, alla conservazione degli spazi rurali. Il premio si propone altresì di evidenziare i frantoi oleari che si sono particolarmente distinti nella produzione di oli extravergini di oliva di qualità destinati all’autoconsumo.Sono ammessi al Concorso tutti gli oli extravergini distinti in tre sezioni: fruttato leggero, fruttato medio,fruttato intenso, ottenuti dalla lavorazione di olive prodotte nella campagna olearia 2010/11 in provincia di Caserta. I produttori che possono partecipare al Concorso sono quei soggetti che svolgono attività non riconducibili ad un impiego lavorativo ufficiale di carattere agricolo, ma impegnati a tempo pieno in altri settori economici o pensionati.I produttori amatoriali che intendono partecipare al Concorso devono far pervenire entro le ore12,00 del 30 marzo 2010 la domanda di partecipazione, redatta sull’apposito modulo, unitamente ai campioni di olio contenuti in due bottiglie da litri 0,50, etichettate con nome, cognome e residenza del produttore amatoriale presso le seguenti sedi Ce.S.A. - Centri di Sviluppo Agricolo della Regione Campania: per l’area casertano-maddalonese, sede di Caserta, Centro direzionale – via Arena – S. Benedetto – tel. 0823554115; per l’area capuana, sede di Capua, Via Mezza Appia, 49 – tel. 0823961770 3) per l’area caiatina, sede di Caiazzo, via Astolfi– pal. Cervo – tel. 0823868526; per l’area sessana, sede di Sessa Aurunca, via S. Agata, 10 – tel. 0823938030; per l’alto Volturno, sede di Vairano Patenora, via Risorgimento, 109 – loc. Marzanello – tel. 0823642279 e per l’area matesina, sede di Piedimonte Matese, via Starza – loc. Sepicciano – tel. 0823912716.

Pietro Rossi

SITUAZIONE SOCIO ECONOMICA GRAVE NELL’ALTO CASERTANO.

PIEDIMONTE MATESE. La situazione socio-economica che sta vivendo l’alto casertano in questi ultimi tempi è veramente grave lo dimostrano anche i dati dell’indagine regionale sulla povertà presentati dalla Caritas diocesana in un convegno alcuni giorni fa. La povertà, ha precisato il sociologo Ciro Grassini, è in forte crescita in tutta la Regione Campania e specialmente nell’alto casertano. I poveri della diocesi di Alife-Caiazzo sono soprattutto gli sfiduciati senza lavoro che sono penalizzati da un mercato del lavoro spietato che detta regole sempre più rigide. Ma la sfiducia cresce molto anche nei giovani, che spesso nel mercato nel lavoro non riescono neanche ad entrare per la prima volta, finendo così per perdere completamente la fiducia in loro stessi. Stiamo attraversando una crisi antropologica senza paragoni che coinvolge l’uomo, la cultura e la società civile e il Dossier Caritas cerca di fare luce anche sui motivi per cui tanti giovani lasciano la nostra Regione. Come ha spiegato la Dott.ssa Anna Maria Gregorio, la Caritas di Alife-Caiazzo per l’occasione si è messa prontamente all’opera per creare una rete che ha svolto la ricerca presentata che è soprattutto il frutto di un ascolto continuo di tante storie di vita. Dalla ricerca, ha aggiunto Don Vincenzo Federico esponentedella Caritas regionale, è merso che i poveri definiti da molti come “vuoti a perdere” o “cittadini invisibili” sono in continuo aumento e sono una problematica a cui le istituzioni e gli amministratori non riescono che a rispondere con la scusa del taglio delle risorse per il sociale o della mancanza di fondi. A tale scopo la Caritas ha chiesto alle istituzioni e agli amministratori locali delle programmazioni territoriali che tengano conto anche di chi ha più bisogno. A chiudere l’incontro e a scuotere la sala del convegno, a cui hanno partecipato ­­­­ amministratori, rappresentanti di enti istituzionali e del volontariato, sono state le parole di S.E. Mons. Valentino Di Cerbo, vescovo di Alife-Caiazzo, con la sua voce pacata ma ferma.Il Dossier Caritas sulle povertà, ha ricordato Mons. Di Cerbo, apre gli occhi sulla realtà della nostra Regione per occuparci dei più bisognosi.Basta pensare ai tanti soldi spesi per celebrare il 150° dell’unità d’Italia in tante città in confronto agli spaventosi tagli per il sociale. Anche per le tangenti si trovano i soldi per i poveri no. Chi amministra, deve operare per il bene comune e deve capire che i diritti dei più bisognosi non sono “favori” perché l’uomo per recuperare la propria identità deve recuperare la dignità. A tale scopo Mons. Di Cerbo ha ribadito che si sente forte l’esigenza di creare nella nostra Diocesi una scuola di Formazione socio-politica che formi le nuove generazioni del futuro ad operare per il bene comune.






