AVERSA. Ricorre
in questi giorni il decennale della beatificazione di padre Paolo Manna,
fondatore nel 1916 dell’Unione Missionaria Clero, oggi trasformata nella
Pontificia Unione Missionaria, poi del Seminario Meridionale per le Missioni
Estere: una figura di primo piano nello sviluppo dell’attività missionaria del
clero italiano nel secolo appena trascorso. Ma il personaggio di padre Manna
ha, soprattutto, un legame particolare con Terra di Lavoro, poiché ha operato
per dieci anni come superiore Generale del PIME, dal ’24 al ’34, seminando del
suo autentico fervore l’attività del prestigioso Istituto Pontificio. Per
questo motivo, oggi, l’anniversario della sua beatificazione risulta un evento
particolarmente sentito dalla comunità di fedeli della Diocesi di Aversa, che
celebrerà la ricorrenza con una messa
solenne il 3 novembre prossimo, alle ore 17.00, nella Cattedrale di Aversa. A
presiederla ci sarà sua eccellenza monsignor Andrea Magione, arcivescovo
metropolita di Benevento e delegato della Conferenza Episcopale Campana per
l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese. Padre
Paolo Manna nacque ad Avellino il 16 gennaio 1872. Fu ordinato sacerdote a
Milano, partendo dopo nemmeno un anno per la Birmania Orientale,
l’odierno Myanmar, dove trascorse a più riprese diec’anni di attività
missionaria. Anche quando la salute cagionevole lo costrinse a rinunciare
all’impegno in terre lontane, restò missionario nel cuore e nelle scelte di
vita, diffondendo in Italia e nel mondo il movimento dell’Unione Missionaria,
con lo scopo di infiammare i sacerdoti nell’amore di Cristo e promuovere il
lavoro dei cristiani nella conversione e nell’apostolato. Le
sue spoglie riposano nel PIME di Trentola Ducenta, dove è oggetto di profonda e
continua venerazione da parte di tanti fedeli che vedono in lui il segno più
vero del carattere evangelico della chiesa di Cristo.
Rita Castiello