Mondragone. Sabato 12 giugno 2010. Ad un anno dalla nascita, il Circolo locale "Legambiente Mondragone" ha organizzato, grazie anche alla preziosa disponibilità della dott.ssa Annalisa Marmora e del presidente ing. Domenico Morrone, con l'ausilio dell'arch. Mario Persechino per i riferimenti storici ed archeologici, una escursione e una giornata ecologica lungo il percorso per la Rocca di Mondragone. All'evento ha partecipato il Direttore Regionale di Legambiente Campania dott. Raffaele Del Giudice. I volontari si sono avventurati lungo un percorso in salita guidati da Eliseo Landi, un perito agrario esperto del posto, lungo il tragitto sono state individuate con grande e compiaciuta sorpresa del dott. Del Giudice delle preziose specie, come il ginepro rosso, il lentisco, l’alloro, la stracciabraghe (Smilax aspera), l'asparago selvatico, ginestre, ecc., ovvero una variegata tipologia di piante tipiche dell'ecosistema mediterraneo che andranno salvaguardate e monitorate nei prossimi interventi. Ma veniamo purtroppo alle note dolenti, sempre lungo lo stesso percorso, all'altezza della diramazione con la antica via Appia che conduce all'insediamento del Pagus Sarclanus, più precisamente alle spalle della villa suburbana di epoca romana, è stato rilevato e fotografato un cumulo di rifiuti illegalmente sversati proprio vicino ai reperti che tutto il mondo ci invidia e che chiunque vorrebbe avere l'onore di averli sul proprio territorio. Salendo per una antica mulattiera, inerpicandoci tra i rovi, siamo arrivati all'altezza dell'ex discarica (dichiarata poi, per fortuna, inadatta e in seguito dismessa) della Cantarella, per la quale si è ancora in attesa della sua bonifica, ciò a tutela delle preziose falde acquifere sottostanti. Completiamo poi il nostro monitoraggio rilevando ancora uno scarico di rifiuti abusivo sulla diramazione tra la provinciale per Falciano e la salita per la Cantarella. A parte questi spiacevoli inconvenienti che l'amministrazione del nostro territorio vorrà al più presto ovviare, la giornata è proseguita con la scoperta di due sorgenti d'acqua: una non accessibile perchè ricadente su proprietà privata; l'altra, quasi all'altezza del grande spazio panoramico alle spalle del Petrino, accessibile per un salutare rinfresco degli escursionisti. Qui ci siamo lasciati ritembrare dal "ventilatore" naturale tra il monte Petrino e il massiccio del Massico, abbiamo goduto del fantastico panorama del golfo di Gaeta e di tutta la pianura dell'ager falernum.
Sempre su questa piccola pianura abbiamo constatato la presenza di un anemometro non funzionante e, con la meraviglia dei presenti, di una abitazione inerpicata su un contesto naturalistico e panoramico incantevole, che nulla ha a che fare e che stona in modo stridente con quel paesaggio naturale fantastico. Qui ci siamo fermati e non abbiamo proseguito per la Rocca a causa dell'orario sul tardi pomeriggio, ci siamo ripromessi però che alla prossima escursione visiteremo anche i resti della fortezza medioevale. Un'ultima importante e dolorosa considerazione è la continua riduzione dell'area boschiva, ormai ridotta in modo drastico dai continui incendi nel periodo estivo, quel poco che resta del bosco è sulla punta meridionale del monte Petrino. I convenuti si sono poi ritrovati in un punto di ristoro in una casa colonica nelle vicinanze, dove si sono consumati prodotti locali, si è poi deciso di eleggerla come punto di riferimento e ristoro per le prossime escursioni. Nella stessa, alla presenza del Direttore regionale Raffaele Del Giudice e di due delegazioni dei circoli locali di Casapesenna e Giugliano, si è potuto vedere una apicoltura ed apprezzare con un assaggio il miele prodotto.
c.s.