Pietro Rossi

Roberto Civitella, sostiene con decisione i Referendum per fermare la privatizzazione dell’acqua e la corsa al Nucleare.


PIEDIMONTE MATESE. Roberto Civitella (nella foto) referente per l’Alto e Medio Casertano dell’Associazione di Protezione Ambientale FARE VERDE è intervenuto sulla necessità di sostenere i Referendum per fermare la privatizzazione dell’acqua e stoppare la corsa al Nucleare e che si terranno il prossimo 12 giugno. “Lancio un appello alla cittadinanza, alle associazioni ed a tutte le forze politiche affinché sostengano i tre quesiti a favore del mantenimento della gestione pubblica del servizio idrico e contro il ritorno al nucleare in Italia: se andrà a votare meno del 50% degli elettori, i quesiti non sarebbero validi” ci dice Civitella. “Chiedo il massimo sostegno ai referendum contro la privatizzazione dell’acqua la cui gestione deve restare pubblica - spiega Civitella - in quanto, se non dovessero passare i due quesiti, quasi tutte le gestioni acquedottistiche dovranno essere affidate ai privati entro il 31 dicembre 2011 con il gravissimo rischio – avverte il referente di Fare Verde - di ledere l'autonomia dei consigli comunali nel programmare modelli più opportuni in funzione delle esigenze dei propri territori. L'acqua - rimarca Civitella - non deve essere considerata una merce qualunque, ma un bene indisponibile dei cittadini”. Civitella interviene anche sul referendum antinucleare che tocca ancora più da vicino l’Alto Casertano: “Ancora più importante per il futuro del nostro territorio è andare a votare contro il ritorno del nucleare, non solo perchè quello che sta accadendo in Giappone è la drammatica conferma che il nucleare sicuro non esiste. Senza lanciare allarmismi - sottolinea Civitella - rammento a quanti se ne fossero dimenticati che il nostro territorio, che tra l’altro conosce bene il dramma dei terremoti, è sede della centrale nucleare dismessa del Garigliano meglio conosciuta come la Palla Bianca di Sessa Aurunca. La preoccupante novità – avverte Civitella - è che la Consulta ha recentemente confermato il parere obbligatorio ma non vincolante delle Regioni per lo sfruttamento dell’energia nucleare sul proprio territorio. In sostanza, anche se il governatore Caldoro non dovesse essere daccordo con il Governo sulla riattivazione della centrale di Sessa Aurunca, il NO opposto dalla Regione Campania sarebbe comunque ininfluente”. Oltre ai comuni aderenti al Consorzio Idrico della Provincia di Caserta che è un soggetto giuridico interamente a capitale pubblico (in passato sono saltati diversi tentativi di privatizzazione della gestione del servizio idrico) tutti gli enti municipali dell’Alto Casertano gestiscono in proprio le proprie risorse idriche e le acque reflue tramite dipendenti in organico. Costruita nel 1959 ne terminata nel 1963 la centrale nucleare del Garigliano appartiene alla prima generazione degli impianti nucleari ed iniziò la produzione di energia elettrica già nel 1964 ed è stata definitivamente disattivata nel 1982, il completamento dello smantellamento degli impianti ed il condizionamento dei rifiuti radioattivi ancora oggi contenuti nel deposito della centrale è previsto entro il 2019.

Pietro Rossi